Prologo La noia di Suzumiya Haruhi - Homepage
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Nagato era un incre<strong>di</strong>bile pozzo senza fondo. Per quanto riguarda <strong>Haruhi</strong>, lei era solo un‟ubriacona senza<br />
scampo.<br />
Date le circostanze, bevetti un bel pò e <strong>di</strong> conseguenza i miei ricor<strong>di</strong> sono piuttosto offuscati, ma ricordo<br />
<strong>Haruhi</strong> avvinghiata alla bottiglia <strong>di</strong> vino bere senza sosta mentre picchiettava sulla testa <strong>di</strong> Keiichi.<br />
“Ah...lei è eccezionale!Per ringraziarla dell‟invito le offrirò Mikuru! <strong>La</strong> addestri bene in modo che possa<br />
<strong>di</strong>ventare una cameriera migliore, perché quella ragazza è proprio senza speranza!”<br />
<strong>La</strong> ricordai lontanamente gridare, con un tono <strong>di</strong> voce più acuto del solito. Mori, la vera cameriera, appoggiò<br />
la bottiglia <strong>di</strong> vino sul tavolo come un birillo da bowling e con calma affettò le mele e le pere dal cestino della<br />
frutta, offrendocele come dessert, mentre la finta cameriera della stanza del club Asahina giaceva già<br />
appoggiata sopra al tavolo con la faccia completamente rossa. Nagato finì il bicchiere <strong>di</strong> vino che Mori aveva<br />
versato per lei. Non ho idea <strong>di</strong> come l‟alcool venisse <strong>di</strong>sperso nel suo corpo. Il suo viso rimase lo stesso<br />
mentre vuotava bicchiere dopo bicchiere come una balena che beveva acqua <strong>di</strong> mare.<br />
Yutaka chiese incuriosito: “Sta bene?”<br />
Sembrava veramente preoccupato, ricordo ancora quella scena. Quella sera pare che Koizumi mi trasportò<br />
incosciente fino alla mia stanza. Questo è quanto mi <strong>di</strong>sse in seguito. Disse che puzzavo <strong>di</strong> alcool quanto<br />
<strong>Haruhi</strong>, ma dato che non ricordavo nulla, finsi <strong>di</strong> non sentire e rifiutai <strong>di</strong> credere che una cosa del genere<br />
fosse accaduta. Lo considerai come uno dei suoi scherzi, perché il secondo giorno accadde qualcosa che<br />
sospinse i postumi della sbornia nei recessi delle nostre menti.<br />
<strong>La</strong> mattina successiva, si addensò una tempesta.<br />
<strong>La</strong> pioggia si infrangeva <strong>di</strong>agonalmente sulla superficie della finestra e il forte vento produceva un rumore<br />
orribile. <strong>La</strong> foresta attorno alla villa stormiva e si agitava come se fosse popolata da demoni.<br />
“Che sfortuna beccarsi un tifone proprio ora che siamo qui, con tutti i giorni possibili che c‟erano.” <strong>di</strong>sse<br />
tristemente <strong>Haruhi</strong> mentre guardava fuori dalla finestra.<br />
Eravamo riuniti nella sua stanza, <strong>di</strong>scutendo su cosa fare quel giorno. Ciò accadde dopo che facemmo<br />
colazione.<br />
Keiichi non era a tavola. Arakawa <strong>di</strong>sse che non si sentiva mai in forma appena alzato la mattina presto, così<br />
era per lui molto raro alzarsi prima <strong>di</strong> mezzogiorno. <strong>Haruhi</strong> si voltò verso <strong>di</strong> noi: “Questa è appena <strong>di</strong>ventata<br />
veramente un‟isola remota. E‟ l‟occasione <strong>di</strong> una vita intera, magari accadrà qualcosa!”<br />
Asahina trasalì e mosse lo sguardo attorno, mentre le espressioni facciali <strong>di</strong> Koizumi e Nagato rimasero<br />
composte come al solito.<br />
Il giorno precedente le onde erano placide e tranquille. Ora avevano raggiunto il livello d‟allarme tsunami ed<br />
era impossibile per una qualsiasi barca navigarci attraverso.<br />
Se dovesse andare avanti così fino a dopodomani, saremo realmente bloccati contro la nostra volontà su<br />
un‟isola solitaria, come <strong>Haruhi</strong> aveva desiderato. Un cerchio chiuso, giusto?