PROGRAMME AND ABSTRACTS - Università degli Studi di Messina
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1. la costituzione e la conduzione dei culti come tavola delle trattative fra il potere centrale e le<br />
realtà locali; come catena nella quale a ogni nodo - caratterizzato da una portata geografica e<br />
posizione gerarchica specifiche - corrisponde la temporanea definizione <strong>di</strong> un equilibrio<br />
politico, sancito nella formulazione dello statuto del sovrano e dei sud<strong>di</strong>ti. Attraverso un<br />
processo <strong>di</strong> scambio e <strong>di</strong> influenze reciproche, le parti in causa mettono a frutto il proprio<br />
potere contrattuale e stabiliscono, nella definizione delle caratteristiche del culto, un accordo.<br />
Per citare un esempio, in Egitto, la politica templare tolemaica mostra come al rispetto della<br />
tra<strong>di</strong>zione religiosa egizia corrisponda la ratifica della legittimità dei dominatori stranieri da<br />
parte del clero locale, attraverso il ricorso al protocollo rituale e iconografico della regalità<br />
faraonica.<br />
2. la valutazione del culto regale come fenomeno religioso e la sua <strong>di</strong>ffusione, anche in<br />
relazione con le testimonianze su pratiche cultuali private e su iniziative non centralizzate<br />
relative al culto per i sovrani.<br />
3. la percezione dei culti regali presso le élites intellettuali contemporanee, che <strong>di</strong> volta in volta<br />
si attesta fra l’elaborazione <strong>di</strong> motivi ideologici e la ricezione/rielaborazione della realtà<br />
cultuale su un piano teorico, che investe problematiche come il rapporto e la permeabilità fra<br />
sfera umana e <strong>di</strong>vina e fra tempo <strong>degli</strong> dei e tempo <strong>degli</strong> uomini. In questo quadro,<br />
un’attenzione particolare meritano i casi <strong>di</strong> Ecateo <strong>di</strong> Abdera ed Evemero, presso i quali la<br />
contemporanea <strong>di</strong>vinizzazione dei sovrani <strong>di</strong>viene modello da proiettare sul passato remoto,<br />
offrendo, nel quadro dell’aggiornamento <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione risalente almeno a Pro<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Ceo,<br />
una ricostruzione teorica dell’evoluzione della civiltà.<br />
Marinella Cantelmo, University of Salento, Italy<br />
Figure bibliche nell’opera <strong>di</strong> Pirandello<br />
59<br />
Tue 15 th , 15.00, Classroom Aula Magna<br />
The problematic relationship between the evangelical resurrection of Lazarus and the<br />
resurrection’s motif and biblical reminiscences in one of the last texts of Pirandello will be<br />
analyzed.<br />
Gerard Capdeville, University of Paris-Sorbonne<br />
Pettazoni, Leland e gli Etruschi<br />
Tue 15 th , 9.40, Classroom 9<br />
Nel 1892, l’americano Charles Godfrey Leland publicò a Londra Etrusco-Roman Remains in<br />
popular tra<strong>di</strong>tion, frutto <strong>di</strong> una lunga inchiesta in Romagna Toscana: tramite informatori locali,<br />
aveva raccolto tra<strong>di</strong>zioni e canti popolari, che conservavano ricor<strong>di</strong> delle antiche <strong>di</strong>vinità<br />
etrusche, con nomi appena alterati: Tigna, Turanna, Faflon … Sembra che il libro sia allora<br />
passato inosservato, ma quasi quaranta anni dopo alcuni stu<strong>di</strong>osi italiani – M.R. Corso, G.<br />
Furlani – e stranieri – R. Bloch – criticarono sentitamente questo stu<strong>di</strong>o considerato non<br />
scientifico, mentre R. Pettazzoni, al 1° Congresso Internazionale Etrusco (Firenze, 1928) si<br />
pronunciò per una ricerca approfon<strong>di</strong>ta e sistematica nel folklore italiano, per verificare e<br />
completare il lavoro <strong>di</strong> Leland. Ma tutti i suoi informatori erano ormai spariti e con loro tutto<br />
quelle che rimaneva dell’ere<strong>di</strong>tà etrusca.<br />
Wed 16 th , 9.40, Classroom 8