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Adesso sono nel vento - Comune di Rimini

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utilità per le scuole; la strada che tenteremo <strong>di</strong> seguire in futuro sarà dunque questa.<br />

Quello che, a mio avviso, manca ancora a <strong>Rimini</strong> è un collegamento con le altre realtà<br />

nazionali che operano <strong>nel</strong> campo delle attività per l’educazione alla memoria, per esempio<br />

attraverso i convegni e i seminari <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, troppo spesso poco <strong>di</strong>vulgati e rivolti solo<br />

agli addetti ai lavori (cioé agli stessi storici e ricercatori). Inoltre sarebbe auspicabile trovare<br />

le risorse per nuovi modelli comunicativi dell’attività svolta, anche al fine <strong>di</strong> ottenere<br />

una maggiore visibilità delle proprie iniziative. Costituire ad esempio un portale con la<br />

messa in rete <strong>di</strong> tutti i progetti realizzati dalle scuole riminesi, dei contributi degli insegnanti<br />

e dei numerosi relatori che ci hanno offerto opportunità <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong>battito<br />

costituirebbe un primo, semplice, passo da compiere, utile anche per far conoscere<br />

meglio alla stessa collettività l’importanza <strong>di</strong> questi progetti per i giovani (ma non solo<br />

per loro).<br />

La memoria ha senso per noi se al ricordo degli eventi passati si accompagnano interrogativi<br />

nuovi: è un concetto espresso più volte da Vittorio Foa che credo esprima perfettamente<br />

il senso del nostro operato.<br />

Fare della memoria della deportazione e dello sterminio non un culto, non un museo<br />

delle cere o una mera celebrazione, ma un momento <strong>di</strong> conoscenza e <strong>di</strong> confronto che<br />

ci permette <strong>di</strong> capire come si può arrivare a creare forme <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione, d’intolleranza,<br />

<strong>di</strong> prevaricazione e <strong>di</strong> violenza.<br />

Note al testo<br />

1 La deportazione politica ebbe inizio esattamente il 20 settembre 1943, con un trasporto carico <strong>di</strong> 1788<br />

Italiani, partiti da Peschiera e destinati al campo <strong>di</strong> Dachau, vicino a Monaco <strong>di</strong> Baviera. Quella razziale ebbe<br />

inizio, invece, un mese più tar<strong>di</strong> il 18 ottobre 1943, quando la Repubblica Sociale <strong>di</strong> Salò si allineò con le <strong>di</strong>sposizioni<br />

antisemite naziste. In quel giorno passato tristemente alla storia vennero arrestati e deportati ad<br />

Auschwitz 1022 ebrei. Le mie fonti <strong>sono</strong> le ricerche <strong>di</strong> Liliana Picciotto Fargion e il Calendario <strong>di</strong> Italo Tibal<strong>di</strong>.<br />

2 Considero qui Calvino piemontese per formazione letteraria e politica, perché è noto che nacque all’estero.<br />

3 La Romagna è una zona che non offre “.. appigli ad operazioni <strong>di</strong> grosso respiro; con una <strong>Rimini</strong> semi<strong>di</strong>strutta<br />

e abbandonata, sulla costa, dove non è possibile istituire uno stabile reticolo clandestino; e con un retroterra<br />

privo <strong>di</strong> folta vegetazione,…(..)La zona, con un passato <strong>di</strong> lotte un poco effimero,…” <strong>di</strong>venne teatro <strong>di</strong> azioni<br />

partigiane <strong>di</strong>scontinue e poco incisive.<br />

Notizie tratte da Liliano Faenza (a cura <strong>di</strong>), Guerra e Resistenza a <strong>Rimini</strong>, La memoria “ufficiale”, Istituto per<br />

la Storia della Resistenza <strong>di</strong> <strong>Rimini</strong>.<br />

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