25.04.2013 Views

Adesso sono nel vento - Comune di Rimini

Adesso sono nel vento - Comune di Rimini

Adesso sono nel vento - Comune di Rimini

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

168<br />

giornata della Memoria<br />

Terezin<br />

Scheda informativa sul campo<br />

Terezin, la citta<strong>di</strong>na della Boemia settentrionale fu costruita tra il 1780 e il 1784 come fortezza<br />

durante le guerre austro prussiane.<br />

Era ricordata da una cinta lunga 15 km, ma questo forte in pochissimo tempo perse la<br />

funzione <strong>di</strong>fensiva e si trasformò in un carcere militare politico per gli oppositori della<br />

monarchia asburgica.<br />

Quando scoppiò la guerra <strong>nel</strong> 1940, i nazisti occuparono la Boemia e utilizzarono la<br />

Piccola Fortezza istituendovi un carcere per i prigionieri politici.<br />

Nel novembre del 1941 la Grande fortezza venne utilizzata come ghetto per gli ebrei, si<br />

trattava <strong>di</strong> un campo <strong>di</strong> transito e smistamento sotto il comando delle SS. Così già dai<br />

primi anni della guerra Terezin si trasformò in una città prigione, una delle tante che avrebbero<br />

provveduto allo scopo nazista della “soluzione finale” della questione ebraica. Agli<br />

ebrei che venivano deportati a Terezin veniva data l’illusione che sarebbero andati a vivere<br />

in un ghetto <strong>di</strong> privilegiati con buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita, ma erano solo un inganno.<br />

L’arrivo a Terezin era traumatico: c’erano locali stracolmi <strong>di</strong> gente in caserme maleodoranti<br />

e fatiscenti con con<strong>di</strong>zioni igeniche spa<strong>vento</strong>se e soprattutto sottonutrizione che<br />

causavano tanti morti che non possiamo nemmeno immaginare, sappiamo solo che il<br />

tasso <strong>di</strong> mortaltà <strong>nel</strong> 1942 era del 50 % .La propaganda nazista voleva mascherare la<br />

vera funzione del campo per renderlo agli occhi degli osservatori stranieri un “campo<br />

modello”, spacciandolo come “zona autonoma <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento ebraico.”<br />

Dalla nascita del ghetto fino all’aprile 1945 passarono da Terezin circa 141000 uomini,<br />

donne e bambini: 33000 <strong>di</strong> questi morirono, 87000 furono deportati a est, 17000 furono<br />

liberati. L’amministrazione del ghetto fu affidata al Consiglio ebraico degli anziani che però<br />

dovevano rispondere ai coman<strong>di</strong> delle SS. L’organizzazione del campo era molto precisa,<br />

uomini, donne e bambini erano separati in con tavolacci <strong>di</strong> legno per la notte e poche panche.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita erano terribili e la razione <strong>di</strong> cibo giornaliera era scarsissima,<br />

nonostante ciò bisognava tirare avanti lavorando tutto il giorno. Il lavoro era obbligatorio<br />

a partire dai 14 anni e le principali attività erano il lavoro agricolo, la lavorazione del legno,<br />

la riparazione delle uniformi militari. Molti prigionieri furono anche utilizzati come operai<br />

per la costruzione della linea ferroviaria da cui arrivavano e partivano i deportati. La fatica<br />

e lo sforzo erano fortissimi e sopravvivevano soltanto le persone più robuste e in salute,<br />

tutti gli altri morivano e dall’ottobre 1942, in seguito all’elevata mortalità, venne costruito<br />

un forno crematorio e la cenere dei cadaveri veniva riposta in urne che poi i nazisti, dal<br />

1944 in poi, cercarono <strong>di</strong> far sparire cancellando le tracce dell’orrore.<br />

A Terezin passarono più <strong>di</strong> 10000 bambini; dopo i 12 anni erano alloggiati in baracche a<br />

loro riservate.<br />

I tedeschi facevano poco caso a loro e lasciavano che se ne occupasse il Consiglio. Gli<br />

adulti presero molto a cuore l’educazione dei bambini e dei ragazzi e ad ogni baracca fu

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!