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Paludi di Arsago - Delizie del Ticino - Parco del Ticino

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Piano <strong>di</strong> Gestione SIC “<strong>Palu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong>”<br />

imputabili a con<strong>di</strong>zioni meteo-climatiche particolarmente avverse. Attualmente la popolazione è stimata in<br />

circa 8600 coppie, ma ha avuto due minimi <strong>di</strong> circa 2500 coppie nel 1996 e nel 2004. Le popolazioni più<br />

consistenti sono invece state registrate nel 2002 e nel 2006, rispettivamente con quasi 14.000 e oltre 17.000<br />

coppie. Presente nel Sito comunemente lungo tutto l’arco annuale.<br />

CONSERVAZIONE, FATTORI DI IMPATTO E AZIONI GESTIONALI<br />

La specie potrebbe beneficiare <strong>di</strong> interventi selvicolturali volti al mantenimento degli alberi morti e cavi che<br />

rappresentano luoghi ideali per la ni<strong>di</strong>ficazione.<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

Favorevole<br />

(verde)<br />

FV<br />

Certhia brachydactyla - Rampichino<br />

HABITAT E BIOLOGIA<br />

Il rampichino normalmente frequenta foreste umide con prevalenza <strong>di</strong> acero, frassino, castagno, nonché<br />

castagneti da frutto, parchi urbani e suburbani, ma ci sono segnalazioni anche in pinete <strong>di</strong> pino silvestre sulle<br />

Alpi occidentali e in conifere alloctone in Liguria. Ni<strong>di</strong>ficando in cavità, necessita <strong>di</strong> fustaie mature o<br />

formazioni boschive governate a ceduo composto, in cui siano presenti alberi sufficientemente maturi. A<br />

quote superiori è presente in formazioni miste <strong>di</strong> conifere caducifoglie. Preferisce i boschi estesi, ma tollera<br />

un certo grado <strong>di</strong> urbanizzazione. Negli habitat idonei è presente dalla pianura sino a circa 1300 m.<br />

DISTRIBUZIONE E FENOLOGIA<br />

Il rampichino in Lombar<strong>di</strong>a è prevalentemente sedentario. Nel territorio regionale le aree più idonee sono<br />

situate nella fascia insubrica nord-occidentale, in Valtellina e nell’Oltrepò Pavese, mentre l’idoneità tende a<br />

<strong>di</strong>minuire fortemente nelle aree forestali centrali e orientali <strong>del</strong>le province <strong>di</strong> Bergamo e Brescia. In pianura<br />

la sua <strong>di</strong>stribuzione è limitata ai boschi ripariali <strong>del</strong> fiume <strong>Ticino</strong>. A livello nazionale il rampichino è segnalato<br />

nella maggior parte <strong>del</strong>l’Italia continentale e in Sicilia, ma risulta assente in ampie porzioni <strong>del</strong>le vaste<br />

pianure, a causa <strong>del</strong>la mancanza <strong>di</strong> habitat idonei. È <strong>di</strong>ffuso nell’Europa continentale centrale ed occidentale<br />

e parzialmente in Africa settentrionale.<br />

CONSISTENZA E TENDENZA DELLA POPOLAZIONE<br />

In Lombar<strong>di</strong>a il rampichino è considerato abbondante e la stima <strong>del</strong>la popolazione è <strong>di</strong> 8000-12.000 con una<br />

possibile tendenza all’aumento. La popolazione italiana è stimata in 100.000-500.000 coppie con una<br />

tendenza alla stabilità. In Europa il rampichino è molto numeroso, con una popolazione stimata <strong>di</strong> 2,7-9,7<br />

milioni <strong>di</strong> coppie. A livello continentale la popolazione è rimasta stabile nel periodo 1970-1990, mentre nel<br />

decennio successivo si sono verificati aumenti in alcuni paesi europei, tra cui la Francia che ospita circa un<br />

quarto <strong>del</strong>la popolazione europea. A livello locale la specie risulta ben <strong>di</strong>stribuita nelle fasce boscate <strong>del</strong> SIC.<br />

CONSERVAZIONE, FATTORI DI IMPATTO E AZIONI GESTIONALI<br />

La specie, essendo comune e stabile, non necessita <strong>di</strong> particolari interventi volti alla sua conservazione.<br />

Considerata la sensibilità <strong>del</strong> rampichino alla struttura forestale, la specie è favorita dalla tutela dei boschi<br />

maturi, attraverso regolamentazione <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> taglio che tenga conto <strong>del</strong>le esigenze <strong>di</strong> questa e <strong>di</strong><br />

molte altre specie.<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

Carduelis chloris – Verdone<br />

Favorevole<br />

(verde)<br />

FV<br />

HABITAT E BIOLOGIA<br />

L’habitat originario <strong>del</strong> verdone è costituito da margini <strong>di</strong> foreste e da arbusteti, ma oggi la specie ni<strong>di</strong>fica in<br />

molte aree agricole dove ci siano alberi o densi arbusti atti per costruirvi il nido. In Lombar<strong>di</strong>a frequenta<br />

soprattutto formazioni forestali aperte, zone agricole con alberi sparsi, parchi urbani, giar<strong>di</strong>ni e viali alberati.<br />

Il verdone ha una <strong>di</strong>eta per la maggior parte granivora e, col suo becco robusto, riesce a rompere anche i<br />

semi più grossi che raccoglie sia sugli alberi sia a terra.<br />

DISTRIBUZIONE E FENOLOGIA<br />

Il verdone è ampiamente <strong>di</strong>ffuso in tutta Europa con l’esclusione <strong>del</strong>l’Islanda. Specie migratrice parziale a<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>stanza con concentrazioni invernali nell’area me<strong>di</strong>terranea, è presente in Lombar<strong>di</strong>a, come nel resto<br />

d’Italia, in tutto l’arco <strong>del</strong>l’anno come sedentario e ni<strong>di</strong>ficante, migratore parziale e svernante. Nella nostra<br />

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