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Genealogia Della Morale - il portale di "rodoni.ch"

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volontà contraria, in cui si esprime <strong>il</strong> suo "ideale contrario"?». In<br />

proposito la scienza è ben lungi dal poter contare su se stessa, ha<br />

prima bisogno, sotto ogni aspetto, <strong>di</strong> un ideale <strong>di</strong> valore, <strong>di</strong> una<br />

potenza produttrice <strong>di</strong> valori, al cui "servizio possa credere" in se<br />

stessa - essa stessa non produce mai valori. Il suo rapporto con<br />

l'ideale ascetico in sé non è ancora per niente antagonistico; al<br />

contrario, nel suo interno processo <strong>di</strong> formazione, essa rappresenta<br />

ancora fondamentalmente ad<strong>di</strong>rittura la forza impulsiva. Il suo<br />

contrad<strong>di</strong>re e la sua lotta non si riferiscono, se si considera più<br />

attentamente, all'ideale stesso, ma solo alle sue opere esterne, ai<br />

suoi travestimenti, al suo gioco <strong>di</strong> maschere, al suo transitorio<br />

indurirsi, al suo farsi legnoso, alla sua dogmatizzazione - torna a<br />

liberare in esso la vita, negando in esso <strong>il</strong> dato essoterico. Entrambi<br />

queste cose, scienza e ideale ascetico insieme posano infatti sullo<br />

stesso suolo - già l'ho fatto capire -: cioè sulla identica<br />

sopravvalutazione della verità (più precisamente: sulla stessa fede<br />

nella "impossib<strong>il</strong>ità" <strong>di</strong> valutare e <strong>di</strong> criticare la verità), e proprio<br />

per ciò esse sono "necessariamente" alleate - cosicché, posto che<br />

vengano combattute, possono esserlo sempre e solo insieme e insieme<br />

possono essere messi in questione. Una svalutazione dell'ideale<br />

ascetico porta inevitab<strong>il</strong>mente con sé anche una svalutazione della<br />

scienza: perciò si dovranno aprire a tempo gli occhi e aguzzare le<br />

orecchie! (L'arte, sia detto sin da adesso, poiché ritornerò, in un<br />

qualche altro momento, più lungamente su questo tema, - l'arte, in cui<br />

proprio la "menzogna" si santifica e la "volontà d'<strong>il</strong>lusione" ha dalla<br />

sua la buona coscienza, si contrappone molto più ra<strong>di</strong>calmente che non<br />

la scienza all'ideale ascetico: se ne rese conto l'istinto <strong>di</strong> Platone,<br />

<strong>il</strong> più grande nemico dell'arte che l'Europa abbia avuto sino ad oggi.<br />

Platone "contro" Omero: questo è l'intero, <strong>il</strong> vero antagonismo - da<br />

una parte, chi <strong>di</strong> buon grado «sta nella trascendenza», <strong>il</strong> grande<br />

<strong>di</strong>ffamatore della vita, dall'altra, <strong>il</strong> suo <strong>di</strong>vinizzatore involontario,<br />

la natura "aurea". Un servaggio artistico al servizio dell'ideale<br />

ascetico è, per questa ragione, la più autentica "corruzione"<br />

artistica che possa esistere, purtroppo una delle più comuni: poiché<br />

niente è più corruttib<strong>il</strong>e <strong>di</strong> un artista). Anche dal punto <strong>di</strong> vista<br />

fisiologico, la scienza si fonda sullo stesso terreno dell'ideale<br />

ascetico: in entrambi i casi una certa "depauperazione della vita" è<br />

<strong>il</strong> presupposto - gli affetti raggelati, <strong>il</strong> ritmo rallentato, la<br />

<strong>di</strong>alettica in luogo dell'istinto, la "gravità" stampata sui volti e<br />

nei gesti (la gravità, questo sintomo inequivocab<strong>il</strong>e <strong>di</strong> un ricambio<br />

più faticoso, della vita che lotta e che si affatica <strong>di</strong> più).<br />

Consideriamo le età <strong>di</strong> un popolo in cui <strong>il</strong> dotto compare in primo<br />

piano: sono epoche <strong>di</strong> stanchezza, spesso <strong>di</strong> tramonto, <strong>di</strong> decadenza -<br />

la forza traboccante, la certezza <strong>di</strong> vita, la certezza <strong>di</strong> "futuro"<br />

sono scomparse. La preponderanza dei mandarini non significa mai nulla<br />

<strong>di</strong> buono: allo stesso modo dell'avvento della democrazia, degli<br />

arbitrati <strong>di</strong> pace al posto della guerra, della parità dei <strong>di</strong>ritti per<br />

le donne, della religione della compassione e <strong>di</strong> qualsiasi altro<br />

sintomo della vita che decade (La scienza vista come problema: che<br />

cosa significa scienza? confronta in proposito la prefazione alla<br />

"Nascita della trage<strong>di</strong>a"). - No! questa «scienza moderna» - spalancate<br />

bene gli occhi! - è per ora la "migliore" alleata dell'ideale<br />

ascetico, e proprio per <strong>il</strong> fatto che è la più inconscia, la più<br />

involontaria, la più segreta e sotterranea! Fino ad oggi hanno giocato<br />

lo "stesso" gioco, i «poveri <strong>di</strong> spirito» e gli avversari scientifici<br />

<strong>di</strong> quell'ideale (guar<strong>di</strong>amoci bene, sia detto <strong>di</strong> passaggio, dal pensare<br />

che questi siano l'opposto <strong>di</strong> quelli, qualcosa come i "ricchi" <strong>di</strong><br />

spirito - "non" lo sono "per nulla", io li ho chiamati tisici dello<br />

spirito). Le famose "vittorie" <strong>di</strong> questi ultimi: sono vittorie, non<br />

c'è dubbio - ma su che cosa? In essi l'ideale ascetico non è stato<br />

affatto sconfitto, anzi fu reso più forte, cioè più inafferrab<strong>il</strong>e, più<br />

spirituale, più insi<strong>di</strong>oso, perché la scienza ha sempre e <strong>di</strong> nuovo<br />

demolito senza pietà, <strong>di</strong>strutto un muro, un contrafforte che gli si

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