Sabato 27 ottobre 2012 - Pacini Editore
Sabato 27 ottobre 2012 - Pacini Editore
Sabato 27 ottobre 2012 - Pacini Editore
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
254<br />
to che ha l’obiettivo di permettere all’operatore di fare scelte<br />
“informate”, basandosi sull’analisi delle prove scientifiche e<br />
sulla valutazione dei rischi e dei benefici di qualsiasi azione.<br />
Di più, manuali di procedure e linee guida si sono rivelati uno<br />
strumento di aggiornamento per i professionisti, di educazione<br />
ed informazione per i pazienti e di riferimento esterno con cui<br />
si rende possibile una verifica di quel che il professionista è<br />
in grado di produrre. Tutto questo può essere riassunto nel<br />
concetto di qualità della prestazione professionale.<br />
Anche se l’anatomia patologica diagnostica è ancora relativamente<br />
lenta nell’abbracciare la pratica ed i principi<br />
della medicina basata sull’evidenza, in parte perché storicamente<br />
il patologo è stato, da sempre, “l’evidenza” rispetto<br />
all’elucubrazioni cliniche, la pratica operativa all’interno<br />
d’una struttura d’anatomia patologica, dato l’alto livello<br />
d’interscambio intra- ed extra-aziendale (consultazioni, centralizzazioni<br />
di casistiche, controlli di qualità, campagne di<br />
screening) è improntata abitualmente e, per così dire, fisiologicamente,<br />
al conformarsi a protocolli e standard definiti<br />
ed accettati, anche se, abbastanza spesso, non capillarmente<br />
estesi a tutti i professionisti e talora conosciuti solo all’interno<br />
di una specifica branca di specializzazione, per organo<br />
e/o per patologia. Questo, tuttavia, avviene spesso in modo<br />
implicito, non formalizzato e, comunque, non come risultato<br />
di procedure metodologicamente rigorose ed esplicitamente<br />
dichiarate. Al contrario, sono prove di un implicito bisogno<br />
di riferimenti consolidati quegli strumenti procedurali che,<br />
nel tempo, sono stati messi a punto, a livelli quasi sempre<br />
qualitativamente elevati, da parte dei gruppi di studio nati<br />
in seno alla società scientifica o da parte di sezioni regionali<br />
della stessa.<br />
In effetti, da qualche tempo è stato avviato un confronto all’interno<br />
della SIAPEC-IAP sull’uso di strumenti di lavoro, come<br />
manuali delle procedure, linee guida diagnostiche, indicazioni<br />
di controlli di qualità, che, a nostro parere, sono sempre più<br />
rilevanti nell’attività diagnostica e che esprimono una valenza<br />
particolare, sia per l’accreditamento e la certificazione delle<br />
strutture di anatomia patologica, sia per il ruolo che il loro<br />
uso assume nella gestione del rischio nella nostra specialità.<br />
D’altro canto, che si voglia, o non si voglia, considerare<br />
l’anatomia patologica una branca delle medicine di laboratorio<br />
(quest’ultime connotate da un’impostazione analitica che<br />
contrasta con l’innegabile sintesi del referto della prima) va<br />
prendendo piede presso realtà istituzionali come le regioni<br />
l’estensione anche all’anatomia patologica di programmi per<br />
l’implementazione della qualità. Alcune regioni hanno elencato,<br />
sulla base di indicazioni di gruppi di esperti, criteri minimi<br />
per controlli di qualità interni. Altre realtà, come, ad esempio,<br />
il Piemonte, la Lombardia, il Lazio, hanno esperimentato<br />
controlli di qualità esterni volti alla concordanza diagnostica<br />
citoistologica o alla determinazione di fattori prognostici.<br />
Altri programmi, previsti da regioni come la Toscana e la<br />
Lombardia, possono comprendere variegate tematiche e modalità<br />
di svolgimento: collaborazione paritetica tra gli esperti<br />
per la definizione di procedure, linee guida ed ogni altra forma<br />
documentale, mediante incontri organizzati su tematiche<br />
specifiche relative: alla definizione di protocolli comuni per<br />
il monitoraggio della qualità dell’intero processo operativo<br />
(fasi preanalitica, analitica e postanalitica), a linee guida per<br />
l’accreditamento professionale, anche mediante audit, alla<br />
costruzione o alla revisione delle modalità di attuazione del<br />
controllo di qualità interno; incontri di formazione professionale<br />
rivolti agli operatori; effettuazione di visite ispettive da<br />
parte di esperti operanti in ambiti territoriali diversi, sino alla<br />
valorizzazione delle strutture regionali coinvolte nella gestio-<br />
CONGRESSO aNNualE di aNatOmia patOlOGiCa SiapEC – iap • fiRENzE, 25-<strong>27</strong> OttOBRE <strong>2012</strong><br />
ne della valutazione esterna di qualità. Alcune realtà istituzionali<br />
sono ben consce, attraverso il parere di esperti chiamati<br />
a costituire dei veri e propri comitati di riferimento, della<br />
particolarità della nostra disciplina, che rende difficoltoso<br />
istituire programmi di verifica di qualità che accertino l’intero<br />
processo anatomopatologico: ad esempio la non ancora risolta<br />
questione di poter riconoscere, anche in anatomia patologica,<br />
valori critici (diagnosi critiche) che possano essere utilizzate<br />
come riferimento per definire la qualità di tutto il processo di<br />
produzione di una diagnosi.<br />
Nell’ambito del pianeta qualità, dal punto di vista istituzionale,<br />
la SIAPEC-IAP ha costituito nel 2002 un gruppo di lavoro<br />
per definire le strategie dell’Associazione in merito a linee<br />
guida che possano essere rilevanti per l’attività anatomopatologica,<br />
redatte secondo i seguenti principali criteri: multidisciplinarietà<br />
del gruppo di lavoro autore delle linee guida,<br />
esplicito processo di ricerca bibliografica e grado dell’evidenza<br />
secondo manuale ASSR (ora AGENAS). Nell’ambito<br />
della collaborazione con AIOM stati istituiti gruppi di esperti<br />
che hanno redatto raccomandazioni per specifici argomenti di<br />
carattere biomolecolare, mentre alcuni gruppi di studio hanno<br />
pubblicato le modalità per una refertazione completa ed accurata<br />
di determinate patologie. Uno dei compiti che attende<br />
ora la società scientifica è sicuramente la sistematizzazione e<br />
l’imprimatur istituzionale e la successiva diffusione di quanto<br />
prodotto, i primi attraverso uno stimolo ai vari gruppi di studio<br />
di patologia e con un sistema di convalida da parte del gruppo<br />
di lavoro, e la seconda con la pubblicazione in uno spazio dedicato<br />
sul sito istituzionale. Ben più difficile, ma ugualmente<br />
essenziale e non più procrastinabile, lo stabilire le regole del<br />
gioco nel campo della verifica di qualità: in questo campo le<br />
necessità da soddisfare sono definire, in primis, la qualità e la<br />
riproducibilità di quanto deve essere controllato e l’estensione<br />
del controllo a tutte le fasi del processo diagnostico, con<br />
criteri di valutazione trasparenti e riproducibili. Rientrano<br />
nell’ambito della verifica di qualità: la valutazione di processo,<br />
di estrema rilevanza in considerazione della relativamente<br />
scarsa automazione dei processi diagnostici; la valutazione<br />
delle dotazioni e delle competenze logistiche e strumentali; la<br />
valutazione delle competenze tecniche, che comprende la valutazione<br />
delle tecniche immunocitochimiche e biomolecolari,<br />
anche attraverso sistemi di valutazione internazionale; la valutazione<br />
delle competenze diagnostiche, singole o di squadra.<br />
Nel caso della valutazione esterna di qualità risulta ancora più<br />
cruciale il ruolo delle segreterie regionali, indispensabile tramite<br />
tra le indicazioni della società e le esigenze di controllo<br />
delle istituzioni.<br />
La comunicazione della diagnosi istopatologica:<br />
destinatari, tempi di emissione e normative<br />
di riferimento<br />
G. Santeusanio<br />
Paper not received<br />
La seconda opinione in anatomia patologica:<br />
introduzione al tema<br />
A. Fabiano<br />
Ospedale S.Giovanni Calibita Fatebenefratelli, UOC Anatomia<br />
Patologica, Roma<br />
È diritto del paziente per ottenere il miglior trattamento terapeutico<br />
per la sua patologia. In tale ambito c’è sempre un