Il Modello dei Livelli Essenziali delle Prestazioni - Provincia di ...
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Occorre analizzare in concreto quale sia l’assetto<br />
sostanziale che emerge dalla nuova normativa, al<br />
fine <strong>di</strong> verificare se l’attuale impianto normativo è<br />
sufficiente a darvi concreta realizzazione.<br />
Appare, pertanto, utile ricostruire, seppur in estrema<br />
sintesi, quello che allo stato attuale viene considerato<br />
il comune denominatore che lega le <strong>di</strong>verse visioni<br />
della complessa problematica.<br />
In particolare, sotto il profilo della regolazione del<br />
mercato del lavoro, in ragione della competenza<br />
esclusiva in materia <strong>di</strong> “istruzione e formazione<br />
professionale” e <strong>di</strong> quella concorrente in materia <strong>di</strong><br />
“tutela e sicurezza del lavoro” affidate alle Regioni<br />
dalla Legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001,<br />
può considerarsi abbastanza consolidato un assetto<br />
fondato sulla ripartizione proposta <strong>di</strong> seguito.<br />
In capo allo Stato nazionale:<br />
• in<strong>di</strong>viduazione <strong>dei</strong> principi fondamentali<br />
nelle materie rientranti nella legislazione<br />
concorrente;<br />
• determinazione <strong>dei</strong> livelli essenziali <strong>delle</strong><br />
prestazioni concernenti i <strong>di</strong>ritti civili e sociali<br />
che devono essere garantiti in modo uniforme<br />
su tutto il territorio nazionale e che costituiscono<br />
il quadro <strong>di</strong> riferimento e <strong>di</strong> vincoli per la<br />
legislazione regionale;<br />
• programmazione <strong>delle</strong> politiche nazionali del<br />
lavoro in coerenza con le linee guida comunitarie<br />
in materia <strong>di</strong> occupabilità, pari opportunità,<br />
adattabilità, impren<strong>di</strong>torialità;<br />
• definizione e programmazione <strong>delle</strong> politiche <strong>di</strong><br />
integrazione tra i sistemi e segnatamente tra la<br />
scuola, la formazione, il lavoro, la previdenza;<br />
• coor<strong>di</strong>namento <strong>dei</strong> modelli <strong>di</strong> integrazione e<br />
monitoraggio <strong>dei</strong> servizi regionali;<br />
• determinazione degli standard statistici ed<br />
informatici per lo sviluppo e la gestione <strong>di</strong> un<br />
sistema <strong>di</strong> monitoraggio e <strong>di</strong> supporto <strong>delle</strong><br />
decisioni;<br />
• determinazione <strong>di</strong> una co<strong>di</strong>ficazione omogenea<br />
dello status <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione relativamente<br />
all’ acquisizione, per<strong>di</strong>ta e sospensione.<br />
In capo alle Regioni:<br />
• programmazione <strong>delle</strong> politiche regionali<br />
dell’orientamento, dell’istruzione e formazione<br />
professionale e dell’impiego nel quadro<br />
<strong>di</strong> riferimento definito a livello nazionale e<br />
comunitario;<br />
• definizione e attuazione <strong>delle</strong> politiche del<br />
lavoro sia <strong>di</strong> tipo attivo che passivo nel quadro<br />
<strong>dei</strong> principi fondamentali e nel rispetto <strong>dei</strong> livelli<br />
essenziali <strong>delle</strong> prestazioni;<br />
• organizzazione <strong>delle</strong> funzioni e <strong>delle</strong> competenze<br />
in materia <strong>di</strong> mercato del lavoro regionale<br />
attraverso la definizione, la programmazione<br />
e la gestione del sistema integrato <strong>dei</strong> servizi<br />
a livello regionale, nel rispetto <strong>dei</strong> principi<br />
fondamentali e degli standard nazionali;<br />
• definizione degli in<strong>di</strong>rizzi operativi (stato<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, prevenzione della<br />
<strong>di</strong>soccupazione <strong>di</strong> lunga durata, per<strong>di</strong>ta dello<br />
stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, ecc.);<br />
• organizzazione del sistema statistico ed<br />
informatico secondo gli standard nazionali<br />
definiti.<br />
Sulla base del contesto sopra delineato, dopo oltre<br />
sette anni dall’avvio della riforma, si sente l’esigenza<br />
<strong>di</strong> avviare una profonda riflessione in or<strong>di</strong>ne ad un<br />
punto cruciale su cui si fonda l’equilibrio dell’intero<br />
sistema:<br />
“la messa a punto con<strong>di</strong>visa <strong>di</strong> un primo nucleo <strong>di</strong><br />
principi fondamentali, sulla base <strong>dei</strong> quali definire in<br />
forma partecipata un primo set <strong>di</strong> regole e processi<br />
<strong>di</strong> servizio, per ciascuno <strong>dei</strong> quali siano determinati<br />
i <strong>Livelli</strong> essenziali <strong>delle</strong> prestazioni, da garantire<br />
uniformemente su tutto il territorio nazionale”.<br />
2.2. Le prestazioni esigibili<br />
nell’ambito <strong>dei</strong> Servizi per il lavoro<br />
La questione <strong>dei</strong> LEP, per come è stata fin qui<br />
affrontata nelle Regioni coinvolte dal Progetto QUES,<br />
evidenzia con forza il nesso esistente tra i sistemi della<br />
Pubblica Amministrazione preposti all’erogazione <strong>di</strong><br />
politiche ed i <strong>di</strong>ritti <strong>dei</strong> citta<strong>di</strong>ni in funzione <strong>dei</strong> quali<br />
tali politiche sono erogate e, dall’altro, rimarca il<br />
ruolo fondamentale esercitabile dai Servizi Pubblici<br />
per l’Impiego (S.P.I.) come nodo centrale del sistema<br />
territoriale <strong>dei</strong> servizi.<br />
In questa logica assumono un ruolo decisivo i temi<br />
della garanzia, anche rispetto alla loro esigibilità,<br />
<strong>delle</strong> prestazioni erogate dai S.P.I., della loro<br />
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