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Prologo La noia di Suzumiya Haruhi - Homepage

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A. [<strong>La</strong> Lineare A è un sistema <strong>di</strong> scrittura non ancora decifrata, utilizzata nell'isola <strong>di</strong> Creta nel II millennio<br />

a.C. È composta da segni che si svolgono da sinistra verso destra]<br />

Tirai fuori una se<strong>di</strong>a pieghevole e mi sedetti sopra. Asahina depositò rapidamente una tazza davanti a<br />

me. Chi berrebbe mai del thè caldo in una giornata tanto torrida? Ma non avevo intenzione <strong>di</strong> fare lamentele<br />

che avrebbero scatenato l‟ira <strong>di</strong>vina e lo sorseggiai con un senso <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne.<br />

Hmm è bollente.<br />

Piazzato nell‟angolo della stanza stava un ventilatore elettrico che <strong>Haruhi</strong> aveva trafugato da qualche parte.<br />

Tuttavia i suoi effetti rinfrescanti erano, al massimo, simili al versare dell‟acqua calda sopra una pila <strong>di</strong> rocce<br />

incandescenti. Se sei capace <strong>di</strong> rubare, perché invece non freghi uno <strong>di</strong> quei ventilatori a pale come quelli<br />

che stanno nella sala docenti?<br />

Distolsi il mio sguardo dal libro <strong>di</strong> testo <strong>di</strong> inglese, le cui pagine ondeggiavano al vento, inarcai la schiena<br />

sulla se<strong>di</strong>a pieghevole e mi stiracchiai.<br />

Sapendo molto bene che una volta giunto a casa non mi sarei messo a stu<strong>di</strong>are, avevo intenzione <strong>di</strong> vedere<br />

se per me sarebbe stato meglio stu<strong>di</strong>are dopo scuola nella stanza del club, ma avevo capito che finchè non<br />

avessi avuto interesse in qualcosa, allora sarebbe stato impossibile svolgerla, non importa dove fossi.<br />

Non mi farebbe bene né mentalmente né fisicamente impormi <strong>di</strong> fare qualcosa che non intendo fare. In altre<br />

parole, è più salutare non sforzarsi.<br />

E‟ così che funziona, quin<strong>di</strong> non sto stu<strong>di</strong>ando. Feci scattar dentro la punta della mia penna automatica,<br />

chiusi il mio libro, e decisi <strong>di</strong> fissare il mio stabilizzatore psichico.<br />

Lo stabilizzatore, che era in grado <strong>di</strong> addolcire il mio animo cinico, era ora vestito con un costume da<br />

cameriera e sedeva <strong>di</strong> fronte a me, risolvendo i suoi problemi <strong>di</strong> matematica.<br />

Guardare attentamente alle domande, poi scarabocchiare qualcosa sul block notes, sembrare assorta<br />

mentre pensava, per poi improvvisamente scrivere come una pazza come se fosse stata ispirata da<br />

qualcosa…ad eseguire ripetutamente tutte queste azioni altri non era altri che Asahina.<br />

Mi sentii decisamente più <strong>di</strong>steso solo guardandola. Provai subito una grande sensazione <strong>di</strong> pietà, come se<br />

gettare tutti i miei sol<strong>di</strong>, a parte lo stretto necessario, in una cassetta per le offerte sulla strada non fosse poi<br />

un gran problema. Asahina non si accorse che la stavo fissando, e si concentrò sullo stu<strong>di</strong>o della<br />

matematica. Ogni sua singola azione era sufficiente per farmi sorridere, infatti lo stavo già facendo. Mi<br />

sentivo come se stessi guardando ad un cucciolo <strong>di</strong> foca.<br />

I nostri sguar<strong>di</strong> si incontrarono.<br />

“Ah, c-che c‟è? H-ho fatto qualcosa <strong>di</strong> strano?”<br />

Asahina si ricompose in fretta e furia , facendo sciogliere ancora <strong>di</strong> più il mio cuore. Proprio mentre stavo per<br />

recitare le mie preghiere angeliche......<br />

“Ya-ho!”

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