Adesso sono nel vento - Comune di Rimini
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capitolo VIII<br />
1. La Shoah<br />
Nella mentalità tedesca si <strong>di</strong>ffonde l’idea che in Germania esista un problema ebraico.<br />
Il 15 settembre 1935 è emanata a Norimberga una legislazione razziale che imprime una<br />
svolta alla politica antisemita del nazismo. Si tratta <strong>di</strong> due provve<strong>di</strong>menti: la legge sulla<br />
citta<strong>di</strong>nanza del Reich e la legge per la tutela del sangue tedesco e dell’onore tedesco.<br />
La prima priva i tedeschi definiti <strong>di</strong> razza ebraica dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza , la seconda<br />
proibisce matrimoni misti, l’esercizio <strong>di</strong> professioni, la frequenza delle scuole. In<br />
Germania gli ebrei <strong>sono</strong> circa 650.000. “Ogni bestia si accoppia soltanto con la femmina<br />
della stessa specie. La formica va alla formica, il fringuello al fringuello, la cicogna alla<br />
cicogna, il lupo al lupo”.<br />
La legge <strong>di</strong>chiara: “la purezza del sangue tedesco è la premessa per la continuazione del<br />
popolo tedesco”. Il 14 novembre 1936 si <strong>di</strong>chiara: “un ebreo non può essere citta<strong>di</strong>no<br />
del Reich”. Nell’estate del 1936 vengono affissi sui negozi manifesti con la scritta “Gli<br />
ebrei non <strong>sono</strong> ammessi”. Nel 1938 a Parigi è ucciso un <strong>di</strong>plomatico tedesco da un<br />
ebreo polacco: è il pretesto perché il partito e le S:A scatenino violenze contro gli ebrei<br />
e <strong>nel</strong>la notte tra il 9 e il 10 novembre (notte dei cristalli) scoppiano violenze inau<strong>di</strong>te. Dal<br />
1933 al 1938 emigrano circa 130.000 ebrei. La popolazione tedesca rimane in<strong>di</strong>fferente<br />
a questa politica, costituendo così la premessa dell’imminente sterminio.<br />
La guerra nazista <strong>di</strong> conquista dell’Europa è accompagnata da un inasprirsi della politica<br />
razziale. Nell’inverno del 1941-42, con l’arresto dell’invasione tedesca in URSS, le sorti<br />
avverse della guerra e le <strong>di</strong>fficoltà a gestire i ghetti pongono le premesse per le decisioni<br />
dello sterminio. Vengono preparati dei campi, gestiti dalle SS, dove <strong>sono</strong> inviati ebrei, zingari<br />
e omosessuali da tutta Europa. Sono uccisi quasi sei milioni <strong>di</strong> ebrei, e alcuni milioni<br />
fra zingari, slavi, omosessuali e <strong>di</strong>sabili. Il tutto <strong>nel</strong>l’in<strong>di</strong>fferenza della popolazione.<br />
2. La soluzione finale<br />
La strage degli innocenti<br />
“A morte gli ebrei!”<br />
La caccia agli ebrei è sistematica, accanita, totale. Gli uomini vengono convocati con<br />
l’inganno del servizio obbligatorio <strong>di</strong> lavoro. I famigliari vengono convocati con l’inganno<br />
<strong>di</strong> raggiungere il posto <strong>di</strong> lavoro del famigliare. Gli ufficiali statali in Germania e le prefetture<br />
e questure in Italia svolgono il compito <strong>di</strong> rastrellamento degli ebrei.<br />
Le SS e le brigate nere procedono agli arresti, prelevamenti e rastrellamenti <strong>di</strong> donne,<br />
vecchi, ammalati e bambini. Il Das Schwarze Korps, organo ufficiale delle SS, scrive <strong>nel</strong><br />
1940 che “la questione ebraica sarà risolta in Germania solo dopo la fine dell’ultimo<br />
ebreo”. Il resto d’Europa deve comprendere che “la pace tedesca sarà una pace senza<br />
ebrei”. L’Europa è attraversata da lunghi treni <strong>di</strong> carri bestiame sui quali viaggiano ebrei,<br />
politici, ostaggi, comunisti ecc.<br />
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