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Genealogia Della Morale - il portale di "rodoni.ch"

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avrebbe dovuto debellare? La stessa umanità soffre ancora per gli<br />

effetti <strong>di</strong> queste sacerdotali ingenuità terapeutiche! Basta pensare,<br />

per esempio, a certe prescrizioni <strong>di</strong>etetiche (evitare la carne), al<br />

<strong>di</strong>giuno, alla continenza sessuale, alla fuga «nel deserto» (isolamento<br />

alla Weir Mitchell, certo senza la successiva cura ricostituente e<br />

supernutrizione, che è l'antidoto più efficace contro ogni isteria da<br />

ideale ascetico); e ancora a tutta la metafisica dei preti, ost<strong>il</strong>e ai<br />

sensi e fatta per l'acci<strong>di</strong>a e la raffinatezza, alla loro autoipnosi<br />

alla maniera <strong>di</strong> fachiri e bramini - Brahman ut<strong>il</strong>izzato come pendolo <strong>di</strong><br />

vetro e idea fissa - e la conseguente e anche troppo comprensib<strong>il</strong>e,<br />

generale sazietà, con la sua cura ra<strong>di</strong>cale, <strong>il</strong> nulla (ovverossia Dio -<br />

l'aspirazione a una "unio mystica" con Dio e l'aspirazione dei<br />

buddhisti al nulla, Nirvana, e nient'altro!). I sacerdoti rendono<br />

infatti "tutto" molto più pericoloso, non solo mezzi terapeutici e<br />

arti me<strong>di</strong>aniche, ma anche orgoglio, vendetta, sagacia, <strong>di</strong>ssolutezza,<br />

amore, sete <strong>di</strong> potere, virtù, malattia - non del tutto a torto si<br />

potrebbe, in realtà, anche aggiungere che solo nell'ambito <strong>di</strong> questa<br />

forma dell'esistenza umana, "essenzialmente pericolosa", e cioè quella<br />

sacerdotale, l'uomo è <strong>di</strong>ventato un "animale" interessante, che solo<br />

qui l'anima umana ha conquistato "profon<strong>di</strong>tà" in senso più alto e si è<br />

fatta "cattiva" - e proprio queste sono le due forme fondamentali<br />

della superiorità che l'uomo ha avuto sino ad oggi sugli altri<br />

animali!...<br />

7.<br />

Si sarà già intuito che i criteri <strong>di</strong> valutazione dei sacerdoti possono<br />

fac<strong>il</strong>mente separarsi da quelli cavalleresco-aristocratici, fino a<br />

<strong>di</strong>ventare <strong>il</strong> loro opposto; e questo processo sarà particolarmente<br />

favorito ogni qual volta casta sacerdotale e casta guerriera, gelose<br />

l'una dell'altra, si affronteranno ost<strong>il</strong>i e non vorranno accordarsi<br />

sul prezzo. I giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> valore cavalleresco-aristocratici<br />

presuppongono una prestanza fisica, una salute florida, ricca,<br />

debordante, e insieme tutto ciò che ne con<strong>di</strong>ziona <strong>il</strong> mantenimento,<br />

guerra, avventura, caccia, danza, tornei, insomma tutto quello che<br />

comporta una vita attiva forte, libera e serena. I criteri <strong>di</strong><br />

valutazione sacerdotal-aristocratici hanno - come abbiamo visto -<br />

altri presupposti, e peggio per loro, in caso <strong>di</strong> guerra! I sacerdoti<br />

sono, è noto, i "nemici più crudeli" - e per quale ragione poi? Perché<br />

sono i più impotenti. L'impotenza genera in loro un o<strong>di</strong>o che arriva a<br />

<strong>di</strong>ventare mostruoso e sinistro, spiritualissimo e tossico al massimo<br />

grado. Nella storia universale coloro che più degli altri sono stati<br />

capaci <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o, e <strong>di</strong> genialità nell'o<strong>di</strong>o, sono sempre stati i preti -<br />

a paragone della genialità della vendetta sacerdotale, ogni altra dote<br />

intellettuale può appena essere presa in considerazione. La storia<br />

umana sarebbe ben sciocca cosa senza lo spirito che in essa hanno<br />

travasato gli impotenti, - ed ecco subito l'esempio massimo. Tutto<br />

quello che si è fatto sulla terra contro «gli aristocratici», «i<br />

forti», «i signori», «i potenti» non meriterebbe nemmeno <strong>di</strong> essere<br />

citato in confronto a quello che gli "Ebrei" hanno fatto contro <strong>di</strong><br />

loro; gli Ebrei, quel popolo sacerdotale che non ritenne <strong>di</strong> aver<br />

ricevuto la dovuta sod<strong>di</strong>sfazione dai propri nemici e sopraffattori, se<br />

non dopo averne ra<strong>di</strong>calmente ribaltato i valori, cioè solo grazie a un<br />

atto "della più spirituale vendetta". Questo solo era adeguato a un<br />

popolo sacerdotale, al popolo della più latente sete <strong>di</strong> vendetta<br />

sacerdotale. Sono stati gli Ebrei che hanno osato ribaltare e<br />

mantenere, stringendo i denti dell'o<strong>di</strong>o più abissale (l'o<strong>di</strong>o della<br />

impotenza), l'equazione aristocratica <strong>di</strong> valore (buono = aristocratico<br />

= potente = bello = felice = caro agli dèi), cioè «i miserab<strong>il</strong>i solo<br />

sono i buoni, i poveri, gli impotenti, gli um<strong>il</strong>i solo sono i buoni, i<br />

sofferenti, gli in<strong>di</strong>genti, i malati, i brutti sono anche gli unici a<br />

essere pii, beati in <strong>di</strong>o, solo a loro è concessa la beatitu<strong>di</strong>ne - là<br />

dove voi, al contrario, - voi nob<strong>il</strong>i e potenti, voi sarete per<br />

l'eternità i malvagi, i crudeli, i corrotti, gli insaziab<strong>il</strong>i, gli

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