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Prologo La noia di Suzumiya Haruhi - Homepage

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Senza esitare, <strong>di</strong>sse semplicemente: “Una persona schietta? Ricordo <strong>di</strong> aver detto proprio così.”<br />

“Esattamente! Ha detto che tu eri una ragazza del tutto schietta.”<br />

“Ah, davvero?”<br />

Subito <strong>Haruhi</strong> si levò la maschera e sfoggiò un sorriso che raramente avrebbe mostrato nell‟aula del club.<br />

“Piacere <strong>di</strong> conoscerla, proprietario della tenuta! Mi permetta <strong>di</strong> chiederle francamente, si sono mai verificati<br />

degli strani episo<strong>di</strong> in questa tenuta prima d‟ora? O forse c‟è qualche spaventosa <strong>di</strong>ceria fra gli abitanti che<br />

sostenga che quest‟isola sia infestata dai fantasmi? Queste sono le cose che più mi interessano.”<br />

Non andartene in giro <strong>di</strong>chiarando i tuoi interessi a qualcuno che incontri per la prima volta. Più<br />

precisamente, non <strong>di</strong>re sciocchezze riguardo a cosa possa essere successo in passato al proprietario. Cosa<br />

faremmo se venissimo cacciati?<br />

Comunque, Tamaru Keiichi era talmente una persona gentile che semplicemente sorrise e <strong>di</strong>sse: “Anche io<br />

mi interesso <strong>di</strong> cose simili, anche se recentemente non ho sentito nulla <strong>di</strong> strano. Dopotutto quest‟isola era<br />

<strong>di</strong>sabitata.”<br />

In<strong>di</strong>cò gentilmente con la mano <strong>di</strong>etro: “Beh, non stiamocene qui, entriamo! Questa è una tenuta stile<br />

occidentale, quin<strong>di</strong> non c‟è bisogno che vi togliate le scarpe. Penso che vi mostrerò le vostre camere. Avrei<br />

voluto che fosse Arakawa a mostrarvele, ma si sta già occupando dei bagagli, quin<strong>di</strong> che per adesso vi farò<br />

io da guida.” <strong>di</strong>sse Keiichi, poi ci condusse all‟interno della tenuta.<br />

Mi piacerebbe dare ad ognuno <strong>di</strong> voi una mappa della tenuta, per mostrarvi dove si trovavano le camere, ma<br />

so <strong>di</strong> non aver talento in <strong>di</strong>segno sin dalla prima elementare, quin<strong>di</strong> non ci provo nemmeno. In breve, i nostri<br />

alloggi erano tutti al secondo piano, la camera <strong>di</strong> Tamaru Keiichi e la stanza degli ospiti <strong>di</strong> Yutaka al terzo.<br />

Forse questo rappresentava i loro legami familiari. Il maggiordomo Arakawa e la cameriera Mori avevano<br />

ciascuno una camera al primo piano...<br />

Ed eccovi più o meno come stavano le cose.<br />

“Questa tenuta ha un nome?” chiese <strong>Haruhi</strong>.<br />

Keiichi sorrise ironico e rispose: “Per il momento, non ce n‟è venuto in mente ancora nessuno, ma se hai dei<br />

suggerimenti per il nome, sono tutt‟orecchi.”<br />

“Ah si, perché allora non chiamarla, la Casa del Terrore o la Casa degli Orrori? Cosa ne pensa? Potremmo<br />

dare un nome anche ad ogni camera, come Stanza del Vampiro, o Stanza Maledetta?”<br />

“Hmm, buona idea! Mi faro venire in mente dei nomi per le camere la prossima volta che inviterò qualcuno.”<br />

Non ho alcuna intenzione <strong>di</strong> dormire in una camera con un nome che mi faccia venire gli<br />

incubi. Attraversammo l‟atrio e salimmo su per la scalinata <strong>di</strong> pregiato legno massiccio che conduceva al<br />

secondo piano. L‟interno era concepito come un hotel, con una fila <strong>di</strong> porte allineate.<br />

“Le stanze sono tutte più o meno gran<strong>di</strong> uguali, ci sono camere singole e doppie. Scegliete quelle che<br />

preferite”

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