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Genealogia Della Morale - il portale di "rodoni.ch"

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significato <strong>di</strong> quell'ideale. Che cosa significa, infatti, la "potenza"<br />

<strong>di</strong> quell'ideale, "l'enormità" della sua potenza? Per quale motivo gli<br />

è stato dato tanto spazio? Perché non gli è stata opposta miglior<br />

resistenza? L'ideale ascetico esprime una volontà: "dove" si trova la<br />

volontà "contraria" in cui si esprimeva un "ideale contrario"?<br />

L'ideale ascetico ha uno "scopo" - questo è abbastanza universale da<br />

far sembrare tutti gli altri interessi dell'esistenza umana,<br />

commisurati a esso, meschini e limitati; finalizzato a questo unico<br />

scopo, esso interpreta spietatamente epoche, popoli, uomini, non<br />

tollera nessuna altra interpretazione, nessun altro scopo, rigetta,<br />

nega, approva, conferma solo nel senso della "sua" interpretazione (-<br />

ed è mai esistito un sistema interpretativo più compiutamente<br />

pensato?); esso non si sottomette a nessuna potenza, anzi crede alla<br />

sua supremazia su ogni potenza, alla propria assoluta "<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong><br />

rango" rispetto a ogni potenza - crede che sulla terra non esista<br />

alcuna potenza che non debba ricevere esclusivamente da parte sua un<br />

significato, un <strong>di</strong>ritto all'esistenza, un valore, come strumento della<br />

"sua" opera, come via e mezzo verso <strong>il</strong> "suo" scopo, verso un "unico<br />

fine"... Dov'è <strong>il</strong> "contrario" <strong>di</strong> questo sistema chiuso <strong>di</strong> volontà,<br />

fine e interpretazione? Perché "manca" <strong>il</strong> contrario?... Dov'è l'"altro<br />

«unico fine»"?... Mi <strong>di</strong>cono, però, che esso "non" manca, che non solo<br />

ha sostenuto una lotta lunga e vittoriosa contro quell'ideale, ma che<br />

già signoreggia su quell'ideale in tutte le cose più importanti: tutta<br />

quanta la nostra "scienza" moderna ne sarebbe la testimonianza -<br />

questa scienza moderna che, come una tipica f<strong>il</strong>osofia della realtà,<br />

crede, palesemente, solo a se stessa, possiede, palesemente, <strong>il</strong><br />

coraggio <strong>di</strong> sé, la volontà <strong>di</strong> sé e sino ad oggi è riuscita a cavarsela<br />

abbastanza bene senza Dio, trascendenza e virtù negatrici. Intanto un<br />

tale fracasso e tante chiacchiere <strong>di</strong> agitatori mi lasciano del tutto<br />

in<strong>di</strong>fferente: questi trombettieri della realtà sono cattivi musicanti,<br />

si sente abbastanza chiaramente che le loro voci non provengono<br />

abbastanza dal profondo, per bocca loro "non" parla l'abisso della<br />

coscienza scientifica - poiché oggi la coscienza scientifica è un<br />

abisso -, la parola «scienza» su sim<strong>il</strong>i bocche da trombettieri è<br />

niente altro che una oscenità, un abuso, una spudoratezza. Proprio <strong>il</strong><br />

contrario <strong>di</strong> quello che si afferma qui, è la verità: la scienza oggi<br />

non ha "nessuna" fede in sé, per non parlare <strong>di</strong> un ideale "sopra <strong>di</strong><br />

sé" - e dove essa riesce ancora a essere passione, amore, ardore,<br />

"dolore", non è certo l'ideale <strong>di</strong> quell'ideale ascetico, ma piuttosto<br />

la sua forma "ultima" e più "aristocratica". Vi sembra strano?...<br />

Anche tra i dotti <strong>di</strong> oggi esiste tanta brava gente modesta che lavora,<br />

si contenta del suo angoletto e, per <strong>il</strong> fatto <strong>di</strong> contentarsene, ogni<br />

tanto riven<strong>di</strong>ca con molta poca modestia <strong>il</strong> "dovere" <strong>di</strong> contentarsi,<br />

oggi, specialmente nella scienza - proprio in questo campo ci<br />

sarebbero tante cose ut<strong>il</strong>i da fare. Non ho nulla da obiettare; meno<br />

che mai vorrei avvelenare la gioia che questi onesti lavoratori hanno<br />

per <strong>il</strong> loro mestiere. Ma col fatto che ora, nella scienza, si lavora<br />

duramente e che esistono lavoratori sod<strong>di</strong>sfatti, "non" è per nulla<br />

<strong>di</strong>mostrato che la scienza, come globalità, abbia oggi uno scopo, una<br />

volontà, un ideale, una grande appassionata fede. Si verifica, come ho<br />

detto, <strong>il</strong> caso contrario: dove non è la più recente forma fenomenica<br />

dell'ideale ascetico - si tratta qui <strong>di</strong> casi rari, esimii, ricercati,<br />

perché <strong>il</strong> giu<strong>di</strong>zio globale possa essere mo<strong>di</strong>ficato - oggi la scienza è<br />

un nascon<strong>di</strong>glio per ogni tipo <strong>di</strong> malumore, <strong>di</strong> mancanza <strong>di</strong> fede, <strong>di</strong><br />

rovelli, <strong>di</strong> "despectio sui", <strong>di</strong> cattiva coscienza - essa è<br />

"l'inquietu<strong>di</strong>ne" della mancanza <strong>di</strong> ideali stessa, <strong>il</strong> dolore per<br />

l'assenza del grande amore, l'insufficienza <strong>di</strong> una modestia<br />

"involontaria". Oh, che cosa non nasconde mai oggi la scienza! O<br />

almeno quante cose "deve" nascondere! La bravura dei nostri dotti, la<br />

loro spenta d<strong>il</strong>igenza, la loro testa che fuma giorno e notte, anche la<br />

loro maestria artigiana - quanto spesso tutto ciò ha <strong>il</strong> suo vero senso<br />

solo nel fare in modo che qualsiasi cosa <strong>di</strong>venti per loro oscura! La<br />

scienza come mezzo <strong>di</strong> autoipnosi: "lo sapete questo?"... La si vulnera

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