Prologo La noia di Suzumiya Haruhi - Homepage
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“Avevo pensato <strong>di</strong> trovarlo raggomitolato in qualche angolo con le braccia attorno alle ginocchia. Che sia<br />
andato al supermercato? Kyon, conosci qualche altro posto dove potrebbe andare un hikikomori?”<br />
Allora hai deciso che il presidente del club dei computer è un hikikomori? Che stia facendo un viaggio tra<br />
l‟America Centrale e quella del Sud? Oppure si sta seriamente nascondendo in qualche posto? Avremmo<br />
dovuto chiedere al suo professore alcune informazioni prima <strong>di</strong> venire qua.<br />
Stavo guardando alcuni libri legati ai computer allineati sulla sua libreria, quando qualcuno improvvisamente<br />
mi tirò la maglietta.<br />
“…”<br />
Nagato mi stava guardando senza alcuna espressione, poi spostò il mento <strong>di</strong> lato.<br />
“Dovremmo andarcene.”<br />
Sembrando piccola, Nagato mi sussurrò queste parole. Era la prima volta che sentivo la sua voce quel<br />
giorno. <strong>Haruhi</strong> e Asahina non se n‟erano accorti, ma Koizumi avvicinò la sua faccia al mio orecchio: “Anche<br />
io penso la stessa cosa.”<br />
Non parlare così seriamente, mi metti i brivi<strong>di</strong>.<br />
Ma Koizumi, con un sorriso forzato e occhi che non stavano per nulla ridendo, continuò: “Sento uno strano<br />
<strong>di</strong>sagio in questa stanza. E‟ simile alla sensazione a cui sono familiare. E‟ solo simile e la percepisco<br />
fondamentalmente <strong>di</strong>fferente, ma…”<br />
<strong>Haruhi</strong> si era presa la libertà <strong>di</strong> aprire il frigorifero.<br />
“Ho trovato del Warabi-mochi! [confetto gelatinoso fatto da amido <strong>di</strong> felce ricoperto o immerso in farina <strong>di</strong><br />
soia dolce] E‟ scaduto ieri, ma sarebbe un peccato, quin<strong>di</strong> mangiamolo!” <strong>di</strong>sse, mentre apriva la confezione.<br />
Asahina era preoccupata, ma <strong>Haruhi</strong> le fece assaggiare il dolce da offerta <strong>di</strong> supermercato, per vedere se<br />
era ancora commestibile.<br />
Parlai anche io, a bassa voce, naturalmente.<br />
“Simile a cosa?”<br />
“Ad uno Spazio Chiuso. Questa stanza ha un odore simile a quel posto. No, odore è solo un‟espressione<br />
metaforica. Va anche bene sensazione, visto che è qualcosa che trascende i cinque sensi.”<br />
Non sarai un esper!?<br />
Una battuta istintiva che dovetti trattenermi dal <strong>di</strong>re. In realtà quella persona era davvero un esper.<br />
“E‟ presente una faglia <strong>di</strong>mensionale. E‟ in esecuzione uno sfasamento.” Nagato mormorò con una voce che<br />
si fece strada a fatica nell‟aria.<br />
Ho capito.