Adesso sono nel vento - Comune di Rimini
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La deportazione dei bambini e<br />
delle famiglie durante il nazismo<br />
assegnato un adulto che impartiva loro lezioni scolastiche <strong>di</strong> nascosto. Molto importanti<br />
<strong>sono</strong> le testimonianze <strong>di</strong> questi ragazzi che venivano sollecitati dagli adulti ad esprimere<br />
con il <strong>di</strong>segno, con la poesia, con il teatro, con la musica, con la pratica dello sport<br />
i propri sogni e i propri desideri.<br />
A Terezin furono internati artisti e letterati che favorirono la vita culturale e nonostante<br />
sapessero quale sarebbe stato il loro destino ,cercarono <strong>di</strong> mantenere viva la speranza<br />
<strong>di</strong> un futuro migliore. L’attività artistica fu molto vasta ,soprattutto in campo musicale ;i<br />
giovani assistevano a tutte le rappresentazioni musicali e teatrali e loro stessi ne prendevano<br />
parte cantando <strong>nel</strong> coro, recitando e danzando. Questo, però, è soltanto uno dei<br />
pochissimi aspetti ”positivi” del campo, non <strong>di</strong>mentichiamo che solo una piccola percentuale<br />
<strong>di</strong> ragazzi e bambini sopravvisse allo sterminio.<br />
Inizialmente i nazisti soppressero e con lui ogni attività <strong>di</strong> questo genere poi, a seguito<br />
del ruolo <strong>di</strong> “campo modello” attribuito al campo, non ostacolarono più questa tendenza<br />
ma cercarono <strong>di</strong> sfruttarla al meglio come alibi e copertura. Questa vita culturale è<br />
rimasta molto accesa <strong>nel</strong> campo grazie alla presenza ,tra i prigionieri, <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> nomi <strong>nel</strong><br />
campo della musica, della letteratura, del teatro, della scienza, che erano stati catturati<br />
nei paesi occupati. Questi, nonostante sapessero quale sarebbe stato il loro destino,<br />
cercarono <strong>di</strong> mantenere viva la speranza <strong>di</strong> un futuro migliore.<br />
Tutto questo portò Terezin a svolgere un ruolo <strong>di</strong> propaganda e le visite della Croce<br />
Rossa Internazionale vennero <strong>di</strong>rottate verso questo ghetto, che, come ho già detto, era<br />
presentato come campo modello. In queste occasioni i nazisti si occuparono principalmente<br />
<strong>nel</strong>le cosiddette “opere <strong>di</strong> abbellimento” allestendo falsi scenari per far credere<br />
che vi si svolgesse una vita serena deportando i prigionieri in cattive con<strong>di</strong>zioni. Questo<br />
fatto è testimoniato da un video, noto poi con il titolo ironico “Hitler regala una città agli<br />
ebrei”, ma dal titolo originario “Theresienstadt. Documentari da un inse<strong>di</strong>amento ebraico”<br />
girato dai nazisti. In questo film, che resterà incompiuto e talvolta non sarà proiettato<br />
<strong>nel</strong>le sale cinematografiche, si mostra un luogo completamente mo<strong>di</strong>ficato con negozi,<br />
bar, pa<strong>di</strong>glioni con giostre in cui i prigionieri erano costretti a fingere <strong>di</strong> condurre una<br />
vita sana e felice, <strong>di</strong> svago e <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento.<br />
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