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un unico idioma di riferimento, una norma o lingua standard per tutte e cinque le<br />

vallate.<br />

La standardizzazione ha riguardato in un primo tempo la forma grafica: si è cercato<br />

di adottare una grafia il più possibile comune alle diverse varianti ladine dolomitiche,<br />

per garantire, nella diversità, il riconoscimento dell’appartenenza alla stessa famiglia<br />

linguistica e un maggiore grado di coesione e uniformità del sistema.<br />

L’utilizzo della lingua ladina scritta nelle scuole, nelle pubbliche amministrazioni,<br />

nella stampa ecc. comporta, a seconda del grado di standardizzazione del ladino<br />

utilizzato, un più o meno marcato sforzo di avvicinamento alla norma da parte<br />

dello scrivente e richiede una grande consapevolezza delle differenze fra la propria<br />

sottovarietà e lo standard utilizzato nello scrivere.<br />

Di fondamentale importanza in questo processo di standardizzazione è stato<br />

e continua a essere l’apporto della linguistica computazionale. La diffusione<br />

della tecnologia informatica permette infatti la creazione e lo sviluppo di risorse<br />

linguistiche e di infrastrutture di supporto al trattamento automatico della lingua,<br />

soprattutto nell’ambito della lessicografia moderna e tradizionale e della terminologia<br />

settoriale basate su corpora e della standardizzazione linguistica. Inoltre favorisce la<br />

realizzazione di strumenti di aiuto alla scrittura che facilitino il passaggio verso la<br />

norma standard.<br />

Nel caso del ladino delle valli dolomitiche, i vari progetti relativi all’informatizzazione<br />

delle risorse lessicali e allo sviluppo di strumenti per il trattamento automatico sono<br />

stati portati avanti attenendosi al principio di conservazione e valorizzazione della<br />

ricchezza e della varietà in una visione unitaria. Questo principio deriva dalla riflessione<br />

teorica del linguista còrso Jean-Baptiste Marcellesi, che per primo ha introdotto il<br />

concetto di “lingue polinomiche” (Langues Polynomiques) [Chiorboli 1990].<br />

Le principali istituzioni coinvolte nei progetti di modernizzazione e di trattamento<br />

automatico del ladino promossi o realizzati in collaborazione con l’Istitut Cultural<br />

Ladin “Majon di Fascegn” sono l’Union Generela di Ladins dles Dolomites e l’Istitut<br />

Ladin “Micurà de Rü”.<br />

I principali obiettivi perseguiti in campo linguistico computazionale sono:<br />

• l’informatizzazione del patrimonio lessicale ladino con la creazione di<br />

una banca dati generale lessicale ladina (BLAD), di banche dati strutturate delle<br />

varietà locali e di una banca dati centrale dello standard;<br />

• l’elaborazione di dizionari degli standard di valle (per il fassano standard:<br />

DILF “Dizionario Italiano – Ladino Fassano / Dizionèr talian-ladin fascian”, per<br />

il badiotto unitario: Giovanni Mischì, Wörterbuch Deutsch – Gadertaslisch /<br />

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