le privatizzazioni in italia dal 1992 - Mediobanca Ricerche e Studi ...
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privatizzazione di f<strong>in</strong>e 1997, ha co<strong>in</strong>ciso sostanzialmente con una nuova<br />
struttura organizzativa adottata a seguito della fusione tra la hold<strong>in</strong>g Stet e la<br />
società operativa Sip. In precedenza vi era una struttura a carattere divisiona<strong>le</strong><br />
con forti funzioni di staff centrali che rappresentava il risultato dell’azienda<br />
nata tre anni prima <strong>dal</strong>la fusione del<strong>le</strong> c<strong>in</strong>que concessionarie (Sip, Italcab<strong>le</strong>,<br />
Iritel, Sirm e Te<strong>le</strong>spazio); con la fusione Stet-Sip si è passati ad una hold<strong>in</strong>g<br />
operativa avente sia <strong>le</strong> direzioni corporate (governo del<strong>le</strong> tematiche di<br />
gruppo, <strong>in</strong>sieme con <strong>le</strong> funzioni societaria e f<strong>in</strong>anza), sia <strong>le</strong> direzioni<br />
operative (sviluppo del core bus<strong>in</strong>ess azienda<strong>le</strong>), con una netta separazione di<br />
compiti. Altro cambiamento ugualmente <strong>in</strong>teressante è quello della<br />
Montefibre, dove la struttura multidivisiona<strong>le</strong> precedente la privatizzazione è<br />
stata sostituita da un’organizzazione che separa la produzione da un lato e la<br />
ricerca e la commercializzazione <strong>dal</strong>l’altro. L’azienda è <strong>in</strong>oltre suddivisa <strong>in</strong><br />
numerosi centri di profitto produttivi, che co<strong>in</strong>cidono con <strong>le</strong> diverse fasi del<br />
ciclo di lavorazione, e centri di profitto commerciali, che co<strong>in</strong>cidono con <strong>le</strong><br />
diverse tipologie di prodotti/mercati. Lo scopo è quello di migliorare<br />
l’efficienza gestiona<strong>le</strong> di ogni attività azienda<strong>le</strong>, co<strong>in</strong>volgendo direttamente i<br />
responsabili su obiettivi di profitto. Un’organizzazione di questo genere non<br />
era compatibi<strong>le</strong> con la precedente proprietà, sia perché la grande impresa<br />
tende ad imporre standardizzazioni al suo <strong>in</strong>terno, sia per esigenze di<br />
<strong>in</strong>tegrazione con altre attività produttive di gruppo.<br />
5.3 Relazioni <strong>in</strong>dustriali<br />
Le <strong>in</strong>terviste hanno messo <strong>in</strong> evidenza che il rapporto con <strong>le</strong><br />
organizzazioni s<strong>in</strong>dacali nella quasi totalità dei casi è stato positivo. Ciò è<br />
dovuto <strong>in</strong>nanzitutto alla preventiva presa di conoscenza dei piani <strong>in</strong>dustriali<br />
proposti dagli acquirenti da parte dei rappresentanti dei lavoratori; <strong>in</strong>oltre<br />
hanno contato i v<strong>in</strong>coli posti agli stessi acquirenti <strong>in</strong> materia di salvaguardia<br />
dei livelli occupazionali. In quasi tutti i contratti di cessione questi impegni<br />
comportavano sostanzialmente <strong>le</strong> seguenti garanzie:<br />
- conservazione del trattamento economico e normativo a livello<br />
<strong>in</strong>dividua<strong>le</strong>;<br />
- impegno a non procedere a licenziamenti <strong>in</strong>dividuali o plurimi e a non<br />
ricorrere al<strong>le</strong> procedure di mobilità.<br />
L’acquirente poteva ridurre i livelli occupazionali attraverso il blocco del<br />
turnover, gli esodi volontari <strong>in</strong>centivati e provvedimenti concordati<br />
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