Paludi di Arsago - Delizie del Ticino - Parco del Ticino
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Piano <strong>di</strong> Gestione SIC “<strong>Palu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong>”<br />
bresciane si aggiunsero due ulteriori segni <strong>di</strong>stintivi: la villa e il suo parco. In quei due secoli sia l’una che<br />
l’altro percorrono tutte le possibili varianti stilistiche compilando un regesto artistico che forse ha eguali solo<br />
nel Veneto e nella Toscana. È un patrimonio che riguarda l’architettura, le arti decorative, l’arte dei giar<strong>di</strong>ni,<br />
ma anche l’urbanistica e lo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong> paesaggio qualora si annotino le valenze <strong>di</strong> sistema territoriale nelle<br />
ville e nella loro <strong>di</strong>stribuzione sia a livello <strong>di</strong> ambito vasto (la Brianza, la Franciacorta ecc.), sia nell’analisi <strong>di</strong><br />
piccoli contesti (Inverigo, Monticello Brianza, Arcore, Gussago ecc.). La conservazione e la trasmissione <strong>di</strong><br />
questo patrimonio è oggi fortemente pregiu<strong>di</strong>cata essendo mutati per i proprietari i privilegi <strong>di</strong> ceto che<br />
consentivano in passato bassissimi costi <strong>di</strong> gestione.<br />
Occorre prestare al problema massima attenzione avviando programmi <strong>di</strong> recupero e intervento <strong>di</strong>retto da<br />
parte <strong>del</strong>le amministrazioni pubbliche o forme congiunte <strong>di</strong> gestione pubblico/privato (ve<strong>di</strong> l’esempio <strong>di</strong> Villa<br />
Cicogna Mozzoni a Bisuschio). Ma occorre anche rivalutare la globalità <strong>di</strong> queste opere, prima ancora <strong>di</strong> una<br />
loro <strong>di</strong>stinzione qualitativa che ancor’oggi appare più determinata dal pregio architettonico <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio che<br />
non dal suo possibile valore paesistico. Per cui grande attenzione, e possibili progetti d’intervento, vanno<br />
proposti laddove, per estensione e <strong>di</strong>ffusione, questi complessi connotano ampie porzioni <strong>di</strong> territorio (si<br />
pensi a Inverigo e a Lurago d’Erba nei molteplici e ammirevoli rapporti <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza e fisica e visuale<br />
fra la villa Crivelli - con il celebre ‘viale dei cipressi’ - e Santa Maria <strong>del</strong>la Noce da una parte, la Rotonda <strong>del</strong><br />
Cagnola dall’altra, ma anche a raggio più ampio con la Pomelasca e con la villa Sormani Andreani a Lurago)<br />
garantendo la non compromissione <strong>del</strong>le aree interstiziali.<br />
Ma gli elementi peculiari <strong>di</strong> questo passaggio proseguono anche oltre rilevando come, in tanti casi, le valenze<br />
estetiche siano dopotutto definite da semplicissimi manufatti, architetture isolate (talvolta un cippo, una<br />
stele, talaltra un “casino”, un “berceau”, una fontana) che per funzione storica o per posizione o, ancora, per<br />
qualità formale inducono a un rispetto, per la verità, fino a oggi ben poco osservato. Ma si tratta anche <strong>di</strong><br />
piccoli e<strong>di</strong>fici religiosi (santuari, oratori, cappelle votive, “triboline”, capitelli), <strong>di</strong> manufatti stradali (ponti,<br />
cippi, selciati), insomma <strong>di</strong> una folta serie <strong>di</strong> oggetti ‘minori’ che formano il connettivo spesso sottaciuto ma<br />
contestuale <strong>del</strong>la storia e <strong>del</strong>la memoria dei luoghi.<br />
In<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> tutela<br />
Vanno tutelati la struttura geomorfologica e gli elementi connotativi <strong>del</strong> paesaggio agrario. Sulle balze e sui<br />
pen<strong>di</strong>i è da consentire esclusivamente l’ampliamento degli inse<strong>di</strong>amenti esistenti, con esclusione <strong>di</strong> nuove<br />
concentrazioni e<strong>di</strong>lizie che interromperebbero la continuità <strong>del</strong> territorio agricolo.<br />
Va inoltre salvaguardata, nei suoi contenuti e nei suoi caratteri <strong>di</strong> emergenza visiva, la trama storica degli<br />
inse<strong>di</strong>amenti incentrata talora su castelli, chiese romaniche e ricetti conventuali aggreganti gli antichi borghi.<br />
Aspetti particolari In<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> tutela<br />
Colline<br />
Le colline che si elevano sopra l’alta pianura<br />
costituiscono i primi scenari che appaiono a chi<br />
percorre le importanti <strong>di</strong>rettrici pedemontane. Il<br />
paesaggio <strong>del</strong>l’ambito raggiunge elevati livelli <strong>di</strong><br />
suggestione estetica anche grazie alla plasticità <strong>di</strong><br />
questi rilievi.<br />
Vegetazione<br />
Si assiste in questi ambiti ad una articolata ed<br />
equilibrata composizione degli spazi agrari e <strong>di</strong> quelli<br />
naturali, con aree coltivate nelle depressioni e sui<br />
versanti più fertili e aree boscate sulle groppe e i<br />
restanti declivi. Un significato particolare <strong>di</strong><br />
identificazione topologica riveste poi l’uso <strong>di</strong><br />
alberature ornamentali.<br />
I laghi morenici<br />
I piccoli bacini lacustri, che stanno alla base dei<br />
cordoni pedemontani, rappresentano segni evidenti<br />
<strong>del</strong>la storia geologica nonché <strong>del</strong>l’immagine culturale<br />
Ogni intervento <strong>di</strong> tipo infrastrutturale che possa<br />
mo<strong>di</strong>ficare la forma <strong>del</strong>le colline (crinali dei cordoni<br />
morenici, ripiani, trincee, depressioni intermoreniche<br />
lacustri o palustri, ecc.) va escluso o sottoposto a<br />
rigorose verifiche <strong>di</strong> ammissibilità. Deve anche<br />
essere contemplato il ripristino <strong>di</strong> situazioni<br />
deturpate da cave e manomissioni in genere.<br />
Vanno salvaguardati i lembi boschivi sui versanti e<br />
sulle scarpate collinari, i luoghi umi<strong>di</strong>, i siti faunistici,<br />
la presenza, spesso caratteristica, <strong>di</strong> alberi o <strong>di</strong><br />
gruppi <strong>di</strong> alberi <strong>di</strong> forte connotazione ornamentale<br />
(cipresso, olivo).<br />
I piccoli bacini lacustri che stanno al piede dei<br />
cordoni pedemontani sono da salvaguardare<br />
integralmente, anche tramite la previsione, laddove<br />
la naturalità si manifesta ancora in forme dominanti,<br />
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