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le privatizzazioni in italia dal 1992 - Mediobanca Ricerche e Studi ...

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s<strong>in</strong>tetico si è ritenuto di raffrontare la situazione esistente prima della<br />

privatizzazione con quella alla f<strong>in</strong>e del triennio successivo ( 29 ). Procedendo <strong>in</strong><br />

tal modo, la sommatoria del<strong>le</strong> variazioni risulta da componenti disomogenee<br />

sotto il profilo tempora<strong>le</strong>, ma omogenee <strong>dal</strong> lato del<strong>le</strong> azioni messe <strong>in</strong> atto<br />

<strong>dal</strong>l’acquirente per aumentare l’efficienza del comp<strong>le</strong>sso acquisito. La<br />

d<strong>in</strong>amica congiuntura<strong>le</strong> dei s<strong>in</strong>goli settori può avere <strong>in</strong>fluito sul<strong>le</strong><br />

riorganizzazioni realizzate dai privati, ma – si ritiene – non <strong>in</strong> misura ta<strong>le</strong> da<br />

<strong>in</strong>ficiare il risultato del raffronto. Utilizzando questa metodologia, nel<br />

comp<strong>le</strong>sso gli immobilizzi risultano aumentati di circa 4.300 miliardi (+26%);<br />

<strong>le</strong> pr<strong>in</strong>cipali variazioni sono riconducibili al<strong>le</strong> imprese che hanno realizzato<br />

importanti acquisizioni e a quel<strong>le</strong> che hanno avviato i più importanti<br />

rammodernamenti. Tra <strong>le</strong> prime, sono da segnalare <strong>le</strong> aziende dei comparti<br />

alimentare, distributivo e della ristorazione: GS, Autogrill e Cirio nell’<strong>in</strong>sieme<br />

hanno presentato uno sviluppo degli immobilizzi nell’ord<strong>in</strong>e dei 1.400<br />

miliardi (pari al doppio del valore alla privatizzazione). Queste operazioni<br />

sono giustificate <strong>dal</strong>l’esigenza di aumentare <strong>le</strong> dimensioni azien<strong>dal</strong>i <strong>in</strong> settori<br />

nei quali <strong>le</strong> imprese <strong>italia</strong>ne erano caratterizzate da taglie di molto <strong>in</strong>feriori a<br />

quel<strong>le</strong> dei pr<strong>in</strong>cipali competitori esteri. Le imprese siderurgiche mettono <strong>in</strong><br />

evidenza anch’esse un aumento del capita<strong>le</strong> fisso di oltre 1.900 miliardi (circa<br />

un terzo rispetto alla situazione di tre anni prima); peraltro, <strong>in</strong> ta<strong>le</strong> importo<br />

non sono compresi i cospicui rammodernamenti realizzati <strong>dal</strong>la Lucch<strong>in</strong>i nel<br />

sito di Piomb<strong>in</strong>o negli anni successivi, pari a circa 1.000 miliardi nel<br />

quadriennio 1996-2000, né quelli previsti <strong>dal</strong>l’Ilva nel periodo 1998-2002 per<br />

circa 1.700 miliardi. Inf<strong>in</strong>e, è da segnalare l’<strong>in</strong>vestimento <strong>in</strong> una centra<strong>le</strong><br />

termoe<strong>le</strong>ttrica di nuova concezione realizzato <strong>dal</strong>l’ISE presso il centro<br />

siderurgico di Taranto, del costo di circa 700 miliardi.<br />

La Tab 4.1 riporta anche il riepilogo dei dipendenti; l’aggregato della<br />

forza lavoro, nell’ultimo anno prima della privatizzazione, risultava pari a 203<br />

mila unità; si trattava di un terzo circa del persona<strong>le</strong> comp<strong>le</strong>ssivo del<strong>le</strong><br />

partecipazioni statali. Dopo tre anni il persona<strong>le</strong> del<strong>le</strong> imprese privatizzate si<br />

era ridotto di circa 4 mila unità (2%). La f<strong>le</strong>ssione riguarda preva<strong>le</strong>ntemente la<br />

Te<strong>le</strong>com Italia che ha attuato una razionalizzazione del<strong>le</strong> proprie strutture.<br />

Altra variazione degna di nota è quella della SIV, riconducibi<strong>le</strong> sia alla perdita<br />

del<strong>le</strong> consociate estere (riallocate nell’ambito del Gruppo acquirente), sia ad<br />

esodi agevolati. Nel comparto siderurgico, la ILP ha ridotto il persona<strong>le</strong> di<br />

circa 900 unità; tuttavia nel biennio successivo ha proceduto a nuove<br />

29 Nei casi nei quali l’impresa acquisita è stata fusa con altra società dell’acquirente, si<br />

è dovuto far riferimento all’ultimo dato disponibi<strong>le</strong>.<br />

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