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Paludi di Arsago - Delizie del Ticino - Parco del Ticino

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Piano <strong>di</strong> Gestione SIC “<strong>Palu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong>”<br />

MINACCE:<br />

Un tempo assai <strong>di</strong>ffuse nell’Alta Pianura lombarda occidentale, queste formazioni forestali sono ormai in via<br />

<strong>di</strong> scomparsa per le trasformazioni nell’uso <strong>del</strong> suolo (non rilevate nel SIC) e soprattutto per l’assenza <strong>di</strong> cure<br />

selvicolturali o la loro inadeguatezza. Queste con<strong>di</strong>zioni hanno determinato la proliferazione <strong>del</strong>le specie<br />

esotiche che oggi stanno soppiantando la farnia e le altre specie (betulla, pino silvestre, castagno e rovere)<br />

che tipicamente formavano questi boschi. L’abbandono <strong>del</strong>le tra<strong>di</strong>zionali pratiche selvicolturali è da ricercarsi<br />

soprattutto in motivazioni <strong>di</strong> tipo economico. Nel SIC non sono presenti stati <strong>di</strong> palese deperimento <strong>del</strong>la<br />

farnia come si riscontrano nella Valle <strong>del</strong> Fiume <strong>Ticino</strong>, ma un generale deca<strong>di</strong>mento per problemi <strong>di</strong> naturale<br />

senescenza dei soprassuoli in relazione alla completa mancanza <strong>di</strong> esemplari negli sta<strong>di</strong> giovanili (dove<br />

invece abbandonano le specie forestali esotiche) pronti a rimpiazzare gli in<strong>di</strong>vidui deperienti; <strong>di</strong> fatto si<br />

evidenzia una <strong>di</strong>ffusa mancanza <strong>di</strong> <strong>di</strong>setaneizzazione nella farnia.<br />

STATO DI CONSERVAZIONE:<br />

Lo stato <strong>di</strong> conservazione è nel complesso pessimo e localmente sembra essere, purtroppo, compromesso.<br />

Non favorevole - Cattivo<br />

(rosso)<br />

U2<br />

INDICAZIONI GESTIONALI:<br />

Considerata la situazione ecologica complessiva, la notevole estensione e la forte frammentazione<br />

<strong>del</strong>l’habitat, il quadro economico nell’ambito territoriale e la proprietà largamente privata dei boschi, non è<br />

possibile in<strong>di</strong>viduare degli interventi attivi che possano considerarsi realmente efficaci per la conservazione <strong>di</strong><br />

questo habitat nel lungo periodo. Ad esempio, interventi sul contenimento <strong>del</strong>le esotiche su una o poche<br />

parcelle forestali, anche attigue tra loro, sarebbe <strong>di</strong> fatto inefficace anche sul me<strong>di</strong>o periodo, poiché dalle<br />

parcelle limitrofe non oggetto <strong>di</strong> gestione si assisterebbe ad una continua <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> propaguli <strong>di</strong><br />

esotiche.<br />

In generale, il taglio dei boschi da parte dei privati non deve essere <strong>di</strong>sincentivato, anzi deve essere il più<br />

possibile sostenuto, quantunque con<strong>di</strong>zionato all’esecuzione <strong>di</strong> cure selvicolturali nei boschi utilizzati.<br />

Pertanto si ritiene che l’unica in<strong>di</strong>cazione gestionale possibile sia quella <strong>di</strong> incentivare i seguenti interventi<br />

con cadenza almeno biennale:<br />

• cercinatura degli esemplari maturi <strong>di</strong> ciliegio tar<strong>di</strong>vo e quercia rossa;<br />

• invecchiamento in pie<strong>di</strong> degli esemplari <strong>di</strong> robinia;<br />

• asportazione <strong>del</strong> novelleto <strong>del</strong>le specie forestali esotiche;<br />

• agevolazione <strong>del</strong>la rinnovazione <strong>del</strong>la farnia (es. pulitura dalla lettiera in inverno, taglio degli arbusti<br />

in primavera-estate, sfalcio <strong>del</strong> sottobosco in tarda estate-autunno);<br />

• piantagioni e sottopiantagioni con farnia, rovere, betulla e pino silvestre (meglio se con piante<br />

prodotte da materiale riproduttivo <strong>di</strong> provenienza locale).<br />

5.2 In<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le esigenze ecologiche <strong>del</strong>le specie floristiche <strong>di</strong> interesse<br />

comunitario e/o conservazionistico<br />

Allo stato attuale nessuna specie vegetale degli Allegati II e IV <strong>del</strong>la Direttiva Habitat è riportata per il Sito.<br />

Sulla base dei dati riportati nell’aggiornamento <strong>del</strong> FS (v. § 0), si riportano comunque le esigenze ecologiche<br />

<strong>del</strong>le specie vegetali considerate <strong>di</strong> interesse comunitario (Allegato V), nonché tra le altre specie riportate<br />

nella Quadro27 quelle ritenute <strong>di</strong> maggior interesse conservazionistico, vale a <strong>di</strong>re quelle considerate a<br />

maggior rischio <strong>di</strong> estinzione in Italia secondo Scoppola & Spampinato (2005).<br />

Tra queste specie, troviamo le seguenti cinque specie <strong>di</strong> piante vascolari:<br />

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