Le bandiere della CGIL e delle sue strutture in Toscana : un primo ...
Le bandiere della CGIL e delle sue strutture in Toscana : un primo ...
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merito di far nascere lo stato repubblicano, hanno reso più vic<strong>in</strong>o ai bisogni e ai sentimenti <strong>delle</strong><br />
classi popolari la nuova istituzione e le lotte per l’applicazione <strong>della</strong> carta costituzionale fatta dal<br />
s<strong>in</strong>dacato, dopo la promulgazione, ci è testimoniata anche dalle numerose <strong>bandiere</strong> s<strong>in</strong>dacali<br />
toscane, che adottano il tricolore su tutto il drappo (ben nove) o con <strong>in</strong>serti su <strong>un</strong>a parte di esso<br />
(otto). Cosa impensabile e mai avvenuta prima quando l’amore e l’attaccamento alla bandiera<br />
nazionale era strumentale agli <strong>in</strong>teressi <strong>delle</strong> classi egemoni, alla quale veniva contrapposto dal<br />
proletariato l’<strong>in</strong>ternazionalismo con i suoi simboli. E’ molto probabile che la scelta del tricolore<br />
fosse <strong>in</strong>fluenzata dalla costituzione <strong>un</strong>itaria avuta dal s<strong>in</strong>dacato f<strong>in</strong>o alla scissione del 1948 che può<br />
aver agevolato, con la presenza di componenti non riconducibili a correnti di s<strong>in</strong>istra, <strong>un</strong>a scelta di<br />
simboli più neutrali e richiamanti l’<strong>in</strong>tero s<strong>in</strong>dacato.<br />
Al di la dei contenuti di identificazione e di autorappresentazione <strong>della</strong> classe operaia, tema su cui<br />
torneremo più avanti, le <strong>bandiere</strong> sono anche degli oggetti con caratteristiche realizzative e<br />
artistiche varie (ricami, stoffe, colori, dip<strong>in</strong>ti, … a volte di elevato pregio) ed è questo l’aspetto al<br />
quale dedicheremo <strong>un</strong>o sforzo particolare di descrizione e di catalogazione.<br />
<strong>Le</strong> <strong>bandiere</strong> s<strong>in</strong>dacali possedute dalla <strong>CGIL</strong> <strong>in</strong> <strong>Toscana</strong>, o da <strong>sue</strong> <strong>strutture</strong> di categoria, sono <strong>un</strong><br />
patrimonio molto significativo e prezioso databile, per la stragrande maggioranza, dal secondo<br />
dopoguerra <strong>in</strong> poi;<br />
Fatto facilmente spiegabile con le due traumatiche cesure temporali dovute, la prima, allo stato<br />
d’assedio per i moti del carovita nel 1898, che si protrasse f<strong>in</strong>o alla ricostituzione <strong>delle</strong> Camere del<br />
Lavoro <strong>in</strong>torno al 1901, e la seconda, all’affermarsi del fascismo e alla sua predom<strong>in</strong>anza politica<br />
per oltre <strong>un</strong> ventennio, dal 1922 al 1944.<br />
Questi due fatti hanno significato <strong>un</strong>a traumatica <strong>in</strong>terruzione nell’attività di tutto il s<strong>in</strong>dacato e,<br />
specialmente il periodo fascista, significò <strong>un</strong>a sistematica devastazione <strong>delle</strong> sedi s<strong>in</strong>dacali e di<br />
quanto <strong>in</strong> esse contenuto. Una particolare attenzione era dedicata all’appropriazione o alla distruzione<br />
<strong>delle</strong> <strong>bandiere</strong> per il loro significato di emblema e per i simbolismo <strong>in</strong> esse <strong>in</strong>sito.<br />
Alc<strong>un</strong>e di queste <strong>bandiere</strong> si salvarono fortuitamente e ciò è dovuto al fatto, ironia <strong>della</strong> sorte, che<br />
gli squadristi le conservarono, <strong>in</strong> <strong>un</strong> <strong>primo</strong> tempo, per documentare le proprie azioni. Per opera del<br />
partito fascista le <strong>bandiere</strong> furono, <strong>in</strong> parte, raccolte dalle sedi periferiche del partito, per essere poi<br />
adoperate <strong>in</strong> occasione <strong>della</strong> “Mostra <strong>della</strong> rivoluzione fascista (MRF)”, organizzata <strong>in</strong> occasione<br />
del decennale <strong>della</strong> marcia su Roma (ottobre 1932). In questa Mostra, i vessilli, vennero esposti e<br />
mostrati come le più emblematiche e significative spoglie dei nemici v<strong>in</strong>ti e dello scongiurato<br />
“pericolo rosso”.<br />
In seguito, gli oggetti <strong>della</strong> mostra furono fatti confluire presso l’Archivio centrale dello Stato dove<br />
rimasero “dimenticati” per circa <strong>un</strong> quarantennio. <strong>Le</strong> <strong>bandiere</strong> di questo fondo, salvatesi<br />
fort<strong>un</strong>osamente dalla distruzione e “ritrovate” da Carla Gobetti negli anni ’70 sono state restaurate,<br />
catalogate ed esposte <strong>in</strong> <strong>un</strong>a mostra tenuta a Tor<strong>in</strong>o nel 1980-1981. 1<br />
Tra queste vi è anche <strong>un</strong>a significativa rappresentanza di <strong>bandiere</strong> politiche, s<strong>in</strong>dacali o del movimento<br />
operaio, le cui immag<strong>in</strong>i sono state utilizzate, <strong>in</strong>sieme alle <strong>bandiere</strong> più significative<br />
possedute dal nostro s<strong>in</strong>dacato, per <strong>un</strong>a sezione di “Rossa” mostra sull’iconografia del movimento<br />
operaio, a chiusura <strong>delle</strong> celebrazioni per il Centenario <strong>della</strong> <strong>CGIL</strong>.<br />
Mostra che si è <strong>in</strong>augurata il 25 ottobre 2007 a Napoli, e che sarà a Tor<strong>in</strong>o nei primi mesi del 2008.<br />
<strong>Le</strong> <strong>bandiere</strong>, ancora <strong>in</strong> possesso <strong>delle</strong> varie <strong>strutture</strong> s<strong>in</strong>dacali <strong>in</strong> <strong>Toscana</strong> (categorie o CdL),<br />
risalenti agli albori del s<strong>in</strong>dacato, sono pochissime e databili agli <strong>in</strong>izi del XX secolo, <strong>in</strong>fatti la più<br />
antica sembrerebbe (per le notizie attualmente disponibili) quella del S<strong>in</strong>dacato prov<strong>in</strong>ciale fra<br />
commessi di commercio e impiegati privati di Firenze che fonti orali tramandate asseriscono essere<br />
1 La mostra voluta fortemente da Sandro Pert<strong>in</strong>i venne curata dal Centro studi Piero Gobetti e dall’Istituto storico <strong>della</strong><br />
Resistenza <strong>in</strong> Piemonte e si tenne a Tor<strong>in</strong>o a Palazzo Carignano dal dicembre 1980 al giugno 1981 con il titolo<br />
“Un’altra Italia nelle <strong>bandiere</strong> dei lavoratori : simboli e cultura dall’<strong>un</strong>ità d’Italia all’avvento del fascismo” dal catalogo<br />
<strong>della</strong> mostra sono tratte le <strong>in</strong>formazioni storico-iconografiche riportate <strong>in</strong> appendice al presente lavoro del cui utilizzo<br />
siamo debitori e grati agli Istituti summenzionati.<br />
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