Le bandiere della CGIL e delle sue strutture in Toscana : un primo ...

93- Camera del lavoro. Sezione di Montenero.
– [1919?]. – 1 bandiera, iscrizione: con
riporti diagonali di stoffa bianca . – Tela in
lana rossa, senza frangia. – Dimensioni 163
x152 cm. – Stato di conservazione discreto.
Simboli: Tre cerchi intrecciati
La sezione della CdL di Montenero, frazione di
Livorno, probabilmente venne aperta alla fine del
1. conflitto mondiale
94- Camera del lavoro. Porto S. Stefano. –
[1919?]. – 1 bandiera ricamata con punto erba
e punto pieno in cotone nero sia per l’iscrizione
che per il disegno. – Tela in lana rossa,
frangia in cotone ritorto nero. – Dimensioni
157x193 cm. – Stato di conservazione
discreto, Tarlature.
Simboli: emblema del Soviet
La Camera del Lavoro di Porto Santo Stefano,
succursale di quella di Grosseto, viene fondata l’8
dicembre 1919. Marino Magnani, socialista, è il
relatore all’assemblea costitutiva tenuta nel salone
della Pubblica Assistenza. I soci iscritti sono 150. A
Porto S. Stefano erano presenti fin dal 1872 una
SMS tra gli operai con 168 soci e una Lega di
resistenza, attiva fino al 1911, con 200 soci.
95- Federazione dei sindacati postelegrafonici.
Sezioni di Firenze. - [191-?]. – 1
bandiera dipinta, iscrizione : a porporina,
disegno: a tempera. – Tela in seta rossa,
frangia in cordoncino dorato. – Dimensioni
121x152 cm. – Stato di conservazione buono.
Simboli: Aquila con lettera e fili telegrafici
Una sezione del sindacato postelegrafonici è già
presente a Firenze fin dal 1910 con 215 iscritti fino a
scendere a 100 iscritti nel 1918.
Nel 1919 le varie sezioni che operano su Firenze
(Federazione nazionale postelegrafonica, Sindacato
di II e III categoria e il fascio telegrafico) decidono
di operare congiuntamente per far conoscere le
condizioni disperate della loro classe. Nel 1920 la
SMS fra gli agenti postelegrafonici fonda una
cooperativa di consumo. Nell’ottobre 1921 la federazione
aderisce al comitato sindacale comunista.
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Notizie desunte da “Annuario statistico del comune
di Firenze”, 1911, p. 63 ; Per altre notizie vedi B.
n. 61.