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matilde di canossa - Provincia di Reggio Emilia

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per il piatto tipico del me<strong>di</strong>oevo il biancomangiare, i con<strong>di</strong>menti pregiati, quali<br />

salse, sciroppi ed aceti, le erbe, le verdure, la frutta <strong>di</strong> ogni tipo, oltre che al pane<br />

miscelato con ogni tipologia <strong>di</strong> cereali.<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista storico, il territorio reggiano al tempo <strong>di</strong> Matilde <strong>di</strong> Canossa,<br />

vive probabilmente il momento <strong>di</strong> maggiore fulgore mai avuto, allorquando<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> è il centro <strong>di</strong> tutta Europa e del mondo allora conosciuto.<br />

I territori matil<strong>di</strong>ci, situati in un punto altamente strategico, si trovano in mano<br />

alla <strong>di</strong>nastia Canossa e sono punteggiati su ogni altura e su ogni colle da castelli,<br />

torri e sistemi <strong>di</strong>fensivi, facenti parte <strong>di</strong> quello che gli storici chiamarono poi<br />

lo scacchiere matil<strong>di</strong>co, ossia quel perfetto sistema a maglie strette costituito<br />

da fortezze e rocche, posto su tre linee <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dal monte al piano, in grado<br />

<strong>di</strong> respingere gli attacchi <strong>di</strong> chiunque. Storicamente a Canossa e sulle colline<br />

reggiane si gioca la partita più importante per il Me<strong>di</strong>oevo europeo, che vede in<br />

campo il Papato, spalleggiato da quello che viene definito il suo braccio armato,<br />

ossia la Contessa Matilde, contro l’Impero Germanico, l’erede del Sacro Romano<br />

Impero <strong>di</strong> Carlo Magno. In gioco non c’è solamente la supremazia sull’Italia,<br />

ma anche e soprattutto la supremazia sul mondo Occidentale, per decidere chi<br />

fra papato ed impero deve effettivamente dominare la scena politica europea.<br />

Sotto questa luce va visto il perdono <strong>di</strong> Canossa, che non è solamente un<br />

momento nel quale un imperatore si inchina al papato, ma un successo politico<br />

enorme che Gregorio VII incamera per Roma, a scapito <strong>di</strong> Enrico IV e della<br />

Germania intera. A fare da arbitro fra queste potenze c’è Matilde <strong>di</strong> Canossa,<br />

tanto potente da mettersi al pari dei due uomini più importanti per il tempo,<br />

da intercedere per uno <strong>di</strong>fendendo l’altro. Di notevole valore è poi il fatto che<br />

Matilde fa in modo che uno dei momenti più celebrati per la storia me<strong>di</strong>oevale<br />

europea accadesse a Canossa, proprio perché quella e <strong>di</strong> riflesso tutta la provincia<br />

reggiana, si presenta come una munitissima arma pronta all’offesa, un sistema<br />

bellico che non teme attacco, tanto è che solo qualche anno più tar<strong>di</strong>, nelle forre<br />

<strong>di</strong> Bergonzano e del monte Giumigna, riuscirà a sconfiggere e mettere in fuga<br />

l’intero esercito imperiale, la forza armata più potente che il tempo conosce.<br />

Il territorio reggiano si caratterizza non solo con torri, rocche e castelli, ma anche<br />

con borghi fortificati e villaggi recinti atti alla <strong>di</strong>fesa, che vanno a prendere posto<br />

all’interno del sistema <strong>di</strong>fensivo matil<strong>di</strong>no. In più un altro ruolo importante è<br />

rappresentato dai monasteri che si sviluppano in pianura, ad esempio S. Prospero<br />

<strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, nella Bassa S. Benedetto Polirone, costituito ed incentivato<br />

dalla stessa Matilde ed in montagna Marola.

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