Sono trascorsi cento anni dalla morte di Giuseppe Sciuti, avvenuta a ...
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86 Maria Teresa Di Blasi<br />
d’Agosto” <strong>di</strong> Piero Guccione, “Il pittore dei carretti” <strong>di</strong> Renato Guttuso e “Episo<strong>di</strong>o della spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Pisacane a<br />
Sapri” <strong>di</strong> <strong>Giuseppe</strong> <strong>Sciuti</strong>, quest’ultimo particolarmente apprezzato dal Capo dello Stato”. Le poste italiane hanno<br />
celebrato lo <strong>Sciuti</strong> in un francobollo de<strong>di</strong>cato all’eroe Carlo Pisacane; nel francobollo, insieme ad un ritratto fotografico<br />
<strong>di</strong> Carlo Pisacane risalente alla seconda metà del XIX secolo (Museo Centrale del Risorgimento <strong>di</strong> Roma), è stato<br />
affiancato il <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> <strong>Giuseppe</strong> <strong>Sciuti</strong> “La <strong>morte</strong> <strong>di</strong> Carlo Pisacane” oggi al Palazzo Municipale <strong>di</strong> Catania.<br />
Per concludere questa carrellata dei trionfi tar<strong>di</strong>vi dello <strong>Sciuti</strong>, ampiamente riconosciuti in ambito nazionale ed<br />
internazionale, vorrei segnalare ancora due presenze recenti delle sue opere in mostre e pubblicazioni <strong>di</strong> alto profilo<br />
culturale. A Rovigo, nel corso del 2011 si è svolta la mostra “L’Otto<strong>cento</strong> elegante”; le tele esposte hanno presentato<br />
un otto<strong>cento</strong> elegante e folcloristico nei tre decenni, dal 1860 al 1890, all’insegna della vitalità, dell’eleganza, dei<br />
gran<strong>di</strong> salotti borghesi, delle corse, ma anche delle feste popolari, dei carnevali, dei balli mascherati, dei travestimenti<br />
e dei mercati in piazza. La mostra, senza <strong>di</strong>menticare gli <strong>anni</strong> “ombrosi” che caratterizzarono questo secolo, ha scelto<br />
<strong>di</strong> mettere in evidenza i fasti e l’abbondanza, a voler dar conto <strong>di</strong> una vitalità e <strong>di</strong> un <strong>di</strong>namismo particolari, forse mai<br />
più rivissuti <strong>dalla</strong> storia successiva dell’arte in Italia. Tra le molteplici storie raccontate nei quadri si potevano ammirare<br />
quelle dello <strong>Sciuti</strong>: “L’educazione” (1870) e “Interno <strong>di</strong> una casa romana” (1885 circa.). Nella prima tela, che<br />
riprende un tema caro all’autore, è rappresentata una donna seduta con due fanciulli <strong>di</strong> fronte, mentre, sullo sfondo, si<br />
delineano un letto e un <strong>di</strong>vano tipici degli interni borghesi <strong>di</strong> genere che avevamo già visto ne “Le gioie della buona<br />
mamma”. In alto sulla parte, campeggia una Sacra famiglia dai limpi<strong>di</strong> riman<strong>di</strong> simbolici. Nella seconda tela la pace<br />
domestica è rivisitata in chiave archeologica ed è inserita in uno splen<strong>di</strong>do contesto che ricrea l’ambientazione <strong>di</strong> una<br />
splen<strong>di</strong>da villa romana.<br />
Un recentissimo omaggio all’opera dello <strong>Sciuti</strong> ci viene da un articolo <strong>di</strong> Stefania Petrillo “Giù il sipario! E’ <strong>di</strong><br />
scena la storia” pubblicato su Kalòs, arte in Sicilia, dell’aprile - giugno 2011. la trattazione trova spunto <strong>dalla</strong> presenza<br />
in Sicilia <strong>di</strong> molti sipari istoriati all’interno dei teatri ottocenteschi. Tra questi i più importanti sono stati realizzati<br />
dallo <strong>Sciuti</strong>: “Il trionfo dei catanesi sui libici” del 1883 per il teatro Massimo Bellini <strong>di</strong> Catania e “L’uscita <strong>di</strong> Ruggero<br />
II dal palazzo reale verso la cattedrale per l’incoronazione” del 1896 per il teatro Massimo <strong>di</strong> Palermo. Come scrive<br />
l’autrice del pezzo: “<strong>Sciuti</strong>, che ha avuto una formazione presso lo scenografo <strong>Giuseppe</strong> Di Stefano, ha una particolare<br />
pre<strong>di</strong>lezione per il grande formato ed è perfettamente a proprio agio sugli enormi teloni dei sipari teatrali”.<br />
Cosa <strong>di</strong>re ancora <strong>di</strong> questo successo tar<strong>di</strong>vo del pittore <strong>Sciuti</strong>? Che possa continuare ancora per molto senza<br />
dovere attendere un altro centenario dell’Unità d’Italia.<br />
*Critico d’arte<br />
Referenze bibliografiche:<br />
P. sc I u t I, <strong>Giuseppe</strong> <strong>Sciuti</strong> pittore, Palermo 1938.<br />
M. ca lv e s I, a. co r s I, <strong>Giuseppe</strong> <strong>Sciuti</strong>, catalogo della mostra (Palermo, Civica Galleria d’arte Moderna “Empedocle<br />
Restivo”, Nuoro 1989.<br />
gI o c c h I n o Ba r B e r a, a cura <strong>di</strong>, Poliorama Pittoresco. Dipinti e <strong>di</strong>segni dell’otto<strong>cento</strong> siciliano, Cinisello Balsamo,<br />
2007.<br />
st e fa n I a Pe t r I l l o in Kalòs anno 23 Aprile-Giugno 2011.