Paludi di Arsago - Delizie del Ticino - Parco del Ticino
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Piano <strong>di</strong> Gestione SIC “<strong>Palu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong>”<br />
2) La Legge n. 157 <strong>del</strong>l’11/02/92 “Norme per la protezione <strong>del</strong>la fauna omeoterma e per il prelievo<br />
venatorio” è la normativa italiana che regolamenta la protezione <strong>del</strong>la fauna selvatica e ne definisce lo status<br />
in relazione all’attività venatoria recependo, tra l’altro, la Convenzione <strong>di</strong> Berna <strong>del</strong> 1979 e la <strong>di</strong>rettiva 79/409<br />
sull’avifauna. In base alla legge, le specie <strong>di</strong> mammiferi e uccelli selvatici vengono <strong>di</strong>stinte in tre categorie<br />
principali: specie oggetto <strong>di</strong> caccia, specie protette e specie particolarmente protette. Poiché il SIC <strong>del</strong>la Val<br />
Viola è interamente incluso in un’area soggetta a pianificazione <strong>del</strong>l’attività venatoria, la legge 157 è uno<br />
degli strumenti essenziali per regolamentarne la gestione.<br />
3) La Legge n.394 <strong>del</strong> 06/12/91 “Legge quadro nazionale sulle aree protette” detta principi fondamentali<br />
per l'istituzione e la gestione <strong>del</strong>le aree naturali protette, al fine <strong>di</strong> garantire e <strong>di</strong> promuovere, in forma<br />
coor<strong>di</strong>nata, la conservazione e la valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio naturale <strong>del</strong> paese.<br />
NORMATIVA DELLA REGIONE LOMBARDIA<br />
La normativa regionale consiste in atti <strong>di</strong> recepimento <strong>del</strong>le principali norme nazionali.<br />
1) La Legge Regionale n. 26 <strong>del</strong> 16/08/93, “Norme per la protezione dalla fauna selvatica e per la tutela<br />
<strong>del</strong>l’equilibrio ambientale e <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong>l’attività venatoria”, recepisce la legge 157/92 sulla protezione e la<br />
gestione <strong>del</strong>la fauna omeoterma, introducendo precise in<strong>di</strong>cazioni anche sulle modalità <strong>di</strong> pianificazione <strong>del</strong><br />
territorio in funzione <strong>del</strong>la caccia.<br />
2) La Legge Regionale n. 12 <strong>del</strong> 30/07/2001, “Norme per l’incremento e la tutela <strong>del</strong> patrimonio ittico e<br />
l’esercizio <strong>del</strong>la pesca nelle acque <strong>del</strong>la Regione Lombar<strong>di</strong>a” definisce i criteri per la classificazione <strong>del</strong>le<br />
acque, le modalità <strong>di</strong> redazione <strong>del</strong> Piano Ittico Provinciale e <strong>del</strong>la Carta Provinciale <strong>del</strong>le Vocazioni Ittiche,<br />
fornendo anche in<strong>di</strong>cazioni sugli interventi da attuare per la salvaguar<strong>di</strong>a e valorizzazione <strong>del</strong>l’ittiofauna. In<br />
attuazione a tale legge sono stati emanati il Regolamento Regionale 9 <strong>del</strong> 22/05/2003 e il Documento<br />
tecnico regionale per la gestione <strong>del</strong>la pesca (11/02/2005).<br />
3) La Legge Regionale n. 10 <strong>del</strong> 31/03/2008, "Disposizioni per la conservazione <strong>del</strong>la piccola fauna e<br />
<strong>del</strong>la flora spontanea" sostituisce aggiornando la precedente legge regionale n. 33 <strong>del</strong> 1977, "Provve<strong>di</strong>menti<br />
in materia <strong>di</strong> tutela ambientale ed ecologica", oramai superata dal contesto scientifico e legislativo.<br />
Per le finalità descritte al comma 1 la Regione:<br />
“a) salvaguarda la piccola fauna e la flora tutelandone le specie, le popolazioni e gli in<strong>di</strong>vidui, e<br />
proteggendone i relativi habitat;<br />
b) promuove e sostiene interventi volti alla sopravvivenza <strong>del</strong>le popolazioni <strong>di</strong> specie <strong>di</strong> piccola fauna e <strong>di</strong><br />
flora autoctona anche me<strong>di</strong>ante specifici programmi <strong>di</strong> conservazione;<br />
c) favorisce l'eliminazione o la riduzione dei fattori <strong>di</strong> alterazione ambientale nei terreni agricoli e forestali,<br />
nelle praterie, nelle zone umide, negli alvei dei corsi d'acqua, nei bacini lacustri naturali e artificiali ed in<br />
corrispondenza <strong>di</strong> infrastrutture ed inse<strong>di</strong>amenti;<br />
d) promuove stu<strong>di</strong> e ricerche sulla piccola fauna e sulla flora spontanea ed incentiva iniziative <strong>di</strong>dattiche e<br />
<strong>di</strong>vulgative finalizzate a <strong>di</strong>ffonderne la conoscenza e la tutela, in collaborazione con gli enti gestori <strong>di</strong> parchi<br />
regionali e naturali, riserve naturali, monumenti naturali, Parchi Locali <strong>di</strong> Interesse Sovracomunale (PLIS), Siti<br />
<strong>di</strong> Interesse Comunitario (SIC) e Zone <strong>di</strong> Protezione Speciale (ZPS), con le Province, nonché con gli istituti<br />
scientifici e <strong>di</strong> ricerca legalmente riconosciuti come tali e le stazioni sperimentali regionali appositamente<br />
costituite;<br />
e) in collaborazione con i settori viabilità e strade <strong>del</strong>le province e gli altri enti proprietari e competenti<br />
interviene al fine <strong>di</strong> ridurre l'impatto <strong>del</strong>le infrastrutture viarie sugli spostamenti naturali <strong>del</strong>la piccola fauna e<br />
sui loro habitat.<br />
La Giunta regionale ha approvato (<strong>del</strong>ibera n. 8 <strong>del</strong> 24 luglio 2008, con revisione <strong>del</strong> 2010 per la flora)<br />
appositi elenchi, che verifica e aggiorna con perio<strong>di</strong>cità <strong>di</strong> norma triennale al fine <strong>di</strong> adeguarli allo stato <strong>del</strong>le<br />
conoscenze, incluse eventuali variazioni tassonomiche, alla normativa internazionale, comunitaria e<br />
nazionale, nonché agli elenchi <strong>del</strong>l'Unione Mon<strong>di</strong>ale per la Conservazione <strong>del</strong>la Natura (IUCN), riferiti a:<br />
a) comunità e specie <strong>di</strong> invertebrati da proteggere;<br />
b) specie <strong>di</strong> anfibi e rettili da proteggere in modo rigoroso e specie <strong>di</strong> anfibi e rettili autoctoni protetti;<br />
c) specie <strong>di</strong> flora spontanea protette in modo rigoroso, specie <strong>di</strong> flora spontanea con raccolta regolamentata;<br />
d) lista nera <strong>del</strong>le specie alloctone animali oggetto <strong>di</strong> monitoraggio, contenimento o era<strong>di</strong>cazione;<br />
e) lista nera <strong>del</strong>le specie alloctone vegetali oggetto <strong>di</strong> monitoraggio, contenimento o era<strong>di</strong>cazione.<br />
Per specie vegetali a raccolta regolamentata è consentita la raccolta <strong>di</strong> max. 6 scapi al dì per persona. Sono<br />
considerate protette ai fini <strong>del</strong>la legge 10/08 anche le piante officinali spontanee <strong>di</strong> cui all'elenco <strong>del</strong> Regio<br />
Decreto 26 maggio 1932, n. 772 (Elenco <strong>del</strong>le piante <strong>di</strong>chiarate officinali); se comprese negli elenchi <strong>del</strong>la<br />
flora spontanea a raccolta regolamentata, è consentito il loro prelievo solo previa autorizzazione da parte<br />
<strong>del</strong>l'ente responsabile e secondo i quantitativi previsti dalla normativa regionale.<br />
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