Paludi di Arsago - Delizie del Ticino - Parco del Ticino

Piano di Gestione SIC “Paludi di Arsago”
10 mq per ettaro di area basimetrica; il taglio dei polloni deve rispettare uno fra i migliori su
ogni ceppaia;
o le utilizzazioni principali (tagli di rinnovazione) devono sempre essere fatte a carico di piante
scelte da personale abilitato; esse sono finalizzate all’obiettivo colturale di una fustaia
coetanea per gruppi, ma disetanea nel complesso;
o la superficie dei gruppi messi in rinnovazione non deve superare il 25% del totale dell’area
percorsa; la scelta dei gruppi è fatta, ove possibile, con il minimo sacrifico di materiale ben
vegeto e di specie autoctone tipiche della formazione vegetale;
o fra un intervento ed il successivo devono trascorrere non meno di 10 anni;
o devono essere rispettati i soggetti vecchi di castagno di aspetto monumentale;
• boschi e boscaglie di specie legnose esotiche dell’area morenica (art. 29);
o la forma di governo è il ceduo semplice;
o il turno minimo è di 15 anni;
o tutte le specie autoctone e la quercia rossa devono essere salvaguardate nella loro totalità e
l’eventuale loro utilizzazione, autorizzata da agenti forestali o da personale abilitato, è
ammessa solo per motivi fitosanitari;
• boschi e boscaglie dominate da specie legnose esotiche sui ripiani terrazzati (art.
30):
o la forma di governo è il ceduo semplice o il ceduo sotto fustaia;
o il turno minimo è di anni 10;
o tutte le specie autoctone e la quercia rossa devono essere salvaguardate nella loro totalità e
l’eventuale loro utilizzazione, autorizzata da agenti forestali o da personale abilitato, è
ammessa solo per motivi fitosanitari;
• lande con brugo (art. 31):
o è ammesso il taglio dei pini, solo se deperienti, con preferenza a carico degli esotici;
o i gruppi di pini formanti boschetti vanno trattati con le modalità di cui all’art. 27;
o i gruppi di robinia e di prugnolo tardivo vanno trattati con le modalità di cui all’art. 30.
Ai fini della gestione forestale nel Sito, appare necessario accennare al progetto finanziato dal Parco riguardo
la mappatura delle specie arboree mediante telerilevamento iperspettrale (Boschetti et al., 2005).
L’obbiettivo di questa ricerca è stato quindi la definizione della procedura più idonea al trattamento dei dati
del sensore MIVIS, per predisporre una mappa delle specie arboree, con particolare riguardo per quelle
esotiche infestanti (Prunus serotina, Quercus rubra e Robinia pseudoacacia), indicatrici dello stato di degrado
ambientale dei boschi, e di specie di particolare interesse ecologico (Quercus robur e Carpinus betulus),
rivelatrici della massima espressione naturale delle fitocenosi boschive e attribuibili al Querco-Carpineto.
I risultati di questa ricerca vengono riportati su base cartografica, di cui si riporta uno stralcio per il SIC in
oggetto (Quadro 64).
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