Sono trascorsi cento anni dalla morte di Giuseppe Sciuti, avvenuta a ...
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GIUSEPPE FRAZZETTo*<br />
LA PRoDUZIoNE DI GIUSEPPE SCIUTI<br />
TRA VERISMO E “GRANDE MANIERA”<br />
La pittura <strong>di</strong> <strong>Giuseppe</strong> <strong>Sciuti</strong> esibisce alcuni sintomi <strong>di</strong> un’epoca <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> cambiamenti; segni d’una trasformazione<br />
politica, <strong>di</strong> un fermento sociale e (ovviamente in modo assai più <strong>di</strong>retto) <strong>di</strong> una metamorfosi della nozione <strong>di</strong><br />
‘arte’. Fra la fine dell’Otto<strong>cento</strong> e i primi del ‘900 l’arte <strong>di</strong>viene il crogiolo in cui ogni altro mutamento tenta una verifica,<br />
simbolicamente. L’arte è la spettacolarizzazione <strong>di</strong> eventi significativi per una comunità, se non per il popolonazione?<br />
o è l’idealizzazione d’un decoro domestico, atta ad elevare la qualità dell’esistenza quoti<strong>di</strong>ana, nel percorso<br />
dal ‘realismo’ all’effusione lirica? o, su un altro versante: l’arte ha un compito sociale? o è un’attività autonoma,<br />
concentrata su se stessa? (E in questo caso deve essere pronta all’oltranza avanguar<strong>di</strong>sta, ma anche a ciclici ritorni a<br />
fasi della sua stessa storia, citate, destrutturate, ricomposte).<br />
Queste domande (e molte altre qui taciute) sono ancora le nostre. Forse per questo è <strong>di</strong>fficile posare uno sguardo<br />
<strong>di</strong>staccato sui <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> <strong>Sciuti</strong>: la loro ‘attualità’ consiste appunto nel riferimento ellittico a contrad<strong>di</strong>zioni non superate.<br />
Quali? In primo luogo va ricordata l’attitu<strong>di</strong>ne a conformare la propria competenza tecnica secondo le occasioni,<br />
modulandone riferimenti e <strong>di</strong> conseguenza esiti. Si tratta <strong>di</strong> un atteggiamento leggibile, anche più chiaramente, nella<br />
produzione <strong>di</strong> altri artisti operanti nella congiuntura <strong>di</strong> passaggio fra i due secoli. Per citare solo qualche pittore siciliano,<br />
ricordo il catanese Alessandro Abate e il palermitano Ettore De Maria Bergler: il ‘modernismo’ per Abate è uno<br />
stile fra gli stili; De Maria Bergler quando ritrae la classe <strong>di</strong>rigente palermitana segue il naturalismo romanticizzato<br />
e mosso <strong>di</strong> tanta pittura ottocentesca, ma sa giungere a picchi Liberty quando opera con Ernesto Basile. L’estraneità<br />
<strong>di</strong> <strong>Sciuti</strong> al <strong>di</strong>battito sul ‘modernismo’ rende questo aspetto meno visibile, nella sua pittura; tuttavia si coglie una<br />
<strong>di</strong>versità perfino drastica fra la solennità ricercata delle sue gran<strong>di</strong> (gran<strong>di</strong>ose?) pitture storicizzanti, e l’andamento<br />
affettuoso e vibrante dei <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> tema familiare.<br />
<strong>Sono</strong> eclettici, questi pittori? La domanda forse è mal posta. E la risposta dovrebbe essere allo stesso tempo positiva<br />
e negativa. Per quanto concerne <strong>Sciuti</strong>, questo sospetto <strong>di</strong> eclettismo a lungo non si è nemmeno determinato, dato<br />
che sul pittore ha pesato piuttosto una sorta <strong>di</strong> rigetto: risultavano vacuamente retorici e perfino inaccettabili proprio<br />
i temi storici (sebbene spesso appartenenti alla storia desiderata/inventata) a cui il pittore senza dubbio pensava <strong>di</strong><br />
legare la sua fortuna.<br />
Questo ribaltamento paradossale potrebbe essere oggetto d’un lungo e complesso capitolo <strong>di</strong> storia sociale dell’arte.<br />
Bisogna ricordare che la considerazione della pittura trovava fondamento in una gerarchia dei generi. Qui si manifesta<br />
un’enorme <strong>di</strong>fferenza fra la nostra sensibilità e quella ottocentesca: i due generi ritenuti più ‘elevati’ erano la<br />
pittura <strong>di</strong> tema religioso, e la pittura <strong>di</strong> storia. Beninteso, dare rilevanza al tema prima ancora che alla qualità dell’ese-<br />
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