Il Modello dei Livelli Essenziali delle Prestazioni - Provincia di ...
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<strong>di</strong> universalità del servizio stesso, inteso nella sua<br />
accezione più ampia.<br />
Dall’altra, il “livello” è almeno potenzialmente in<br />
grado <strong>di</strong> garantire l’esigibilità del <strong>di</strong>ritto, da parte del<br />
citta<strong>di</strong>no, a ricevere le prestazioni così come vengono<br />
definite.<br />
Una prima evoluzione del concetto <strong>di</strong> LEP risale alla riforma<br />
bis del SSN, dove si precisa che i livelli <strong>di</strong> assistenza<br />
(comunemente in<strong>di</strong>cati in sanità con l’acronimo LEA)<br />
sono finalizzati a garantire l’uniformità <strong>delle</strong> prestazioni<br />
sull’intero territorio nazionale (d.lgs. 502/1992).<br />
Alla definizione corrente <strong>di</strong> LEP si giunge, tuttavia,<br />
solo con l’approvazione del Piano Sanitario Nazionale<br />
1998-2000 6 .<br />
Fatta salva la garanzia <strong>di</strong> uniformità <strong>delle</strong> prestazioni<br />
sul territorio, in questa nuova formulazione viene<br />
introdotto l’aggettivo “essenziale”, che rimanda<br />
alla necessità ed appropriatezza della cura, ma<br />
anche ad una maggiore flessibilità <strong>di</strong> risposta <strong>di</strong><br />
fronte ad una non omogenea <strong>di</strong>stribuzione <strong>dei</strong> rischi e<br />
<strong>delle</strong> necessità assistenziali.<br />
Tale formulazione viene attribuita al SSN che ha il compito<br />
<strong>di</strong> assicurare “i livelli essenziali ed uniformi <strong>di</strong> assistenza<br />
definiti dal Piano Sanitario Nazionale nel rispetto <strong>dei</strong><br />
principi della <strong>di</strong>gnità della persona umana, del bisogno<br />
<strong>di</strong> salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della<br />
qualità <strong>delle</strong> cure e della loro appropriatezza riguardo<br />
alle specifiche esigenze, nonché dell’economicità<br />
nell’impiego <strong>delle</strong> risorse” (D.lgs. 229/1999).<br />
1.3. I <strong>Livelli</strong> <strong>Essenziali</strong> <strong>delle</strong><br />
<strong>Prestazioni</strong> nei servizi sociali<br />
e <strong>di</strong> istruzione<br />
Nello stesso periodo la nozione <strong>di</strong> livelli essenziali<br />
esce dall’ambito ristretto del sistema sanitario, e con<br />
Legge 328/2000 viene introdotta nel settore <strong>dei</strong> servizi<br />
sociali (LIVEAS o LEPS).<br />
A <strong>di</strong>fferenza della sanità, dove vi è una consolidata<br />
e riconosciuta nomenclatura, nonché protocolli<br />
6 Nel Piano, sono definiti essenziali i livelli <strong>di</strong> assistenza che, in<br />
quanto necessari (per rispondere ai bisogni fondamentali <strong>di</strong><br />
promozione, mantenimento e recupero <strong>delle</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute<br />
della popolazione) ed appropriati (rispetto sia alle specifiche<br />
esigenze <strong>di</strong> salute del citta<strong>di</strong>no sia alle modalità <strong>di</strong> erogazione<br />
<strong>delle</strong> prestazioni), debbono essere uniformemente garantiti su<br />
tutto il territorio nazionale all’intera collettività, tenendo conto<br />
<strong>delle</strong> <strong>di</strong>fferenze nella <strong>di</strong>stribuzione <strong>delle</strong> necessità assistenziali<br />
e <strong>dei</strong> rischi per la salute”.<br />
procedurali ampiamente definiti, il contesto <strong>dei</strong><br />
servizi sociali risulta completamente <strong>di</strong>verso.<br />
Da una parte, si deve tener conto che l’area del<br />
bisogno sociale è sia estremamente vasta che<br />
fortemente <strong>di</strong>fferenziata.<br />
Dall’altra, l’eterogeneità <strong>delle</strong> strutture <strong>di</strong> offerta fa sì<br />
che uno stesso bisogno possa essere sod<strong>di</strong>sfatto da<br />
una pluralità <strong>di</strong> risposte alternative.<br />
Ecco perché nell’art. 22 della Legge 328/2000 i livelli<br />
essenziali si compongono <strong>di</strong> due momenti:<br />
• l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>delle</strong> aree <strong>di</strong> bisogno;<br />
• l’identificazione <strong>delle</strong> prestazioni e degli<br />
interventi necessari a sod<strong>di</strong>sfare i bisogni<br />
in<strong>di</strong>viduati.<br />
Anche nei servizi sociali, i livelli essenziali presentano<br />
un duplice obiettivo:<br />
• in<strong>di</strong>care ciò che deve essere oggetto <strong>di</strong><br />
prestazione obbligatoria all’interno <strong>di</strong> un<br />
sistema <strong>di</strong> servizi ed interventi sociali che ha<br />
carattere <strong>di</strong> universalità;<br />
• delimitare ciò che costituisce la sfera del<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>dei</strong> citta<strong>di</strong>ni.<br />
Tali finalità vengono precisate dall’art. 2 della L. n°<br />
328/200 che affida al “sistema integrato” la garanzia<br />
<strong>dei</strong> livelli essenziali ed impone ai soggetti pubblici <strong>di</strong><br />
consentire l’esercizio del <strong>di</strong>ritto soggettivo a beneficiare<br />
<strong>di</strong> prestazioni economiche specifiche (invali<strong>di</strong>tà civile,<br />
cecità e sordomutismo), nonché <strong>delle</strong> pensioni sociali<br />
e degli assegni.<br />
<strong>Il</strong> Piano Sociale Nazionale 2001-2003 precisa<br />
ulteriormente il contenuto <strong>dei</strong> livelli essenziali, i quali<br />
devono essere <strong>di</strong>segnati sulla base <strong>di</strong> una “griglia<br />
articolata su tre <strong>di</strong>mensioni”:<br />
• le aree <strong>di</strong> intervento (responsabilità familiari,<br />
<strong>di</strong>ritti <strong>dei</strong> minori, persone anziane, contrasto<br />
della povertà, <strong>di</strong>sabili, droghe, avvio della riforma);<br />
• le tipologie <strong>di</strong> servizi e prestazioni (servizio<br />
sociale professionale e segretariato sociale,<br />
servizio <strong>di</strong> pronto intervento sociale, assistenza<br />
domiciliare, strutture residenziali e semiresidenziali,<br />
centri <strong>di</strong> accoglienza residenziali o <strong>di</strong>urni a<br />
carattere comunitario);<br />
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