Paludi di Arsago - Delizie del Ticino - Parco del Ticino
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Piano <strong>di</strong> Gestione SIC “<strong>Palu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong>”<br />
È migratrice trans-sahariana e sverna dal Sahel fino all’Africa meri<strong>di</strong>onale. In Italia è abbastanza comune e<br />
<strong>di</strong>ffusa in tutti i siti idonei <strong>del</strong> continente e <strong>del</strong>le isole, ma è più rara al sud. La <strong>di</strong>stribuzione in Regione è<br />
associata ai residui ambienti acquatici lungo le aste fluviali e nelle zone perilacustri.<br />
MINACCE PRINCIPALI E TREND NEL SITO<br />
La cannaiola sembra meno <strong>di</strong>sturbata, rispetto ai congeneri, dalle attività <strong>di</strong> gestione (sfalcio e incen<strong>di</strong>) dei<br />
canneti. Le esigenze ecologiche e la capacità <strong>di</strong> adattamento ad ambienti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ridotte, rendono la<br />
specie piuttosto resistente alla frammentazione e localizzazione degli habitat ottimali. Tuttavia, in presenza <strong>di</strong><br />
una forte pressione antropica, si è notato un declino <strong>del</strong>le popolazioni ni<strong>di</strong>ficanti (Orioli, 2008m).<br />
Stato <strong>di</strong> conservazione<br />
Hippolais polyglotta - Canapino<br />
Favorevole<br />
(verde)<br />
FV<br />
HABITAT E BIOLOGIA<br />
Specie tipicamente <strong>di</strong> pianura, il canapino occupa i margini <strong>di</strong> boschi, boscaglie e arbusteti con copertura<br />
arbustiva <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a densità. Pre<strong>di</strong>lige gli ambienti <strong>di</strong> bassa collina ben esposti, caratterizzati da vegetazione<br />
arbustiva <strong>di</strong> tipo sub-me<strong>di</strong>terraneo, preferibilmente strutturata a mosaico. Colonizza anche la vegetazione<br />
ripariale lungo i corsi d’acqua o le zone umide, che, pur essendo <strong>di</strong> estensione limitata, costituiscono il 6%<br />
degli habitat ottimali.<br />
Si nutre principalmente <strong>di</strong> insetti, costruisce un nido a forma <strong>di</strong> coppa posto in cespugli o alberelli. La<br />
deposizione avviene da maggio a luglio con 1-2 covate all’anno <strong>di</strong> 4-5 uova rosa-lilla. I piccoli restano nel<br />
nido per 12-13 giorni.<br />
DISTRIBUZIONE E FENOLOGIA<br />
Il canapino è ampiamente <strong>di</strong>ffuso nelle regioni <strong>del</strong>l’Europa sud-occidentale fino all’Africa settentrionale. È<br />
assente dalle isole atlantiche, mentre il perimetro settentrionale <strong>del</strong>l’areale coincide con le regioni prossime<br />
al confine francese <strong>di</strong> Belgio, Lussemburgo, Germania e Svizzera. Ad est è presente in Serbia e nel nordovest<br />
<strong>del</strong>la Croazia. In Italia è <strong>di</strong>ffuso in tutta la penisola e nell’isola d’Elba ma è assente dalle gran<strong>di</strong> isole;<br />
da riconfermare in Corsica. La <strong>di</strong>stribuzione risulta più continua lungo la dorsale appenninica e il versante<br />
tirrenico. Nelle aree pianeggianti e sul versante orientale risulta invece più frammentato. In Lombar<strong>di</strong>a è<br />
infatti <strong>di</strong>stribuito in modo sparso in pianura e nei fon<strong>di</strong>valle, ma è meno comune nel settore orientale; è<br />
piuttosto abbondante nell’Oltrepò pavese. La mappa <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione evidenzia l’importanza dei corsi fluviali<br />
(Po, <strong>Ticino</strong>, Adda, Oglio e Mincio) e <strong>del</strong>le aree agricole da essi <strong>del</strong>imitate, nonché <strong>del</strong>la fascia dei fontanili e<br />
dei gran<strong>di</strong> laghi prealpini. Il canapino è un migratore regolare e sverna a sud <strong>del</strong> Sahara, nelle regioni<br />
intorno al golfo <strong>di</strong> Guinea.<br />
CONSISTENZA E TENDENZA DELLA POPOLAZIONE<br />
La stima <strong>del</strong>la popolazione europea è <strong>di</strong> 1-3 milioni <strong>di</strong> coppie ni<strong>di</strong>ficanti, concentrate in Spagna, Francia,<br />
Portogallo e Italia. Nel nostro paese la popolazione è stimata in 50.000-150.000 coppie. A partire dalla metà<br />
<strong>del</strong> XX secolo l’areale <strong>del</strong> canapino ha avuto una notevole espansione dall’Europa sud-occidentale verso le<br />
regioni centrali, Francia <strong>del</strong> nord, Belgio, Lussemburgo, Germania e Svizzera. Attualmente l’andamento <strong>del</strong>la<br />
popolazione europea non è ben noto, ma è probabile che sia stabile o in aumento. In Lombar<strong>di</strong>a<br />
l’andamento demografico evidenzia marcate fluttuazioni e, <strong>di</strong> conseguenza, risulta <strong>di</strong>fficile la stima <strong>del</strong>la<br />
popolazione ni<strong>di</strong>ficante che dovrebbe oscillare tra 600 e 6600 coppie.<br />
CONSERVAZIONE, FATTORI DI IMPATTO E AZIONI GESTIONALI<br />
Allo stato attuale il canapino non necessita <strong>di</strong> particolari misure <strong>di</strong> gestione. La specie risente tuttavia <strong>del</strong>la<br />
rapida trasformazione degli habitat ottimali, per cause sia naturali (evoluzione degli sta<strong>di</strong> <strong>del</strong>la vegetazione),<br />
sia antropiche (degradazione, trasformazione e rimboschimento). Tali processi ne limitano le strategie <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>spersione, quin<strong>di</strong> la <strong>di</strong>stribuzione sul territorio, e richiedono la conservazione <strong>del</strong>le aree idonee, in<br />
particolar modo quelle strutturate a mosaico, con presenza <strong>di</strong> importanti elementi naturali.<br />
STATO DI CONSERVAZIONE<br />
Favorevole<br />
(verde)<br />
FV<br />
145