Paludi di Arsago - Delizie del Ticino - Parco del Ticino
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Piano <strong>di</strong> Gestione SIC “<strong>Palu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong>”<br />
anche sotto il profilo <strong>del</strong>le cure selvicolturali post taglio. Le metodologie e le tecniche risultate più<br />
“efficaci”, anche ponderandone gli aspetti economici e temporali, dovranno essere estesamente<br />
applicate nel Sito: in questo caso gli interventi devono essere innanzitutto promossi come incentivi ai<br />
privati, essendo i principali proprietari <strong>del</strong>le parcelle boschive <strong>del</strong> Sito.<br />
3. Mantenimento <strong>del</strong>le formazioni prative<br />
Le formazioni prative, anche quelle non riconducibili all’habitat <strong>di</strong> interesse comunitario 6510, hanno<br />
un importante ruolo nel mantenimento dalla bio<strong>di</strong>versità e in particolare <strong>del</strong>le componenti<br />
faunistiche. Si devono quin<strong>di</strong> incentivare buone pratiche per il loro mantenimento, provvedendo<br />
nello specifico a sostenere lo sfalcio e la corretta concimazione organica.<br />
4. Implementazione <strong>del</strong>la rete ecologica<br />
L’intera area <strong>del</strong> SIC è valutata nell’ambito <strong>del</strong>la Rete Ecologica provinciale come una core area <strong>di</strong><br />
primo livello ad elevata bio<strong>di</strong>versità e destinata alla tutela e valorizzazione. Le aree sorgenti<br />
rappresentano i ‘serbatoi’ <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità per l’intero territorio provinciale e la loro importanza va oltre<br />
quella <strong>del</strong> singolo sito: da essi possono infatti uscire in<strong>di</strong>vidui <strong>del</strong>le <strong>di</strong>verse specie faunistiche e<br />
botaniche che possono raggiungere altri siti, dove le popolazioni sono più ridotte, oppure estinte, e<br />
garantire quin<strong>di</strong>, in un caso, la sopravvivenza <strong>del</strong>la popolazione e, nell’altro, la ricostituzione <strong>del</strong>la<br />
popolazione locale. Tale area è collegata al SIC IT2010010 “Brughiera <strong>del</strong> Vigano” da un varco; per<br />
varco si intende un restringimento degli habitat naturali o semi-naturali che comporta un rischio <strong>di</strong><br />
interruzione <strong>del</strong>la continuità ecologica tra ambienti o tessere <strong>di</strong> ambienti. Un altro varco, segnalato<br />
anche come area critica è presente nella porzione meri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong> SIC, tra Besnate e <strong>Arsago</strong> Seprio.<br />
Al fine <strong>di</strong> mantenere la funzionalità <strong>del</strong>le zone tampone a protezione <strong>del</strong>le aree a maggiore<br />
naturalità, previste dal progetto <strong>di</strong> Rete Ecologica Provinciale, appare importante conservare l’attuale<br />
destinazione a boschi e a colture erbacee tra l’abitato <strong>di</strong> Somma Lombardo e il torrente Strona,<br />
come pure fra queste e l’area produttiva <strong>di</strong> Sesona e fra l’urbanizzato <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> e i confini <strong>del</strong> SIC<br />
<strong>Palu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong>; analoga considerazione vale anche per l’abitato <strong>di</strong> Besnate. È inoltre da valutare,<br />
attraverso specifico monitoraggio, l’effetto che alcune strutture antropiche (es. autostrada e<br />
ferrovia) possono avere come barriera nella connessione ecologica degli ecosistemi, al fine <strong>di</strong><br />
programmare efficaci soluzioni per limitarne gli effetti.<br />
5. Era<strong>di</strong>cazione/contenimento <strong>di</strong> specie alloctone<br />
In relazione alla presenza nel Sito <strong>di</strong> un nucleo stabile <strong>di</strong> Paradoxornis webbianus e al potenziale<br />
impatto negativo <strong>del</strong>la specie sul lungo periodo sulle altre componenti <strong>del</strong>le biocenosi, si ritiene<br />
necessario includere tra gli obiettivi specifici <strong>del</strong> PdG la realizzazione <strong>di</strong> interventi gestionali finalizzati<br />
alla rimozione <strong>di</strong> tale nucleo. Tale in<strong>di</strong>cazione è in accordo con molteplici <strong>di</strong>sposizioni internazionali e<br />
nazionali in materia <strong>di</strong> introduzione e controllo <strong>di</strong> specie alloctone: convenzioni internazionali,<br />
<strong>di</strong>rettive europee, norme nazionali concordano nel definire le specie alloctone una <strong>del</strong>le maggiori<br />
minacce alla bio<strong>di</strong>versità. Inoltre, come affermato dai principi guida <strong>del</strong>la Convenzione per la<br />
Diversità Biologica sulle specie alloctone invasive, le politiche nazionali in questa materia dovrebbero<br />
basarsi su un approccio che dà priorità alla prevenzione <strong>del</strong>le nuove introduzioni non specificamente<br />
autorizzate, il rilevamento precoce e la successiva era<strong>di</strong>cazione ed eventualmente nel controllo e<br />
contenimento a lungo termine quando un’era<strong>di</strong>cazione non sia più praticabile.<br />
Un <strong>di</strong>scorso analogo vale per altre specie alloctone quali il Gambero <strong>del</strong>la Louisiana (Procambarus<br />
clarkii), ormai ampiamente <strong>di</strong>ffuso in tutto il territorio regionale. La presenza <strong>del</strong>la specie all'interno<br />
<strong>del</strong>le aree umide <strong>del</strong> SIC andrebbe monitorata e nel caso venisse confermata sarebbe opportuno<br />
prevedere interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione, in quanto questa specie rappresenta un problema per la<br />
conservazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse specie acquatiche, sia per la predazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> uova <strong>di</strong> pesci ed anfibi,<br />
nonché <strong>di</strong> girini <strong>di</strong> questi ultimi e <strong>di</strong> invertebrati, sia perchè compete <strong>di</strong>rettamente per la ricerca <strong>di</strong><br />
alimenti con numerosi invertebrati acquatici. Pertanto per questa specie è previsto al momento il<br />
solo monitoraggio (obiettivo specifico 7).<br />
Per quanto concerne le numerose specie vegetali esotiche dannose e quin<strong>di</strong> da monitorare (v.<br />
Quadro 108), non sono previste azioni specifiche ma interventi volti al contenimento e/o<br />
era<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>le loro popolazioni negli habitat soggetti agli interventi attivi e incentivi.<br />
6. Miglioramento <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sponibilità <strong>del</strong>le risorse trofiche per le specie animali<br />
In considerazione <strong>del</strong>l’impatto <strong>del</strong>la presenza <strong>del</strong>l’aeroporto <strong>di</strong> Malpensa a pochi chilometri dal Sito,<br />
che è stato <strong>di</strong>mostrato provocare interruzioni forzate nella migrazione <strong>del</strong>l’avifauna a causa<br />
<strong>del</strong>l’attrazione dovuta all’illuminazione <strong>del</strong>l’area aeroportuale, si ritiene necessario inserire tra gli<br />
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