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Sono trascorsi cento anni dalla morte di Giuseppe Sciuti, avvenuta a ...

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62 Casimiro Nicolosi<br />

Il più vasto <strong>di</strong> essi occupa l’intera grande parete dello scalone monumentale, e raffigura La battaglia <strong>di</strong> Aquilio:<br />

si tratta del conflitto vittoriosamente condotto dal console romano Manio Aquilio nel 100 a.C. contro gli schiavi siciliani<br />

in rivolta guidati da Atenione.<br />

Gli altri <strong>di</strong>pinti riguardano i soffitti delle stanze interne del palazzo, e hanno per soggetto Il genio dell’istruzione,<br />

Le baccanti, La rimunerazione, Il silenzio e il sonno, Le quattro stagioni, La confidenza, L’iride.<br />

<strong>Sciuti</strong> era all’epoca settantenne: era artisticamente già affermato e, potremmo <strong>di</strong>re, arrivato; aveva lavorato a<br />

Catania, a Sassari, a Palermo, e, con grande fertilità, a Roma. Nel periodo degli affreschi <strong>di</strong> casa Calanna fu a più<br />

riprese onorato e festeggiato dagli acesi (che nel 1902 gli avevano conferito la citta<strong>di</strong>nanza onoraria), ai quali rimase<br />

sempre grato.<br />

E fu proprio in questo clima <strong>di</strong> unanime stima verso <strong>di</strong> lui che nel vescovo <strong>di</strong> Acireale mons. Gerlando Maria<br />

Genuar<strong>di</strong> e nel capitolo della cattedrale <strong>di</strong> Acireale maturò l’idea <strong>di</strong> affidargli il compito <strong>di</strong> affrescare la grande volta<br />

della navata centrale del duomo, opera alla quale egli lavorerà poi negli <strong>anni</strong> imme<strong>di</strong>atamente successivi<br />

I <strong>di</strong>pinti Calanna manifestano, nella evoluzione della cifra stilistica dello <strong>Sciuti</strong>, una indubbia originalità: sembra<br />

abbandonata (almeno per il momento: riaffiorerà parzialmente negli affreschi del duomo) la pre<strong>di</strong>lezione per i vistosi<br />

panneggi con prevalenza <strong>di</strong> bianco e per gli effetti chiaroscurali <strong>di</strong> reminiscenza tiepolesca, mentre appaiono palesi<br />

concessioni all’avanzante gusto del liberty, e nuove tonalità cromatiche si presentano sulla tavolozza dell’artista.<br />

Occorre infine notare che, accurato e meticoloso come era nella ideazione e nella preparazione delle gran<strong>di</strong> opere<br />

<strong>di</strong> decorazione muraria, egli <strong>di</strong> ogni lavoro allestiva puntualmente dei cartoni preparatori, cartoni che in sé costituiscono<br />

tuttora delle opere d’arte <strong>di</strong> gran pregio, oltre che una preziosa fonte <strong>di</strong> documentazione e una eloquente<br />

testimonianza del suo metodo <strong>di</strong> lavoro.<br />

* Presidente della classe Lettere e Belle Arti dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici.

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