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Prologo La noia di Suzumiya Haruhi - Homepage

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Naturalmente non <strong>di</strong>ssi nulla del genere; la ragazza lasciò l‟in<strong>di</strong>rizzo del suo fidanzato su un foglio e se ne<br />

andò velocemente dalla stanza del club, come la materializzazione <strong>di</strong> un‟apparizione.<br />

Dopo aver aspettato che Asahina rientrasse dopo averla accompagnata fuori nel corridoio, aprii la bocca:<br />

“Hey, va davvero bene accettare così facilmente? Che cosa vorresti fare se non riuscissimo a risolvere il<br />

problema?”<br />

Ma <strong>Haruhi</strong> semplicemente giochicchiò con la penna <strong>di</strong> buon umore.<br />

“Possiamo. Quel presidente si sta sicuramente nascondendo con una stanchezza <strong>di</strong> Maggio in ritardo <strong>di</strong> un<br />

paio <strong>di</strong> mesi. Semplicemente marceremo da lui, lo colpiremo due o tre volte e lo trascineremo fuori <strong>di</strong> casa.<br />

Perfettamente facile.”<br />

Sembrava che lo pensasse seriamente. Bhè, comunque anche io la pensavo allo stesso modo.<br />

Chiesi ad Asahina, che ci stava nuovamente preparando del thè fresco: “Tu e Kimidori siete amiche?”<br />

“No, non le avevo mai parlato prima. E‟ nella classe accanto alla mia, perciò la vedo solo nelle ore <strong>di</strong> lezioni<br />

assieme.”<br />

Sarebbe stato meglio se avesse parlato con i professori o la polizia prima <strong>di</strong> venire da noi. No, forse lo ha<br />

fatto? E siccome era stata ignorata, aveva chiamato Asahina? Probabilmente è successo qualcosa del<br />

genere, penso.<br />

Non c‟era alcuna fretta mentre sorseggiavamo pigramente il nostro thè. <strong>Haruhi</strong> era irragionevolmente<br />

contenta e sembrava che pensasse <strong>di</strong> accettare lavori sempre più importanti e poi risolverli. Anche se era<br />

spiacevole quanti pochi giorni fossero rimasti del primo semestre, quelle erano le con<strong>di</strong>zioni che<br />

probabilmente ci avrebbero costretto a fare un secondo giro del progetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> volantini.<br />

Scordatelo.<br />

Nagato chiuse d‟un colpo il suo libro e, come avrebbe detto <strong>Haruhi</strong>, iniziammo l‟investigazione.<br />

L‟abitazione dove il presidente viveva da solo era un monolocale. Vista la posizione, pensai che<br />

probabilmente la maggior parte dei residenti in quella zona fossero studenti universitari, in quell‟e<strong>di</strong>ficio a tre<br />

piani che non sembrava né bello, né brutto, <strong>di</strong> un colore tenuto abbastanza bene che non faceva capire se<br />

fosse nuovo o vecchio. Aveva un aspetto eccezionalmente normale. Or<strong>di</strong>nario.<br />

Tenendo in mano il foglietto dove c‟era scritto l‟in<strong>di</strong>rizzo, <strong>Haruhi</strong> corse su per le scale. Gli altri tre ed io<br />

seguimmo in silenzio la schiena della sua <strong>di</strong>visa estiva.<br />

“Qui, vero?”<br />

Davanti alla porta <strong>di</strong> metallo, <strong>Haruhi</strong> confermo il nome sulla targa. Il nome che Kimidori ci aveva detto si<br />

trovava dentro la custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> plastica.<br />

“Mi chiedo se non possiamo aprirla in qualche modo.”

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