Paludi di Arsago - Delizie del Ticino - Parco del Ticino
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Piano <strong>di</strong> Gestione SIC “<strong>Palu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong>”<br />
• la salvaguar<strong>di</strong>a e il monitoraggio <strong>del</strong>le cenosi vegetali, particolarmente negli ambiti che presentano<br />
rischi <strong>di</strong> erosione <strong>del</strong> suolo “accelerata”, per processi <strong>di</strong> erosione idrica incanalata e per movimenti <strong>di</strong><br />
massa;<br />
• la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le situazioni in cui l’eterogeneità reale (serie <strong>di</strong> vegetazione) è coerente con<br />
l’eterogeneità potenziale;<br />
• il mantenimento <strong>del</strong>le opere <strong>di</strong> terrazzamento, quali microhabitat specifici e riserve <strong>di</strong> suolo;<br />
• la limitazione o l’eliminazione, ove necessario, <strong>del</strong>le lavorazioni agricole non coerenti con gli aspetti<br />
suddetti;<br />
• la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le valenze paesaggistiche, intese sia in termini naturali (geosigmeti e mosaici <strong>di</strong><br />
unità <strong>di</strong> paesaggio necessarie alla fauna) che in termini culturali ed estetici.<br />
2.2 Coinvolgimento degli attori locali e dei portatori <strong>di</strong> interesse<br />
Sebbene la nascita dei Siti <strong>di</strong> Importanza Comunitaria e <strong>del</strong>le Zone <strong>di</strong> Protezione Speciale risalga all’inizio<br />
degli anni Novanta e la relativa definizione nazionale e regionale ai decenni successivi, le varie esperienze<br />
realizzate sul territorio al proposito hanno permesso <strong>di</strong> mettere in luce la fondamentale carenza <strong>di</strong><br />
informazioni a livello locale. L’assenza <strong>di</strong> informazioni, inoltre, insieme a una sostanziale sfiducia verso le<br />
iniziative <strong>di</strong> protezione, generalmente registrata nei territori rurali, spiega in modo inequivocabile le <strong>di</strong>fficoltà<br />
riscontrate in quest’ambito e quin<strong>di</strong> porta a presagire che l’attuazione futura <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> protezione risulterà<br />
probabilmente complessa. Bisogna sottolineare come l’atteggiamento <strong>di</strong> sfiducia non sia da ascrivere a<br />
scarsa consapevolezza o ad arretratezza culturale, ma a pratiche “top down” caratteristiche <strong>del</strong> passato (e<br />
non solo riscontrate nel contesto italiano) che hanno imposto vincoli su territori marginali senza<br />
un’opportuna consultazione e partecipazione <strong>del</strong>le comunità locali.<br />
Tuttavia dato che il Piano <strong>di</strong> Gestione interessa aree che prioritariamente necessitano <strong>di</strong> essere conservate<br />
secondo specifici dettami <strong>del</strong>l’Unione Europea tramite percorsi <strong>di</strong> pianificazione gestionale da realizzarsi in<br />
tempi brevi, non è generalmente possibile ipotizzare in questo ambito processi partecipativi completi quanto<br />
piuttosto l’attuazione dei primi livelli <strong>del</strong>la partecipazione, concernenti in particolare la consultazione locale, la<br />
conoscenza approfon<strong>di</strong>ta <strong>del</strong>le problematiche <strong>del</strong>le comunità locali, l’informazione <strong>di</strong>ffusa relativa alle<br />
potenzialità e ai vincoli prodotti dal Piano <strong>di</strong> Gestione in fase <strong>di</strong> definizione e la concertazione sulle misure <strong>di</strong><br />
conservazione, soprattutto in merito a quelle che comportano, o che potrebbero comportare in futuro, <strong>del</strong>le<br />
criticità per le comunità locali.<br />
Per i suddetti motivi nel corso <strong>del</strong>la redazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Gestione si è provveduto a reperire informazioni<br />
presso gli enti territoriali, le associazioni attive a livello locale, gli specialisti, scienziati ed esperti degli aspetti<br />
peculiari <strong>del</strong> SIC.<br />
A seguito <strong>del</strong>la consegna <strong>del</strong>la prima bozza <strong>del</strong>la documentazione, prima <strong>del</strong>l’adozione dei piani, il <strong>Parco</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Ticino</strong> ha provveduto a fornire il materiale e ad incontrare tutte le amministrazioni comunali interessate, al<br />
fine <strong>di</strong> illustrare nel dettaglio gli obiettivi e le strategie <strong>di</strong> gestione. E’ stato chiesto inoltre alle<br />
amministrazioni stesse <strong>di</strong> informare le realtà più attive sul territorio che era in corso la pre<strong>di</strong>posizione <strong>di</strong><br />
questo strumento ed infatti il <strong>Parco</strong> è stato contattato da alcune associazioni locali che hanno<br />
successivamente presentato anche <strong>del</strong>le osservazioni al piano.<br />
Tuttavia, la consapevolezza che per realizzare un percorso partecipativo più completo sarebbero stati<br />
necessari tempi più lunghi e maggiori risorse anche in termini <strong>di</strong> personale, si è deciso <strong>di</strong> prevedere<br />
all’interno <strong>del</strong> piano <strong>di</strong> gestione specifiche azioni <strong>di</strong> promozione <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> gestione nel SIC tramite il<br />
coinvolgimento dei proprietari e dei conduttori dei fon<strong>di</strong> (che dovrebbero avere una parte attiva nella<br />
gestione ambientale): nello specifico appare fondamentale il coinvolgimento dei privati, che come proprietari<br />
detengono una parte rilevante <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong> SIC. Questa pubblicità alle iniziative, che saranno <strong>di</strong> volta in<br />
volta attivate nel SIC, è quin<strong>di</strong> rivolta ad avere da una parte il consenso e dall’altra ottenere un<br />
coinvolgimento attivo nelle <strong>di</strong>verse azioni (ove previsto). Nel piano sono state inoltre inserite azioni <strong>di</strong><br />
sensibilizzazione sulle tematiche <strong>del</strong> SIC per portare a conoscenza, sotto <strong>di</strong>versi aspetti e in molteplicità <strong>di</strong><br />
forme <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione, le caratteristiche <strong>del</strong> Sito e le ricadute, anche positive e in termini <strong>di</strong> opportunità, <strong>di</strong><br />
appartenere alla Rete Natura 2000.<br />
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