matilde di canossa - Provincia di Reggio Emilia
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Stessa situazione nel Ricettario <strong>di</strong> Casa Re e nella Cuciniera Maestra, dove<br />
compaiono: gallo d’in<strong>di</strong>a arrosto (tacchino), lepre alla cacciatora, piccioni in umido, pollastra<br />
a lepre, riffreddo <strong>di</strong> cappone, alla claustrale, oca alla graticola, piccione in fricassea, pollo alla<br />
conta<strong>di</strong>na, alla cosacca, spalla <strong>di</strong> montone alla turca e molti altri, come nei restanti<br />
ricettari, fra i quali si deve ricordare al fine <strong>di</strong> una certificazione S.T.G. il Breve<br />
manuale del mangiare reggiano che detta la ricetta <strong>di</strong> una preparazione tipicamente<br />
reggiana: “…coniglio arrosto alla reggiana, per sei persone occorrono, 1500<br />
grammi <strong>di</strong> coniglio, salvia, rosmarino, bacche <strong>di</strong> ginepro. Lavare il coniglio,<br />
spezzarlo e lasciarlo per almeno 2 ore sotto l’acqua corrente. Preparate una<br />
concia con la salvia, il rosmarino, alcune bacche <strong>di</strong> ginepro, sale, pepe, aceto e<br />
vino bianco secco, in modo da coprire bene i pezzi <strong>di</strong> coniglio. Insaporire per<br />
almeno 12 ore in questa concia che scolerete bene quando porterete il coniglio<br />
in una teglia con un po’ d’olio. Cuocere ben coperto per circa un’ora e terminare<br />
a fuoco vivace, scoperchiando per fare colorire i pezzi…”<br />
ASINO<br />
Anche la carne d’asino, ed in particolare <strong>di</strong> somarina entra <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto fra i prodotti<br />
matil<strong>di</strong>zzabili, in quanto l’utilizzo dell’asino o <strong>di</strong> altri equini che non fossero il<br />
cavallo era molto praticato e <strong>di</strong>ffuso nel corso del Me<strong>di</strong>oevo. Soprattutto venivano<br />
impiegati come forza da traino e per la loro mansuetu<strong>di</strong>ne come veicolo da<br />
trasporto. Da considerare poi per le classi alte l’impiego del latte d’asina per la<br />
cosmetica e la farmacopea popolare, derivante dall’antica tra<strong>di</strong>zione classica <strong>di</strong><br />
Poppea e limitatamente ai cibi afro<strong>di</strong>siaci il membro dell’asino.<br />
La documentazione me<strong>di</strong>evale è ricca <strong>di</strong> riferimenti a questi equini, mentre per<br />
quanto riguarda la cucina si deve ricordare ai fini <strong>di</strong> un’eventuale certificazione<br />
S.T.G. il Breve manuale del mangiare reggiano, il quale ricorda: “… stracotto d’asina,<br />
tenere per ventiquattro ore in concia preparata con vino rosso fermo, salvia,<br />
garofanini, alloro, odore <strong>di</strong> noce moscata, sale, pepe, aglio, sedano, carota, un<br />
pezzo <strong>di</strong> lombo d’asina <strong>di</strong> circa 1 chilo. Trascorso questo tempo gettare la concia<br />
e rosolare il pezzo <strong>di</strong> carne con olio, bagnando con una spruzzata <strong>di</strong> vino rosso,<br />
possibilmente della stessa qualità usata per la concia. Aggiungere 500 grammi<br />
<strong>di</strong> pomodori pelati o conserva e cuocere per circa due ore. Salare e pepare. Al<br />
momento <strong>di</strong> servire <strong>di</strong>sporre la carne sul piatto <strong>di</strong> portata, coperta dalla salsa <strong>di</strong><br />
cottura preventivamente setacciata. Si serve anch’essa accompagnata da polenta<br />
abbrustolita calda…”