14.06.2014 Views

Genealogia Della Morale - il portale di "rodoni.ch"

Genealogia Della Morale - il portale di "rodoni.ch"

Genealogia Della Morale - il portale di "rodoni.ch"

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

maniera più pericolosa, la nostra fede nella vita, nell'uomo, in noi<br />

stessi. Dove si potrebbe mai sfuggire a quello sguardo velato che<br />

lascia addosso una profonda tristezza, a quello sguardo volto<br />

all'in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> chi è storpio da sempre, sguardo che tra<strong>di</strong>sce come un<br />

uomo sim<strong>il</strong>e parli con se stesso - a quello sguardo che è un sospiro!<br />

«Potessi essere un altro qualsiasi!» così sospira questo sguardo: «Ma<br />

non c'è speranza. Io sono quello che sono: come potrei liberarmi <strong>di</strong> me<br />

stesso? Eppure - "ne ho a sazietà <strong>di</strong> me!"». Su questo terreno <strong>di</strong><br />

auto<strong>di</strong>sprezzo, vera e propria palude, cresce ogni erbaccia, ogni<br />

pianta velenosa, e tutto è così piccolo, così nascosto, così falso e<br />

così dolciastro. Qui brulicano i vermi dei sentimenti <strong>di</strong> vendetta e <strong>di</strong><br />

rancore; qui l'aria maleodora <strong>di</strong> cose nascoste e inconfessab<strong>il</strong>i; qui<br />

si tesse senza interruzione la rete della congiura più perfida - la<br />

congiura <strong>di</strong> chi soffre contro chi è ben formato e vittorioso, qui<br />

l'aspetto del vittorioso viene "o<strong>di</strong>ato". E quante menzogne per non<br />

ammettere che questo o<strong>di</strong>o è o<strong>di</strong>o! Che profluvio <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> parole e <strong>di</strong><br />

gran<strong>di</strong> gesti, che arte dell'«onesta» calunnia! Questi falliti: quale<br />

nob<strong>il</strong>e eloquenza fluisce dalla loro labbra! Quale zuccherosa,<br />

gelatinosa, um<strong>il</strong>e devozione galleggia nei loro occhi! Ma in realtà che<br />

cosa vogliono? Per lo meno rappresentare la giustizia, l'amore, la<br />

saggezza, la superiorità, tale è l'ambizione <strong>di</strong> questi «infimi», <strong>di</strong><br />

questi malati! E come rende ab<strong>il</strong>i questa ambizione! Si ammiri<br />

particolarmente l'ab<strong>il</strong>ità da falsari con cui imitano i tratti della<br />

virtù, anche <strong>il</strong> tintinnio, <strong>il</strong> tintinnio d'oro della virtù. Hanno preso<br />

in affitto, completamente per sé, la virtù, questi deboli, incurab<strong>il</strong>i<br />

e malati, su ciò non è possib<strong>il</strong>e alcun dubbio: «Noi soli siamo i<br />

buoni, i giusti - così <strong>di</strong>cono - noi soli siamo gli "homines bonae<br />

voluntatis"». Si aggirano tra noi come rimproveri in carne e ossa,<br />

come ammonimenti rivolti a noi, come se salute, belle fattezze, forza,<br />

orgoglio e senso <strong>di</strong> potenza fossero già in sé cose peccaminose, che<br />

dovranno essere un giorno espiate, amaramente espiate: oh come sono<br />

pronti, in fondo, a far spiare, come sono assetati dal desiderio <strong>di</strong><br />

farsi "carnefici". Tra loro sono numerosissimi gli in<strong>di</strong>vidui avi<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

vendetta travestiti da giu<strong>di</strong>ci, che hanno sempre in bocca la parola<br />

«giustizia» come saliva velenosa, sempre con una smorfia sulla bocca,<br />

sempre pronti a sputare su tutto quello che non ha uno sguardo<br />

insod<strong>di</strong>sfatto e va per la sua strada <strong>di</strong> buon animo. Tra loro non manca<br />

nemmeno quella razza assolutamente ripugnante <strong>di</strong> vanitosi, aborti<br />

mendaci, che non tendono ad altro che a passare per «anime belle» e a<br />

mettere in piazza, avvolta in versi e altri pannolini, la loro<br />

stroppia sensualità come «purezza <strong>di</strong> cuore»: la razza degli onanisti<br />

morali e <strong>di</strong> coloro che si «autosod<strong>di</strong>sfano». La volontà dei malati <strong>di</strong><br />

rappresentare una forma "qualsiasi" <strong>di</strong> superiorità, <strong>il</strong> loro istinto<br />

per le scappatoie che conducono a una tirannia sui sani - a che cosa<br />

non arriva questa volontà <strong>di</strong> potenza, tipica proprio dei più deboli! E<br />

in particolare la donna malata: nessuno la supera nella raffinatezza<br />

del dominare, dell'opprimere, del tiranneggiare. La donna malata,<br />

infatti, non risparmia niente <strong>di</strong> vivo, niente <strong>di</strong> morto, riesuma le<br />

cose più profondamente sepolte (i Bogo <strong>di</strong>cono: «la donna è una iena»).<br />

Basta guardare la vita segreta <strong>di</strong> ogni famiglia, <strong>di</strong> ogni corporazione,<br />

<strong>di</strong> ogni comunità: dovunque la lotta dei malati contro i sani - lotta<br />

muta, per lo più fatta <strong>di</strong> piccole polveri tossiche, <strong>di</strong> punture d'aghi,<br />

<strong>di</strong> atteggiamenti d'ipocrita e astuta sopportazione, e a tratti anche<br />

<strong>di</strong> quel farisaico modo <strong>di</strong> fare del malato che recita più volentieri <strong>di</strong><br />

ogni altra cosa la «nob<strong>il</strong>e in<strong>di</strong>gnazione», con un gestire "rumoroso".<br />

Sino alle sacre stanze della scienza vorrebbe farsi u<strong>di</strong>re <strong>il</strong> latrato<br />

rauco della in<strong>di</strong>gnazione dei cani malati, la mendacia velenosa e la<br />

rabbia <strong>di</strong> tali «nob<strong>il</strong>i» farisei (ricordo ancora ai lettori che hanno<br />

orecchie, quell'apostolo berlinese della vendetta, Eugen Dühring, che<br />

nella Germania o<strong>di</strong>erna ut<strong>il</strong>izza nel modo più indecente e <strong>di</strong>sgustoso <strong>il</strong><br />

tam-tam della morale: Dühring, <strong>il</strong> primo spaccone della morale che oggi<br />

ci sia, persino tra i suoi sim<strong>il</strong>i, gli antisemiti). Questi sono tutti<br />

uomini del "ressentiment", questi esseri fisiologicamente infelici e

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!