matilde di canossa - Provincia di Reggio Emilia
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PREMESSA<br />
Il passato storico <strong>di</strong> un territorio che testimonia gli avvenimenti e le vicende<br />
accadute nel trascorrere del tempo, non può esulare in nessun modo, dalla<br />
narrazione <strong>di</strong> ciò che la cucina tipica e la gastronomia locale hanno se<strong>di</strong>mentato<br />
nella tra<strong>di</strong>zione e nella cultura, spesso sinonimo <strong>di</strong> retaggio culturale da<br />
popolazioni <strong>di</strong>verse che con il passare degli anni sono state inglobate in una<br />
determinata zona. Il territorio reggiano è un chiaro esempio <strong>di</strong> come gli<br />
sconvolgimenti <strong>di</strong> etnie <strong>di</strong>fferenti nel corso della storia, hanno favorito la nascita<br />
<strong>di</strong> un sostrato culturale così variopinto, che attinge da più fonti e più culture.<br />
In questo elaborato si effettuerà un’analisi <strong>di</strong> alcuni prodotti della tra<strong>di</strong>zione<br />
gastronomica reggiana, già presenti in epoca matil<strong>di</strong>ca e consumati abitualmente<br />
sulle tavole me<strong>di</strong>oevali. Tale <strong>di</strong>samina verrà apportata nell’ottica sia <strong>di</strong> attribuire<br />
ad essi un marchio matil<strong>di</strong>co ascrivibile alla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, ma<br />
anche al fine <strong>di</strong> ottenere una potenziale certificazione S.T.G. (Specialità<br />
Tra<strong>di</strong>zionale Garantita), la quale come richiede la normativa, prevede che siano<br />
reperite notizie, riferimenti, ricette, <strong>di</strong> questa preparazione almeno antecedenti<br />
venticinque anni ai giorni nostri.<br />
Si analizzeranno quin<strong>di</strong>, le barzigole <strong>di</strong> pecora e <strong>di</strong> riflesso tutta la carne <strong>di</strong> ovino, il<br />
riso attraverso la bomba <strong>di</strong> riso e la torta, i tortelli ver<strong>di</strong>, la castagna, con le frittelle ed<br />
il castagnaccio, il savoretto, il miele, gli animali da cortile e la carne d’asino, con infine un<br />
breve accenno all’uva fogarina.<br />
BARZIGOLE E CARNE DI OVINO<br />
E’ noto quanto sia stata <strong>di</strong>fficile la romanizzazione dell’agro reggiano, da parte<br />
delle legioni romane nel corso del II secolo avanti Cristo, soprattutto nelle zone<br />
montane <strong>di</strong> più problematico accesso. Questa fase storica che ha avuto bisogno<br />
<strong>di</strong> ben tre campagne militari e conclusasi con una completa pulizia etnica da<br />
parte <strong>di</strong> Roma, verso questi cocciuti Liguri Verabolensi, che avevano eletto<br />
come loro roccaforte la giogaia dei monti che vanno dal Valestra alla Pietra <strong>di</strong><br />
Bismantova, non si è conclusa senza lasciare tracce. La romanizzazione <strong>di</strong> queste<br />
zone fu pesante ed a trecentosessanta gra<strong>di</strong>, anche per via <strong>di</strong> una posizione<br />
strategica importantissima, per l’accesso ai passi appenninici e <strong>di</strong> lì a Roma,<br />
controllare questa zona <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a alta collina reggiana, assumeva un’importanza<br />
vitale. Il carpinetano, la valle del Tresinaro <strong>di</strong>vennero quin<strong>di</strong> fasce territoriali<br />
da dominare con accurata scrupolosità, insistendo con tenacia nella politica <strong>di</strong>