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Prologo La noia di Suzumiya Haruhi - Homepage

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palloncino <strong>di</strong> carta che esplode. Era un attacco stupido, ma anche l'avversario era stupido. Mi ero preparato<br />

per qualche tipo <strong>di</strong> contrattacco, invece non fuggì, non saltò, né ruggì qualche suono misterioso, invece<br />

rimase pacificamente immobile.<br />

“E' finita?”<br />

Alla domanda <strong>di</strong> Koizumi, Nagato rispose affermativamente. Era finita davvero in fretta. Il gigantesto<br />

kamadouma si <strong>di</strong>ffuse nella sua originaria forma <strong>di</strong> nebbia e poi continuò a <strong>di</strong>radarsi come vapore. <strong>La</strong><br />

foschia ocra che brillava in ogni <strong>di</strong>rezione stava anch'essa scomparendo. E la stessa cosa valeva per la<br />

sensazione <strong>di</strong> freddo sotto i miei pie<strong>di</strong>.<br />

Come se fosse una ricompensa, un uomo con una uniforme familiare apparve <strong>di</strong> fronte a noi. Caduto <strong>di</strong><br />

schiena e guardando verso l'alto, c'era il presidente del club dei computer.<br />

Di fronte al mobile del PC, i suoi occhi erano chiusi, dando l'impressione che fosse caduto dalla se<strong>di</strong>a.<br />

Sembrava vivo. Koizumi gli si avvicinò e pose una mano sul suo collo, poi mi fece un cenno positivo. Nagato<br />

stava affianco alla libreria, fissando Asahina, che si trovava a lato del letto sembrando confusa, e me.<br />

Eravamo in una stanza <strong>di</strong> un condominio. Mi domandai dove potesse essere finito quel vasto spazio.<br />

In ogni caso, era finito tutto bene. Sia che fosse grigio, che fosse ocra, ne avevo abbastanza <strong>di</strong> essere<br />

intrappolato in ampi spazi.<br />

“Approssimativamente duecentottantotto milioni <strong>di</strong> anni fa.”<br />

Così cominciò la spiegazione <strong>di</strong> Nagato, un mistero cosmico <strong>di</strong> onde elettromagnetiche, se potessi<br />

riassumerlo, <strong>di</strong>rei quanto segue.<br />

Era il Permiano o il Triassico quando quella cosa è <strong>di</strong>scesa sulla Terra. A quei tempi non esisteva nulla che<br />

potesse possedere. Perdendo le sue basi per l'esistenza, si mise in ibernazione per la sua<br />

autoconservazione. Finchè non fosse apparso un corpo con informazioni accumulate in cui potesse<br />

presi<strong>di</strong>arsi.<br />

“Non aveva i mezzi per esistere sulla Terra. Congelò ogni sua azione e si mise in uno stato quiescente.”<br />

Molto tempo dopo, gli umani nacquero su questo pianeta ed essi <strong>di</strong>edero vita alla rete informatica dei<br />

computer. Anche se imperfetta, fu possibile utilizzare questa infantile (dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Nagato) rete <strong>di</strong><br />

informazione <strong>di</strong>gitale. Ma era insufficiente e quella cosa rimase in stato <strong>di</strong> semirisveglio. Però, avvenne un<br />

incidente che permise un suo risveglio. Invece <strong>di</strong> una sveglia, nel net girava un singolo detonatore. Portava<br />

informazioni che non potevano essere misurate da normali valori numerici. Dati che non esistevano in<br />

questo pianeta. Dati <strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong> un pianeta alieno. Per quella cosa, quello era il mezzo fisico che stava<br />

ansiosamente aspettando...<br />

Nagato terminò quella <strong>di</strong>scussione senza emozioni.<br />

Mentre stava parlando, stava facendo qualcosa sul computer <strong>di</strong> casa del presidente, poi aprì il sito online<br />

della SOS Dan e proiettò il suo emblema danneggiato nel monitor.

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