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Repertorio della previdenza complementare (2010) - Uil

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Interpretazioni normative - Varie e fondi preesistenti<br />

COOPERLAVORO, etc.). Nel caso di previsione contrattuale positiva, è il lavoratore che ha<br />

la facoltà di scelta alla quale dovrà necessariamente conformarsi il datore di lavoro.<br />

28 ottobre 2005<br />

Gentili Signori, credo che il 2° pilastro dovrebbe essere interamente basato su<br />

fondi (negoziali o altrimenti costituiti) che si qualifichino per avere personalità<br />

autonoma rispetto ai gestori finanziari, in modo tale da avere l’autorevolezza e<br />

la competenza necessari per scegliere, con metodologie qualificate ed indipendenti,<br />

i gestori pro tempore più idonei alle loro esigenze (con o senza l’ausilio di<br />

appropriati consulenti, a loro volta indipendenti dai gestori finanziari). E questo<br />

non per avvantaggiare i sindacati o per svantaggiare le assicurazioni ma semplicemente<br />

per garantire una costruzione efficiente del portafoglio dei beneficiari.<br />

Nel contesto proposto, i sindacati - come qualunque altro rappresentante qualificato<br />

di interessi collettivi - devono avere ruolo; allo stesso modo le assicurazioni<br />

- nella misura in cui hanno processi di investimento credibili ed idonei alle<br />

esigenze dei fondi - devono potersi candidare per la gestione finanziaria.<br />

Fondi aperti e PIP non dovrebbero costituire forme equiparabili di 2° pilastro, non<br />

per questione ideologica ma perché inducono i beneficiari ad affidarsi a gestori<br />

che non vengono selezionati con adeguati criteri di competenza professionale:<br />

non perché i singoli PIP o fondi aperti non siano di per sé sufficientemente professionali<br />

ma perché sono gestiti in ottica monomarca e non tutti i beneficiari<br />

hanno le competenze per indagare le caratteristiche specifiche degli stili di gestione<br />

proposti (ben più che una semplice selezione basata sulla bontà relativa<br />

<strong>della</strong> performance storica).<br />

Quanto più si attribuisce al 2° pilastro una funzione sociale, tutelabile nell’interesse<br />

generale, quanto più il 2° pilastro dovrebbe essere sottratto ad un’ottica<br />

di contrapposizione (competizione) commerciale: WWl’unico modo per farlo è<br />

convogliando le risorse (incluso TFR) in portafogli collettivi sottratti alle logiche<br />

di profitto di singoli operatori finanziari (assicurazioni o non assicurazioni); portafogli<br />

collettivi amministrati (ma non gestiti) da adeguate rappresentanze degli<br />

interessi collettivi (sindacati ma non solo).<br />

In quest’ottica si giustifica pienamente l’unico favor legis che a me pare estremamente<br />

meritevole: quello fiscale che, nel contesto suggerito, non creerebbe<br />

indebiti vantaggi commerciali a nessun gestore finanziario.<br />

Ove interessati, resto a disposizione per chiarimenti e contraddittorio.<br />

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