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Paludi di Arsago - Delizie del Ticino - Parco del Ticino

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Piano <strong>di</strong> Gestione SIC “<strong>Palu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong>”<br />

Vista la tendenza negativa a lungo termine e l’attuale ridotta consistenza <strong>del</strong>le popolazioni, è auspicabile<br />

l’avvio <strong>di</strong> uno specifico programma <strong>di</strong> monitoraggio volto a identificare i fattori <strong>di</strong> minaccia e a definire azioni<br />

<strong>di</strong> conservazione mirate.<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

Non favorevole<br />

Inadeguato<br />

(giallo)<br />

U1<br />

Emberiza citrinella - Zigolo giallo<br />

HABITAT E BIOLOGIA<br />

Lo zigolo giallo ni<strong>di</strong>fica in situazioni ecotonali tra ambienti boschivi e ambienti aperti. Gli habitat ottimali sono<br />

costituiti da margini forestali, piantagioni, arbusteti, brughiere e vegetazione pioniera in zone ben soleggiate,<br />

siepi e filari in aree agricole, in prossimità <strong>di</strong> praterie, pascoli, incolti e parchi. Il nido viene deposto in<br />

cespuglieti bassi o tra la vegetazione erbacea, che fornisce risorse trofiche per i ni<strong>di</strong>acei (artropo<strong>di</strong>). Alle<br />

nostre latitu<strong>di</strong>ni frequenta soprattutto le aree montane, ma in Lombar<strong>di</strong>a e in Piemonte ci sono ni<strong>di</strong>ficazioni<br />

anche nella Pianura Padana occidentale, negli incolti lungo le aste fluviali e presso i boschi planiziali. È<br />

presente fino a circa 2000 m.<br />

DISTRIBUZIONE E FENOLOGIA<br />

Lo zigolo giallo è <strong>di</strong>stribuito nelle zone temperate e boreali e nelle regioni montane <strong>del</strong> Paleartico. È presente<br />

in Europa con <strong>di</strong>verse sottospecie: la sottospecie nominale E. c. citrinella è presente in quasi tutto il<br />

continente fino ai rilievi <strong>del</strong>le regioni circum-me<strong>di</strong>terranee. In Italia è piuttosto <strong>di</strong>ffuso sulle Alpi e<br />

sull’Appennino fino alla Basilicata, mentre è localizzato alle basse quote. Le popolazioni <strong>del</strong>l’Europa<br />

settentrionale compiono in inverno migrazioni a corto raggio entro il limite <strong>del</strong>l’areale <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione, mentre<br />

verso sud la specie è prevalentemente sedentaria. In Lombar<strong>di</strong>a effettua evidenti spostamenti altitu<strong>di</strong>nali<br />

verso quote inferiori ai 1000 m. Gli habitat invernali sono rappresentati da vegetazione arbustiva e coltivi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versa tipologia. La <strong>di</strong>eta è prevalentemente granivora.<br />

CONSISTENZA E TENDENZA DELLA POPOLAZIONE<br />

In Europa ni<strong>di</strong>ficano 18-31 milioni <strong>di</strong> coppie, <strong>di</strong> cui 20.000-50.000 in Italia. Le popolazioni <strong>del</strong>le regioni<br />

occidentali, me<strong>di</strong>terranee e <strong>del</strong>la penisola scan<strong>di</strong>nava hanno subito nel decennio 1990-2000 un leggero calo<br />

che non ha influito però sull’andamento mantenuto complessivamente stabile dalle consistenti popolazioni<br />

<strong>del</strong>l’ Europa centro-orientale. In Italia la specie ha subito un leggero calo demografico, che ha<br />

verosimilmente interessato anche la Lombar<strong>di</strong>a, in conseguenza <strong>del</strong>la contrazione degli areali planiziali:<br />

rispetto alle indagini precedenti, infatti, nel periodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o non sono stati rilevati casi <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione nella<br />

pianura orientale e lungo il corso <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>. Tale tendenza è confermata per il settore sud-occidentale nel<br />

recente atlante <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Varese. La popolazione lombarda dovrebbe oscillare tra 2000 e 3000<br />

coppie. Nel sito la specie costituisce una presenza piuttosto rara in tutto l’arco annuale. La ni<strong>di</strong>ficazione non<br />

è stata confermata durante le recenti indagini per la realizzazione <strong>del</strong>l’Atlante Ornitologico Provinciale.<br />

CONSERVAZIONE, FATTORI DI IMPATTO E AZIONI GESTIONALI<br />

La popolazione “montana” sembrerebbe risultare piuttosto stabile; al contrario, pare esserci una progressiva<br />

rarefazione nella Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> e lungo il Po. È probabile che anche lo zigolo giallo risenta negativamente<br />

<strong>del</strong>la rarefazione <strong>del</strong>le aree aperte e degli ambienti marginali ecotonali, a fronte <strong>di</strong> una avanzata degli<br />

ambienti chiusi boschivi.<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

Non favorevole<br />

Inadeguato<br />

(giallo)<br />

U1<br />

Emberiza schoeniclus – Migliarino <strong>di</strong> palude<br />

DISTRIBUZIONE ECOLOGICA<br />

Il migliarino <strong>di</strong> palude ni<strong>di</strong>fica in zone umide, canneti riparali, palu<strong>di</strong> e torbiere. In questi ambienti l’habitat<br />

riproduttivo è costituito dal tipico biotopo palustre in vari sta<strong>di</strong> evolutivi: fragmiteti e cariceti parzialmente<br />

allagati o misti ad arbusti; fragmiteti asciutti con scarsa copertura arborea, misti a cespuglieti. Nelle aree<br />

agricole caratterizzate da vegetazione a mosaico e piccoli ambienti palustri, sfrutta, ove presenti, gli stessi<br />

habitat, anche in corrispondenza <strong>di</strong> argini artificiali (Orioli, 2008r).<br />

BIOLOGIA<br />

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