Scarica PDF - Turismo Itinerante
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Golfo Aranci<br />
Foreste, stagni, lagune, scogliere, falesie, grotte, doline,<br />
sorgenti carsiche costituiscono il paesaggio che si<br />
presenta agli occhi meravigliati dei turisti<br />
Testo e foto di Tania Turnaturi<br />
OntheRoad<br />
Inizia da Golfo Aranci,<br />
all’alba di una giornata di<br />
primavera, l’immersione<br />
coast to coast nel cuore<br />
verde della Sardegna, tracciando<br />
un ampio quadrilatero<br />
nel percorso da est a ovest e ritorno,<br />
che ci ha tuffato nell’esplorazione<br />
dell’entroterra verdeggiante, o lungo le<br />
selvagge litoranee che delimitano le<br />
coste e, attraverso il susseguirsi di varie<br />
altitudini, vegetazioni e formazioni rocciose<br />
luccicanti dei minerali che le compongono,<br />
raggiungere alcune località<br />
lungo le coste frastagliate o sabbiose<br />
lambite dal mare cristallino.<br />
Allontanandoci dagli imbarchi, a destra<br />
è una distesa di prati gialli di ginestre, a<br />
sinistra l’ansa del porto è illuminata<br />
dalla luce radente del sole che taglia<br />
l’orizzonte increspando l’acqua che si<br />
insinua nelle frastagliature della costa<br />
abbracciando e cullando le motonavi in<br />
sosta.<br />
Imbocchiamo la statale 199, dove è<br />
sempre il giallo il colore dominante,<br />
mentre l’azzurro del mare si stempera<br />
in lontananza. Nei prati l’erba è alta,<br />
greggi di pecore e mandrie di mucche<br />
pascolano pigramente.<br />
In prossimità di Sassari, nella regione<br />
del Logudoro tra Ploaghe e<br />
Codrongianos, appare solitaria nella<br />
campagna la mole della basilica abbaziale<br />
della Santissima Trinità di<br />
Saccargia col suo snello campanile traforato<br />
di bifore; edificata con conci di<br />
calcare bianco e basalto nero costituisce<br />
il monumento più noto in stile<br />
romanico-pisano della Sardegna. Eretta<br />
nel 1116 sui resti di un monastero<br />
preesistente per volere del giudice di<br />
Torres Costantino I, venne affidata<br />
all’ordine camaldolese. La facciata è<br />
preceduta da un portico con colonne i<br />
cui capitelli sono decorati da figure<br />
alate e mostruose, una delle quali è la<br />
“vacca vargia” cioè la vacca dal pelo<br />
maculato, che la tradizione sostiene<br />
abbia trasmesso il nome al complesso<br />
monastico. L’affresco dell’abside centrale<br />
è l’unico esempio di pittura murale<br />
romanica in ottimo stato di conservazione<br />
esistente in Sardegna. Questo<br />
territorio è il più fertile dell’isola e fu<br />
abitato fin dalla preistoria, come documenta<br />
la massiccia presenza di nuraghi.<br />
In età romana fu uno dei granai<br />
dell’impero e nel Medioevo vennero<br />
edificate numerose chiese romaniche.<br />
La costruzione di strade e ferrovie<br />
all’inizio del ‘900 comportò il depauperamento<br />
del vasto patrimonio foresta-<br />
<br />
le.<br />
TURISMO all’aria aperta 103