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Studio dell'aggregazione cellulare in ceppi vinari di Saccharomyces ...

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un altro promotore o la ricollocazione del gene su un altro cromosoma,<br />

elim<strong>in</strong>a la regolazione epigenetica.<br />

Il passaggio da una forma attiva a una repressa è sotto la regolazione<br />

delle prote<strong>in</strong>e Hda1 (deacetilasi istonica) e Sfl1 (repressore della<br />

trascrizione). In S. cerevisiae il controllo epigenetico è stato osservato<br />

anche per il gene FLO10 (Halme et al., 2004). A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> FLO11,<br />

però, il silenziamento <strong>di</strong> FLO10 non <strong>di</strong>pende da Hda1 ma dalle deacetilasi<br />

istoniche Hst1 e Hst2 e dal regolatore del silenziamento telomerico Sir3.<br />

Il silenziamento epigenetico delle ades<strong>in</strong>e può avere molteplici scopi. In<br />

una popolazione microbica, il silenziamento genico mantiene l’equilibrio<br />

tra cellule che aderiscono al substrato colonizzandolo, e cellule non adese<br />

che possono raggiungere nuovi siti da colonizzare. Il sistema <strong>di</strong><br />

“switch<strong>in</strong>g” rappresenta un meccanismo con il quale le cellule anticipano<br />

le mutevoli con<strong>di</strong>zioni ambientali (Kussell and Leibler, 2005).<br />

Inoltre, i cambiamenti morfologici della superficie <strong>cellulare</strong> legati alla<br />

capacità <strong>di</strong> modulare l’espressione delle ades<strong>in</strong>e, permettono al lievito <strong>di</strong><br />

aderire <strong>in</strong> maniera specifica alle superfici. Inf<strong>in</strong>e, nei funghi patogeni, il<br />

notevole repertorio <strong>di</strong> ades<strong>in</strong>e, può essere <strong>di</strong>fferentemente espresso a<br />

seconda della morfologia del fungo e ciò rappresenta un sistema <strong>di</strong><br />

resistenza alla risposta immunitaria dell’ospite (Verstrepen and Klis,<br />

2006).<br />

Gli eventi <strong>di</strong> ricomb<strong>in</strong>azione orig<strong>in</strong>ano nuove ades<strong>in</strong>e<br />

Sebbene i lieviti posseggano un numero limitato <strong>di</strong> geni che co<strong>di</strong>ficano<br />

ades<strong>in</strong>e la variabilità delle ades<strong>in</strong>e isolate da <strong>ceppi</strong> strettamente correlati è<br />

spesso molto ampia. Questa variabilità genetica ha come conseguenza<br />

una marcata <strong>di</strong>fferenziazione dei fenotipi adesivi tra i <strong>di</strong>versi <strong>ceppi</strong> e<br />

specie (Verstrepen et al., 2003). Recenti ricerche hanno <strong>di</strong>mostrato che le<br />

sequenze <strong>di</strong> DNA altamente ripetute presenti nella porzione centrale dei<br />

geni che co<strong>di</strong>ficano per le ades<strong>in</strong>e, costituiscono la base per la formazione<br />

<strong>di</strong> nuove ades<strong>in</strong>e (Verstrepen et al., 2004a; 2005).<br />

P<strong>in</strong>na Clau<strong>di</strong>a<br />

<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> dell’aggregazione <strong>cellulare</strong> <strong>in</strong> <strong>ceppi</strong> v<strong>in</strong>ari <strong>di</strong> <strong>Saccharomyces</strong> cerevisiae<br />

Tesi <strong>di</strong> Dottorato <strong>in</strong> Biotecnologie Microbiche Agroalimentari<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Sassari<br />

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