Sono trascorsi cento anni dalla morte di Giuseppe Sciuti, avvenuta a ...

Un aggiornamento al catalogo delle opere di Sciuti
da lei conosciute, ma non rintracciate, queste vengono qui di seguito elencate con le integrazioni rilevate dal testo
di Calvesi e Corsi e nostre (tra parentesi quadre), mentre le opere di cui si è trovata una fonte iconografica o la loro
ubicazione vengono precedute da un asterisco.
oPERE CoNoSCIUTE, MA NoN RINTRACCIATE DA PINELLA SCIUTI 51
1866 Ritratto della moglie dell’Ammiraglio Saint-Bon. olio su tela. La Sciuti così scrive: «Di questo quadro,
ora disperso, ho notizia dal “Corriere delle Puglie” dell’8. 11. 1896 e dagli appunti di un nipote del pittore.
Esso viene citato come un lavoro importante per Sciuti, in quanto gli fruttò il denaro necessario per continuare
a lavorare a Napoli 52 ».
1866 Suonatori ambulanti alla porta di un caffè. olio su tela. Esposto e venduto durante la Promotrice napoletana
53 .
1867 * Episodio del saccheggio di Catania nel 1848 [data errata]. olio su tela. Esposto alla rassegna della VI
Promotrice napoletana del 1869. Nel volume L’Ottocento Italiano 54 viene riprodotta un’opera dal titolo:
Episodio del Saccheggio di Catania nel 1849 (Massacro della famiglia Tedeschi) 55 , 1865-1870, tela,
43x55, firmato in basso a sinistra.
1867 * La Carità. olio su tela. Esposto alla Società Promotrice di Belle Arti di Genova dal 7 al 30 novembre
1869 e da questa acquistato 56 . Il bozzetto, cm 25x21, è riprodotto da Calvesi e Corsi, p. 143, fig. 134. Di
quest’opera esiste un’incisione (acquaforte), mm 400x285 (con ampi margini mm 680x550), eseguita da
Giacomo Carelli per La Società Promotrice di Belle Arti in Genova ai suoi soci dell’anno 1872 57 ), Foto 1.
1868 Una tentazione. olio su tela. Esposto alla rassegna della V Promotrice napoletana del 1868. Acquistato dal
51 sc I u t I PI n e l l a, Op. Cit., Appendice, pp. 149-157.
52 sc I u t I PI n e l l a, Op. Cit., p. 150.
53 ro M e o gI a M B a rt o l o, Op. Cit., p. 42.
54 BI e to l e t t I sI lv e s t r a, Da n t I n I MI c h e l e, L’Ottocento Italiano. La Storia, Gli Artisti, Le Opere, Firenze, Giunti, 2002, pp. 362-363: Giu-
seppe Sciuti.
55 La descrizione corregge sia l’anno (erroneamente il 1848 sia per Pinella Sciuti, Op. cit., p. 34, che per Giambartolo Romeo, Op. Cit., p.
42, e per Francesco Sapori, Il pittore Etneo Giuseppe Sciuti, in Celebrazioni Siciliane, parte II, R. Istituto d’Arte, Urbino, 1940, pp. 215-245, in
particolare p. 230) che il cognome della famiglia (erroneamente Massacro della famiglia Francica sia per Pinella Sciuti, ibidem, che per Francesco
Sapori, ibidem, che inoltre afferma erroneamente che l’opera è stata ispirata da un episodio dei moti rivoluzionari napoletani del 1799).
[Il 6 aprile 1849, un giorno prima che Catania venisse riconquistata dalle truppe borboniche del generale Filangeri, in una casa del quartiere
del Borgo, dove si era rifugiata la famiglia del filosofo, cieco, Vincenzo Tedeschi Paternò Castello, i soldati napoletani avevano trucidato sua
moglie (Rosalia Amato), due suoi figli (Antonino ed Agata) ed il cognato (Gian Tommaso Amato) e ferito gravemente il filosofo stesso ed il
figlio Ercole. Enciclopedia di Catania, vol. II, Catania, Tringale Editore, 1987, p. 710]. Elencato dall’AZ, Op. Cit.
56 sc I u t I PI n e l l a, Op. Cit., p. 39; per gI a M B a rt o l o ro M e o , Op. Cit., p. 42, il dipinto fu inviato alla Promotrice di Genova nel 1867; elencato
dall’AZ, Op. Cit.
57 Collez. privata Acireale, con dedica in basso al centro: Al carissimo amico Michele Calì ricordo di Giuseppe Sciuti; un’altra copia si
trova anche presso il fondo Angelo Davoli (n° invent. 25059) della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.
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