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Genealogia Della Morale - il portale di "rodoni.ch"

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empi, e sarete anche per l'eternità infelici, dannati, e<br />

maledetti!»... Si sa "chi" ha ere<strong>di</strong>tato questo sovvertimento <strong>di</strong> valore<br />

giudaico... A proposito dell'iniziativa mostruosa e oltremodo fatale<br />

assunta dagli Ebrei con questa <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> guerra, ra<strong>di</strong>cale più<br />

<strong>di</strong> ogni altra, mi sovvengo <strong>di</strong> quello che ho detto in altra occasione<br />

("Al <strong>di</strong> là del bene e del male", p. 118) - che cioè con gli Ebrei si<br />

inizia "la rivolta degli schiavi nella morale": rivolta che ha <strong>di</strong>etro<br />

<strong>di</strong> sé duem<strong>il</strong>a anni <strong>di</strong> storia e che oggi abbiamo perso <strong>di</strong> vista solo<br />

perché essa - ha vinto...<br />

8.<br />

- Ma non lo capite? Non avete occhi per questa cosa che ha avuto<br />

bisogno <strong>di</strong> due m<strong>il</strong>lenni per arrivare alla vittoria?... E non c'è da<br />

meravigliarsene: tutte le cose "lunghe" sono <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i da vedere, da<br />

afferrare nel loro insieme. "Questo" è però accaduto: dal tronco <strong>di</strong><br />

quell'albero della vendetta e dell'o<strong>di</strong>o, dell'o<strong>di</strong>o giudaico -<br />

dell'o<strong>di</strong>o più profondo e più sublime e perciò stesso creatore <strong>di</strong><br />

ideali, e sovvertitore <strong>di</strong> valori, <strong>di</strong> cui sulla terra non si è mai dato<br />

l'uguale - da questo tronco è nato qualcosa <strong>di</strong> altrettanto<br />

incomparab<strong>il</strong>e, un "nuovo amore", un amore più profondo e sublime <strong>di</strong><br />

tutti gli altri - e da quale altro tronco sarebbe mai potuto<br />

nascere?... Non si creda però che esso sia cresciuto come vera e<br />

propria negazione <strong>di</strong> quella sete <strong>di</strong> vendetta, come l'antitesi<br />

dell'o<strong>di</strong>o giudaico! No, è vero piuttosto <strong>il</strong> contrario! L'amore sbocciò<br />

dall'o<strong>di</strong>o, come sua corona, corona trionfale, che alla luce più pura e<br />

chiara e forte del sole si allargava sempre <strong>di</strong> più; e tesa agli stessi<br />

fini <strong>di</strong> quell'o<strong>di</strong>o, cerca nel regno della luce e dell'altezza la<br />

vittoria, la preda, la seduzione, con lo stesso impeto con cui le<br />

ra<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> quell'o<strong>di</strong>o affondavano sempre più profondamente e avidamente<br />

in tutto ciò che era profondo e malvagio. Questo Gesù <strong>di</strong> Nazareth,<br />

vivente vangelo dell'amore, questo «Salvatore» che porta ai poveri, ai<br />

malati, ai peccatori beatitu<strong>di</strong>ne e vittoria - non ha rappresentato<br />

forse la seduzione nella sua forma più sinistra e irresistib<strong>il</strong>e, la<br />

seduzione e la via tortuosa proprio verso quei valori e quel<br />

rinnovamento "giudaico" dell'ideale? Israele non ha forse raggiunto<br />

proprio per la via traversa <strong>di</strong> questo «Salvatore», <strong>di</strong> questo apparente<br />

oppositore e <strong>di</strong>ssolvitore <strong>di</strong> Israele, <strong>il</strong> fine supremo della sua<br />

sublime sete <strong>di</strong> vendetta? Non è forse proprio della misteriosa magia<br />

nera <strong>di</strong> una politica della vendetta realmente "grande", <strong>di</strong> una<br />

vendetta lungimirante, sotterranea, che progre<strong>di</strong>sce lentamente secondo<br />

calcolati programmi, <strong>il</strong> fatto che Israele stesso ha voluto rinnegare e<br />

inchiodare alla croce <strong>di</strong> fronte al mondo intero come qualcosa <strong>di</strong><br />

mortalmente ost<strong>il</strong>e, proprio lo strumento della propria vendetta,<br />

acciocché <strong>il</strong> "mondo intero", e cioè tutti i nemici <strong>di</strong> Israele<br />

potessero abboccare senza sospetto proprio a questa esca? E d'altra<br />

parte, chi mai potrebbe pensare, con tutta la massima sottigliezza <strong>di</strong><br />

spirito, a un'esca più "pericolosa" <strong>di</strong> questa? Qualcosa che per forza<br />

<strong>di</strong> attrazione, per forza ipnotica, inebriante e rovinosa possa essere<br />

sim<strong>il</strong>e a quel simbolo della «santa croce», a quel paradosso terrifico<br />

<strong>di</strong> un «Dio in croce», a quel mistero <strong>di</strong> una crudeltà inconcepib<strong>il</strong>e,<br />

estrema, e <strong>di</strong> una autocrocefissione <strong>di</strong> Dio per la "salvezza degli<br />

uomini"?.. Certo è, perlomeno, che "sub hoc signo" Israele ha<br />

continuato da allora a trionfare con la sua vendetta e col suo<br />

sovvertimento <strong>di</strong> tutti i valori, su tutti gli altri ideali, su tutti<br />

gli ideali più "nob<strong>il</strong>i".<br />

9.<br />

- «Ma che significa parlare <strong>di</strong> più "nob<strong>il</strong>i ideali". Rassegniamoci ai<br />

fatti: <strong>il</strong> popolo ha vinto - ovverosia 'gli schiavi', o 'la plebe', o<br />

<strong>il</strong> 'gregge', o come altro volete chiamarlo - e se questo è avvenuto<br />

tramite gli Ebrei, ebbene, mai nessun popolo ha avuto una missione<br />

storica più universale! I signori sono stati spazzati via: la morale<br />

dell'uomo comune ha vinto. Questa vittoria può essere vista anche come

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