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Prologo La noia di Suzumiya Haruhi - Homepage

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E così, arrivammo alla spiaggia. Il sole stava già calando, ma la quantità <strong>di</strong> luce e il calore rientravano<br />

comunque nei parametri estivi. Le onde si infrangevano sulla sabbia e le nuvole galleggiavano nel cielo<br />

come dei marshmallow. I nostri capelli svolazzavano nella brezza marina, che portava con sé il profumo<br />

della spuma.<br />

Anche se la si chiamava spiaggia privata, non c‟era veramente nessun bisogno <strong>di</strong> sottoscrivere una speciale<br />

prenotazione, dato che comunque nessuno veniva su quell‟isola <strong>di</strong>sabitata. Penso che le uniche persone<br />

che avrebbero potuto andare lì a <strong>di</strong>vertirsi a fare un bagno, sarebbero stati solo dei turisti stranieri truffati da<br />

qualche rivista <strong>di</strong> viaggi <strong>di</strong> bassa lega.<br />

Oltre a noi cinque, non c‟era dubbio che la spiaggia fosse praticamente deserta. Non c‟erano nemmeno degli<br />

uccelli marini. Quin<strong>di</strong> , a parte me e Koizumi, gli unici esseri viventi che si godevano la vista <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> e delle<br />

altre ragazze nei loro costumi da bagno, erano i piccoli crostacei attaccati agli scogli della spiaggia. Distesi la<br />

stuoia sotto l‟ombrellone e socchiusi gli occhi, beandomi <strong>di</strong> ogni singola mossa <strong>di</strong> Asahina, che aveva un‟aria<br />

timida, mentre <strong>Haruhi</strong> compariva alle sue spalle e l‟afferrava.<br />

“Mikuru, il modo migliore <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi al mare è nuotare! Avanti, vieni! Non fa bene alla tua salute non goderti<br />

la luce del sole!”<br />

“Ah, non amo molto starmene sotto al sole.”<br />

<strong>Haruhi</strong> ignorò le sue terrorizzate proteste e spinse la piccola e pallida sempai.<br />

“Wah! E‟ salata!”<br />

Asahina era veramente sorpresa da una cosa così palesemente ovvia, agitando le braccia sulla superficie<br />

dell‟acqua.<br />

In quel momento, Nagato…<br />

“…”<br />

…se ne stava seduta sulla sua se<strong>di</strong>a a sdraio in costume da bagno e leggeva placidamente il suo spesso<br />

romanzo.<br />

“Persone <strong>di</strong>fferenti hanno ovviamente mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi.”<br />

Koizumi, che stava giocando a beach volley, aprì la sua bocca e mi mostrò il suo sorriso.<br />

“Uno dovrebbe spendere il suo tempo libero a fare ciò che più gli piace, altrimenti non lo si chiamerebbe<br />

così. Non vuoi goderti questa spensierata vacanza per i prossimi quattro giorni e tre notti?”<br />

Non è <strong>Haruhi</strong> l‟unica che fa sempre solo quello che voleva? Non ho mai pensato neppure una volta che<br />

Asahina, costretta da <strong>Haruhi</strong> a <strong>di</strong>vertirsi con lei, potrebbe comprendere il vero significato dell‟essere rilassati.<br />

“Hey, Kyon! Koizumi! Venite anche voi ragazzi!” ci gridò <strong>Haruhi</strong> come una sirena d‟allarme.<br />

Mi alzai con prudenza. Ad essere sinceri, non mi preoccupavo poi così tanto. Tralasciando <strong>Haruhi</strong>, il solo<br />

potermene stare accanto ad Asahina era esattamente quello che desideravo.

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