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Prologo La noia di Suzumiya Haruhi - Homepage

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Dopo aver provato a girare la maniglia un paio <strong>di</strong> volte per controllare se fosse chiusa a chiave, <strong>Haruhi</strong><br />

suonò il campanello.<br />

Avresti dovuto fare il contrario!<br />

“Che ne <strong>di</strong>te se passiamo dalla veranda sul retro? Se rompiamo la finestra possiamo entrare, vero?”<br />

Posso solo sperare che stia scherzando. Questa stanza è al terzo piano e poi noi non siamo un gruppo <strong>di</strong><br />

teppistelli. Non ho voglia <strong>di</strong> rovinarmi già la fe<strong>di</strong>na penale.<br />

“Forse hai ragione. An<strong>di</strong>amo dal manager e facciamoci prestare la chiave. Se <strong>di</strong>ciamo che siamo amici<br />

venuti perché siamo preoccupati, ce la darà.”<br />

Fingere <strong>di</strong> essere amica <strong>di</strong> qualcuno è la tua specialità. Ma questo presidente, anche se vive da solo, non ha<br />

mai dato un duplicato della chiave alla sua fidanzata. E‟ come coltivare le melanzane e poi buttar via il frutto.<br />

[Non sapevo come tradurre questa metafora in italiano.]<br />

Ka-chick.<br />

Mi voltai sentendo questo suono e vi<strong>di</strong> Nagato che girava silenziosamente la maniglia.<br />

“…”Mi stava guardando intensamente con occhi simili ad elio liquido. Lentamente tirò la porta e l‟entrata alla<br />

stanza fu libera.<br />

L‟aria dentro era rafferma, ma per qualche motivo sentivo un brivido freddo che la accompagnava, celato<br />

sotto i nostri pie<strong>di</strong>, o almeno così mi sembrava.<br />

“Oh.”<br />

Gli occhi <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> si spalancarono e le labbra erano a semicerchio: “Oh, era aperta? Non me n‟ero accorta.<br />

Bhè, va bene così. Su, entriamo! Sono sicura che si sta nascondendo sotto il suo letto, quin<strong>di</strong><br />

semplicemente afferratelo e lo avremo catturato. Nel peggiore dei casi, se fa resistenza violenta, potete<br />

mettere fine alla sua vita. Immergeremo la sua testa nella cera d‟api e la porteremo alla nostra cliente.”<br />

Apparentemente, non provava neanche un minimo <strong>di</strong> senso <strong>di</strong> colpa per avergli rubato il computer. A<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> Salomone, non si preoccupava nemmeno <strong>di</strong> trovare un recipiente per la sua testa.<br />

Completamente eccitata, ci spinse tutti dentro la stanza e poi vide che era completamente <strong>di</strong>sabitata. Non un<br />

singolo scarafaggio. Guardò dentro il bagno e sotto il letto. Non c‟era l‟ombra <strong>di</strong> un essere umano da<br />

nessuna parte. Rispetto alla stanza <strong>di</strong> Nagato, anzi, solo alla sua stanza degli ospiti, questa era solo un<br />

quarto <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, ma, paragonata alla monotonia <strong>di</strong> quel posto vuoto, il livello <strong>di</strong> vitalità era quattro volte<br />

più grande. Una libreria, un ripostiglio, un banco che assomigliava ad un piccolo tavolo per la cena e un<br />

computer su un mobiletto erano stati lasciati in un or<strong>di</strong>ne ben preciso. Guardando fuori dalla finestra aperta,<br />

potemmo confermare che in veranda era nascosta solo una lavatrice.<br />

“Che strano.”<br />

Saltando sopra il letto, <strong>Haruhi</strong> inclinò la testa, incredula.

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