Scarica PDF - Turismo Itinerante
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OntheRoad<br />
Bosa<br />
se famiglia Doria, nel 1354 venne espugnata<br />
dal re d’Aragona Pietro IV, diventando<br />
da allora una città fortezza dove<br />
per i sardi e gli stranieri era regolamentato<br />
l’accesso e vietato trascorrervi la<br />
notte. La toponomastica è declinata<br />
nelle due lingue tra vie silenziose, palazzi<br />
d’epoca e botteghe artigiane, negozi<br />
Colonne a Tharros<br />
106 TURISMO all’aria aperta<br />
grondanti lavorazioni in corallo, case<br />
patrizie di forme rinascimentali, rococò,<br />
neoclassiche o decorate con portali a<br />
motivi gotici, catalani, aragonesi, tra cui<br />
si insinua la cattedrale con le decorazioni<br />
in stile gotico fiorito dei portali e<br />
gotico-catalano del campanile.<br />
La natura carsica del territorio rende la<br />
zona circostante ricca di grotte e caverne<br />
nelle quali si è sviluppata una notevole<br />
varietà di fauna e flora marine,<br />
immense colonie di corallo rosso e vari<br />
tipi di crostacei, in parte inesplorate e<br />
spesso raggiungibili solo dal mare come<br />
la grotta dei ricami e la grotta verde a<br />
oriente di Capo Caccia, o la famosa<br />
grotta di Nettuno che presenta al suo<br />
interno sale e piscine ornate dai merletti<br />
di stalattiti e stalagmiti, e la grotta dei<br />
cervi, cosiddetta per un giacimento fossile<br />
rinvenuto da un subacqueo.<br />
Il profilo della frastagliata e alta costa<br />
lungo la litoranea ci conduce fino alla<br />
policroma Bosa, posta nella valle del<br />
fiume Temo, dominata dai resti del<br />
castello dei Malaspina sul colle vulcanico<br />
di Serravalle, unica città sarda edificata<br />
presso l’estuario di un fiume, utilizzato<br />
come approdo anche dai fenici<br />
perché navigabile e riparato da mareggiate<br />
e maestrale. Avendo subìto varie<br />
scorrerie arabe nel Medioevo, i<br />
Malaspina nel 1303, temendo l’invasione<br />
aragonese, dotarono il castello di<br />
una torre maestra ma, dopo venti anni,<br />
ne trattarono la cessione. Nell’‘800 sulla<br />
riva sinistra del Temo si insediò l’attività<br />
di concia delle pelli. Le facciate colorate<br />
di rosa, azzurro, ocra e bianco delle<br />
case del borgo storico rifrangono come<br />
un caleidoscopio la luce del tramonto