Scarica PDF - Turismo Itinerante
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OntheRoad<br />
Basilica S. Trinità di Saccargia<br />
<br />
Entriamo nella regione storica<br />
dell’Anglona dirigendoci verso<br />
Castelsardo, lungo una fettuccia<br />
d’asfalto che si snoda tra imponenti<br />
cascate di gialle fioriture: è l’acacia saligna,<br />
impiantata nell’isola negli anni ’60<br />
per fermare i movimenti delle dune,<br />
ormai allignata in tutte le zone costiere,<br />
che in primavera manifesta tutto il suo<br />
Castelsardo<br />
104 TURISMO all’aria aperta<br />
abbagliante rigoglio.<br />
Su una rupe rocciosa protesa verso il<br />
golfo dell’Asinara, cinto da mura e fortificazioni,<br />
si erge Castelsardo, da cui la<br />
vista spazia fino alla Corsica, contornato<br />
da rocciose coste trachitiche e piccole<br />
insenature: una visione da cartolina<br />
anche sotto le tremolanti luci notturne.<br />
Dall’insediamento romano Fritum Janii<br />
(porto di Giano) sorto nella zona deriva<br />
l’attuale denominazione della collina e<br />
del porto. Dopo la caduta dell’impero<br />
romano molte terre furono donate agli<br />
ordini monastici che vi edificarono le<br />
loro abbazie; ai benedettini appartenne<br />
il monastero di Nostra Signora de<br />
Targu, risalente al XIII sec. in stile romanico-pisano,<br />
mentre sul colle di Frigiano<br />
già esisteva un eremo di antoniani,<br />
intorno al quale si costituì l’insediamento<br />
abitativo. Nel 1102 la famiglia genovese<br />
dei Doria vi costruì un castello e la<br />
rocca, dotata di approdo e vasche per la<br />
raccolta dell’acqua, diede origine al<br />
borgo di Castelgenovese, con l’impianto<br />
urbanistico tuttora esistente. Passato<br />
attraverso la dominazione aragonese,<br />
con la dinastia sabauda nel 1767 assunse<br />
l’attuale denominazione.<br />
Nell’ottocento, riducendosi la presenza<br />
ecclesiastica, visse un periodo di impoverimento<br />
culturale e sociale culminato<br />
con la peste. Il dedalo di viuzze del<br />
borgo medievale circondato da possenti<br />
mura che racchiudono il castello su<br />
cui svetta il campanile aragonese della<br />
cattedrale, si snoda sullo scenario di<br />
negozi e botteghe artigiane e delle scalinate<br />
sulle quali le donne intrecciano<br />
cestini con la palma nana e i pescatori<br />
lavorano il giunco.<br />
Nei dintorni si ergono i nuraghi