Sabato 27 ottobre 2012 - Pacini Editore
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paese ed il nostro SSN, di fatto, investe molto in questo.<br />
Da una parte ci troviamo di fronte alla nascita in termini<br />
europei di un progetto per la sanità e la ricerca avanzata che<br />
opta per un vero sistema di centri di eccellenza europei che<br />
possano competere a livelli mondiali, dall’altra si contrappone<br />
uno scenario concreto del SSN sempre più in crisi. Sebbene<br />
l’organizzazione sanitaria si sia continuamente innovata nella<br />
best practice e nel management, questo non sembra essere<br />
sufficiente. È necessaria una trasformazione radicale tramite<br />
l’adozione di nuovi approcci gestionali da applicare all’Healthcare.<br />
Obiettivo del Progetto, in coerenza con il piano strategico, è<br />
quello di verificare l’applicabilità dell’approccio Lean (Toyota<br />
System Production), il cui focus è la ricerca dello spreco<br />
all’interno dei processi, alla Rete dei Servizi e nello specifico<br />
alle attività di laboratorio di Anatomia Patologica con conseguente<br />
riorganizzazione “snella”.<br />
In un momento storico quale l’attuale ove le carenze di risorse<br />
umane ed economiche generano incertezze è doveroso<br />
chiedersi: “ stiamo facendo bene quello che stiamo facendo?”<br />
L’applicazione sperimentale delle tecniche Lean ha avuto<br />
durata di 9 mesi, da settembre 2010 a maggio 2011, l’approccio<br />
metodologico è stato caratterizzato da una rigorosa<br />
e scrupolosa applicazione ad ogni minima fase del processo<br />
cito-istologico.<br />
Indicatori utilizzati: takt time, lead time, 5s, heijunka, diagramma<br />
a spaghetti, errori, visual management ed in più il progetto<br />
vede l’applicazione di una nuova tecnica: “Case Management”<br />
tipica del Sistema ad Intensità di Cura Variabile dove settimanalmente<br />
viene designato un responsabile dei codici gialli<br />
(urgenza correlata a bisogno terapeutico) che dovrà seguire<br />
pedissequamente il percorso degli istologici e che ne garantirà<br />
il buonfine, un responsabile definito tutor dei kanban gialli.<br />
La sperimentazione si è avvalsa delle 4 fasi che caratterizzano<br />
l’approccio Lean:<br />
Analisi situazione attuale<br />
Mappatura del flusso del valore<br />
Definizione degli sprechi<br />
Eliminazione sprechi e ridisegno del processo.<br />
Dall’analisi dei risultati sono emersi gli 8 sprechi (MUDA)<br />
riscontrabili in sanità in tutte le fasi del processo, sprechi a<br />
cui è stato possibile quindi dare un volto ed un nome, cosa<br />
non fattibile con le sole flow chart e con gli usuali indicatori<br />
di esito e di processo.<br />
Eliminando gli sprechi con un approccio snello la riorganizzazione<br />
si propone negli spazi attuali di facile attuazione.<br />
Alcuni numeri emersi dopo valutazione dei risultati:<br />
FASE accettazione interni: probabilità<br />
di near miss = 30% con il ridisegno Lean scende al<br />
3%<br />
FASE riduzione istologica: attività di maggior valore = 16%<br />
con il ridisegno Lean sale al 41%<br />
NUMERO COLLI DI BOTTIGLIA nel processo: = 4<br />
con il ridisegno Lean scende a 0<br />
EFFICACIA giornaliera per kanban gialli<br />
(urgenze bisogno cura del paziente) raggiunge<br />
l’80% con il ridisegno Lean e l’utilizzo del CASE MANA-<br />
GEMENT sale al 99%<br />
Dopo il ridisegno del processo, trasformato in un flusso, per<br />
mantenere la performances appare necessario il continuo monitoraggio<br />
di nuovi indicatori quali:<br />
1) n° di interruzioni al flusso dovute a variabili organizzative<br />
CONGRESSO aNNualE di aNatOmia patOlOGiCa SiapEC – iap • fiRENzE, 25-<strong>27</strong> OttOBRE <strong>2012</strong><br />
con relativa scheda di segnalazione,<br />
2) no value giornaliero (ore/minuti) espresso in % su<br />
100% di valore di 7 ore 12’ in fase “campionamento” da<br />
mantenere < al 16%,<br />
3) n°errori/disservizi fase “accettazione interni,<br />
4) efficacia giornaliera: codici gialli tagliati / codici gialli<br />
arrivati,<br />
5) scostamento annuale in % dall’obiettivo: una refertazione<br />
di valore = il rispetto dei tempi di risposta in base<br />
ai codici colori secondo l’intensità del bisogno di cura del<br />
paziente.<br />
Nella riorganizzazione sarà anche rimodulato, infatti, il sistema<br />
di refertazione, non più basato sulla tipologia d’esame<br />
ma, tenendo conto dell’intensità del bisogno di cura variabile,<br />
diviso nelle 3 fasce d’intensità:<br />
-casi kanban (cartellino) rosso = esame intraoperatorio-<br />
I tempistica: casi kanban “ giallo = urgenza<br />
II tempistica: casi kanban “ verde = priorità<br />
III tempistica: casi kanban “ bianco= elezione<br />
Conclusioni. I risultati appaiono sorprendenti: prima dell’applicazione<br />
delle tecniche la S.C Anatomia ed Istologia Patologica<br />
era sempre in linea con gli indicatori di esito e processo<br />
e raggiungeva sempre gli obiettivi di budget, lamentava solo<br />
carenza di personale e demotivazione, in realtà si è dimostrato<br />
un Servizio inefficiente in molte fasi del processo.<br />
Il Progetto in definitiva ha raggiunto il suo obiettivo, l’approccio<br />
Lean può essere applicato anche alla Rete dei Servizi ed ha<br />
dimostrato non solo che è possibile scovare inefficienze non<br />
altrimenti definibili, ma anche che, senza gravare sulle risorse,<br />
ma al contrario ottimizzandole, si può lavorare meglio e con<br />
più qualità e quindi che, eliminati gli sprechi, con un semplice<br />
ridisegno si può ottenere un vero Cell Design ovvero una cella<br />
di lavoro pulsante dove tutto ciò che si fa è di VALORE per<br />
il paziente e dove, quest’ultimo, è veramente posto al centro<br />
per una sanità “patient focused”, ma con una marcia in più: il<br />
tutto a pari risorse.<br />
Bibliografia<br />
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sperimentale FADOI LAZIO, Società scientifica di medicina interna<br />
2010.<br />
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dell’Aretè n. 9, 2009.<br />
Bolognese L. Sviluppare e verificare nuovi modelli assistenziali in<br />
sanità: la prospettiva del cardiologo. Giornale Italiano di Cardiologia<br />
2011;12, Il Pensiero Scientifico <strong>Editore</strong>.<br />
Bonfanti M. Il modello dell’intensità di cura in Toscana. In: Atti del VIII<br />
Congresso Regionale FADOI Toscana, IV regionale ANIMO, Arezzo<br />
2009.<br />
Del Ministro V. La sanità toscana.Un bilancio per il futuro. Gruppo di<br />
lavoro-la rete dei servizi e la gestione dell’ospedale per intensità di cure,<br />
Centro di promozione della Salute Franco Bisaglia. Cortona 2010.<br />
Floris PL. Six Sigma.Organizzare l’azienda partendo dal cliente. Milano:<br />
Franco Angeli <strong>Editore</strong> 2008.<br />
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Lagostena A. La migliore assistenza nel Nuovo Ospedale Galliera per<br />
linee di attività ad intensità di cura - L.E.A.N. di Genova. Pubblicato<br />
sul Sito Internet dell’E.O. Galliera, Genova 2009.<br />
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UNINFORM GROUP CNIPA, Roma 2007.<br />
Nicosia PG, Nicosia F. Tecniche lean in sanità. Milano: Franco Angeli<br />
<strong>Editore</strong> 2008.<br />
Nicosia F. L’ospedale snello. Management Sanitario per una sanità a<br />
flusso controllato ed intensità di cure. Milano: Franco Angeli <strong>Editore</strong><br />
2008.