matilde di canossa - Provincia di Reggio Emilia
matilde di canossa - Provincia di Reggio Emilia
matilde di canossa - Provincia di Reggio Emilia
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
MIELE<br />
Il miele si è caratterizzato storicamente come un prodotto che già anticamente<br />
viene scoperto e lavorato dall’uomo. Sia ai tempi degli egizi, che nella civiltà greca<br />
e romana, l’agricoltore comprende molto presto le proprietà e le caratteristiche<br />
<strong>di</strong> questa sostanza, che in un primo tempo viene raccolta spontaneamente, poi<br />
grazie alle migliorie della apicoltura, viene letteralmente coltivato, in gran<strong>di</strong><br />
quantità.<br />
Al miele si attribuiscono non solo il gusto dolce, per secoli è stato l’unico<br />
dolcificante puro, coa<strong>di</strong>uvato da marmellate e sciroppi, ma anche e soprattutto<br />
virtù terapeutiche e quasi magiche, derivanti dal calore sprigionato e dal suo<br />
colore ambrato.<br />
Carlo Magno nel secolo VIII, all’interno del suo Capitolare de Villis, mette in<br />
chiaro cosa doveva necessariamente e obbligatoriamente avere un’azienda<br />
curtense regia per potere essere definita tale e fra le varie coltivazioni grande<br />
importanza è data all’apicoltura, praticata in grande quantità all’interno <strong>di</strong><br />
arnie ricavate da tronchi d’albero vuoti.<br />
Ai tempi <strong>di</strong> Matilde <strong>di</strong> Canossa quin<strong>di</strong>, indubbiamente si faceva largo uso <strong>di</strong><br />
miele, sia come dolcificante e quin<strong>di</strong> come ingre<strong>di</strong>ente importante per quanto<br />
riguarda la dolciaria, sia per la preparazione <strong>di</strong> una bevanda <strong>di</strong> origine araba<br />
quale l’idromele, che consisteva in un miscuglio <strong>di</strong> erbe, acqua e miele. Inoltre<br />
non era <strong>di</strong> poca importanza il valore che esso aveva come ad<strong>di</strong>tivo me<strong>di</strong>co sui<br />
piatti, al fine <strong>di</strong> equilibrare con il suo valore umido e caldo, pietanze troppo<br />
squilibrate verso un fluido.<br />
In provincia <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, la documentazione storica ricorda come le varie<br />
aziende curtensi fossero votate all’apicoltura, la quale aveva un ruolo molto<br />
importante, tanto da rientrare fra le righe degli inventari aziendali. La cucina<br />
e la farmacopea popolare, vere depositarie del sostrato storico, <strong>di</strong> credenze e<br />
costumanze <strong>di</strong> un popolo, sono intrise <strong>di</strong> preparazioni riguardanti il miele.<br />
Partendo dal settecentesco Libro <strong>di</strong> Famiglia dei Cassoli, si possono notare<br />
moltissime preparazioni che annoverano fra gli ingre<strong>di</strong>enti il miele, il quale<br />
raffinato, grezzo o aromatizzato in mille modalità, meriterebbe la marchiatura<br />
a prodotto matil<strong>di</strong>co.<br />
Per quanto riguarda il Ricettario <strong>di</strong> Casa Re lo si trova protagonista del latte<br />
brulè, della crema pasticcera ed in moltissime altre preparazioni che subiscono il<br />
trattamento della caramellatura.<br />
Filippo Re nel suo Viaggio agronomico per la montagna reggiana, descrive in modo