Sono trascorsi cento anni dalla morte di Giuseppe Sciuti, avvenuta a ...
Sono trascorsi cento anni dalla morte di Giuseppe Sciuti, avvenuta a ...
Sono trascorsi cento anni dalla morte di Giuseppe Sciuti, avvenuta a ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Appunti su <strong>Giuseppe</strong> <strong>Sciuti</strong><br />
fiducia nella capacità comunicativa dello storicismo e messo al servizio <strong>di</strong> essi talento e mestiere, ne hanno ricevuto<br />
al momento un consenso che ha sod<strong>di</strong>sfatto in parte le loro aspirazioni.<br />
C’è poi da tenere conto <strong>di</strong> un fatto cruciale, la crisi del quadro <strong>di</strong> storia, che va gradatamente perdendo il valore<br />
rappresentativo che sembrava avere nel primo periodo unitario, nella rinascita dell’arte nazionale, superato <strong>dalla</strong> pittura<br />
<strong>di</strong> costumi contemporanei, dal generismo piacevole e dal paesaggio, tutte espressioni più attuali e più rispondenti<br />
al gusto del ceto borghese.<br />
Fenomeno che spiega come mai tanti artisti sono stati delusi nella speranza <strong>di</strong> vedere entrare i loro impegnativi e<br />
macchinosi quadri <strong>di</strong> soggetto storico nelle collezioni pubbliche.<br />
Questo fenomeno, <strong>di</strong> costume e <strong>di</strong> gusto ha come conseguenza l’imborghesimento della pittura <strong>di</strong> storia, la contaminazione<br />
col quadro <strong>di</strong> genere. E l’aspetto più nuovo, che ha costituito il polo <strong>di</strong> attrazione per tanti artisti italiani,<br />
<strong>Sciuti</strong> compreso, è la trasposizione in chiave quoti<strong>di</strong>ana e sentimentale, con accenti più moderni e comunicativi, del<br />
mondo greco e romano <strong>di</strong> pittura elegante e formalmente ineccepibile <strong>di</strong> Alma Tadema, tra l’altro presente a Roma<br />
verso il 1876.<br />
Nel quadro storico si verifica una <strong>di</strong>ssociazione tra l’astrazione dei contenuti nobili e alti, sempre meno rispondenti<br />
al carattere prosaico del presente, e la verità della rappresentazione dell’antico. Verità per intendersi puramente<br />
tecnica, poiché tanta nobile umanità sa <strong>di</strong> modelli in posa negli stu<strong>di</strong>, e le architetture e gli spazi sanno <strong>di</strong> ricostruzione<br />
da archeologi e scenografie da teatro. Al significato morale e civile, si sostituiscono tanti piccoli valori isolati dai<br />
quali l’autore ricava ammirazione e consensi: l’abilità nel creare messe in scena affollate <strong>di</strong> personaggi, la precisione<br />
nella ricostruzione <strong>di</strong> ambienti e costumi, l’espressione dei volti, e così via. In ciò <strong>Sciuti</strong> è stato un maestro scenografo<br />
“fu sempre per il bisogno romantico <strong>di</strong> crearsi spazialità immense, mon<strong>di</strong> irreali, scene eroiche e mitiche”, ha<br />
scritto <strong>di</strong> lui l’Accascina; è una valutazione in parte con<strong>di</strong>visibile e trova un’esatta conferma proprio nei quadri <strong>di</strong><br />
storie e nei sipari dei teatri.<br />
Questo processo limita naturalmente l’incidenza del quadro <strong>di</strong> ispirazione classica ai settori deputati: la decorazione<br />
<strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici pubblici, con tutto quello che significano i concorsi. E <strong>Sciuti</strong> ha l’amarezza <strong>di</strong> vedersi preferire Maccari<br />
per la decorazione della “Sala gialla” del Senato e deve contentarsi del grande Palazzo Provinciale <strong>di</strong> Sassari e <strong>di</strong><br />
commissioni che gli vengono principalmente <strong>dalla</strong> Sicilia.<br />
Come si vede, si tratta <strong>di</strong> problemi complessi, che vanno valutati anche in rapporto alle circostanze storiche e<br />
risentono della crisi e della frantumazione <strong>di</strong> valori che è insito nell’ eccletismo, fase <strong>di</strong> transizione, in cui la molteplicità<br />
<strong>di</strong> tendenze e la <strong>di</strong>sponibilità degli artisti, significano anche svuotamento e graduale mutazione.<br />
(Saggio <strong>di</strong> presentazione al catalogo della mostra <strong>Giuseppe</strong> <strong>Sciuti</strong> 1834-1911. Ritratti <strong>di</strong> famiglia, tenuta a Roma,<br />
alla Galleria dei serpenti nel 1988).<br />
59<br />
* Critico d’arte